Capitolo 2

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Appena entrarono nella mensa , tutti le fissarono. La ragazza nuova, quella che chiunque lì dentro voleva portarsi a letto, e l’ asociale , la feccia della scuola?Inaudito. Qualcuno era sbalordito, qualcun altro era schifato, altri ancora aguzzavano la vista pensando che quella fosse un allucinazione. Come dargli torto, neanche Andrea poteva crederci. Ma la compagnia di Clary le piaceva, lei era esuberante e dolce, e anche se avevano la stessa età , era come la sorella che non aveva mai avuto, la sorella minore che voleva proteggere da qualsiasi cosa e da qualsiasi persona che volesse farle del male. Andrea la condusse al suo tavolo, nessuno si avvicinava lì, non per paura di lei, solo nessuno voleva averci a che fare. Si avvicinarono a loro tre cheerleader , tra cui il capo. Jessica White, bionda , occhi azzurri, prosperosa. Si era fatta tutta la scuola, e se gli armadietti avessero avuto gli attributi si sarebbe fatta anche quelli. A Clary quella barbie siliconata non piaceva per niente,si vedeva da un kilometro di distanza che era una puttana .

“Ciao io Jessica , ma puoi chiamarmi Jessie. Tu devi essere la ragazza nuova Clarissa Reed. Che ne dici di pranzare con noi, potrei farti conoscere il resto della squadra. Vieni, è inutile perdere tempo con quella merda” disse con quella voce nasale e altamente fastidiosa Jessica.

“Preferirei morire che venire con voi. Non voglio diventare troia come te, non sono sicura se la troiaggine è contagiosa, non voglio rischiare, ma grazie per l’ offerta. Ora puoi anche andare.” E con questo Clary la liquidò. Jessica girò i tacchi , ma Clary continuò alzando un po’ la voce: “Comunque Jessie” quest’ ultima si girò” carine le mutandine rosse, ma non credo sia il tuo colore , ti vedrei più con un verde pisello, se capisci quello che intendo.” Detto ciò scoppio una risata generale che andò scemando non appena tutti si accorsero che il viso della White aveva lo stesso colore dei suoi slip. Era incazzata nera. Era ormai risaputo che se il tuo nome si trovava sulla lista nera di Jessica , eri nella merda più totale. Aveva anche un cervello da gallina, ma poteva renderti l’ esistenza impossibile.

“Sei una stupida ragazzina, un fottuto errore, povera tua madre … aspetta tu non ce l’ hai la mamma, si sarà suicidata dopo aver visto che figlia aveva, tu sei come me, sei solo una troia , che si nasconde sotto la facciata da brava ragazza, mi fai pena “ urlò Jessica. Tutto il coraggio di Clary sparì, come faceva a sapere che sua madre era morta, e poi le aveva dato della poco di buono, le lacrime minacciarono di uscire. Andrea batté le mani, era l’ unico suono in quelle quattro mura.“Ma brava, finalmente l’ hai ammesso , non ci speravo più. Credevo che sotto tutto quell’ ammasso di capelli e lacca non ci fosse niente, ma forse qualche neurone ce l’hai, solo che li usi nel modo scorretto , come nel non tenere chiusi quei canotti che hai al posto delle labbra”. Tutti erano ammutoliti , nessuno l’ aveva mai sentita parlare, o almeno nessuno l’ aveva mai ascoltata, ora si trovano incantati da quella voce bassa ma sottile. “ Oh ora si intromette anche il principe azzurro che difende la sua dama. Siete due merde , vi meritate a vicenda, siete fatti l’uno per l’altro” continuò Jessie. Andrea si alzò , anche se era una ragazza, era molto alta rispetto alla media, all’ incirca un 1.75, si avvicinò minacciosa ma allo stesso tempo aggraziata alla bionda ossigenata e le sussurrò all’ orecchio” Se non vuoi che ti strappi la parrucca che hai in testa” Jessie cercò di negare , ma Andrea continuò “ tu e io sappiamo che è la verità , quindi come stavo dicendo, se non vuoi che te la strappi ti consiglio di uscire da qui , ti stai rendendo ridicola da sola, ora prendi i tuoi cagnolini che ti porti dietro, e va via, subito”. “Reed, Gray , siete nella mia lista nera ,renderò il vostro soggiorno in questa scuola un vero inferno, è una promessa” e con questo uscì sculettando dalla mensa. Dopo quel bel spettacolino, tutti continuavano a fissarle, a Clary bruciavano quelle occhiate indiscrete. Andrea se ne accorse e le chiese” Che ne dici di andare a pranzare fuori , so che fa un po’ freddo , ma meglio di stare con questa massa di cretini che non la smettono di fissarci, ti va?” Clary ringraziò mentalmente Andrea e accettò. Così si alzarono e andarono in giardino. S i sedettero sotto una grande quercia. Clary spezzò il silenzio che si era fatto imbarazzante chiedendo scusa ad Andrea, che le rispose:“Perché ti scusi , non ne vedo il motivo”

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