Sono sicura che mi ucciderete dopo aver letto questo capitolo, mi vado a a nascondere!!!
P.S. buona lettura ❤
"Mi ricordo che mi hai baciato la prima volta che mi hai visto, sono irresistibile " si pavoneggiò Axel, mentre si stiracchiva sulla panchina.
"Veramente sei stato tu a baciarmi, non io" puntualizzò Andrea.
"Devo dire che sei cambiata molto....dove sono andati a finire i vestiti attillati, il trucco e il resto?" Chiese lui.
"Ho voltato pagina , non sono più così, sai che ho chiuso con tutto quello da tempo " disse calma.
"Stai dicendo indirettamente che hai anche chiuso con me?"
"Si" rispose seccamente" E questo non ti dovrebbe sorprendere Axel"
Il ragazzo sospirò" Ti ho fatto del male Andrea"
"Lo so" lo interruppe lei.
"Fammi finire.... io volevo dirti che mi dispiace, per ciò che ti ho fatto... non volevo" A quelle parole Andrea si infiammò, e si alzò di scatto, per poi correre via.
"Andrea" le urlò per poi rincorrerla.
"Vattene!" Gli gridò di rimando.
"Aspetta! Ti ho solo chiesto scusa. Parliamone un pò! " le disse raggiungendola
"Vuoi parlarne? No! E per favore non seguirmi!" Gli ringhiò contro Andrea.
" Fammi almeno parlare , non capisco perchè tu sia così incazzata. Fammi spiegare" disse sbuffando
"Vuoi spiegare? Cosa vuoi spiegare?!? Sai quando dovevi spiegare? Quando ci siamo incontrati al bar , quando è iniziato tutto! Sì, in quel momento dovevi parlare!"
"Voglio spiegarti perché ti ho fatto del male, voglio solo essere perdonato da te" La supplicò.
"E a cosa ti servirebbe il mio perdono? Io non dimenticherò mai quella notte, io non lo farò mai! " gli urlò isterica.
"Senti..lo so cosa provi..." Cercò di dire Axel
"Tu lo sai!? Scusami ma non ci credo, perché se lo sapessi non fiateresti nemmeno, ti volteresti e torneresti subito da dove sei venuto perché avresti capito che ho una gran voglia di prenderti a calci in culo" sibilò a denti stretti.
"Io non voglio perderti Andrea " Nello sguardo di Axel c'era dolore e risentimento.
"L'hai già fatto" lo guardò dritto negli occhi"L'hai già fatto" Ripeté quasi sussurando, per poi voltarsi e andare via. Ma questa volta Axel non la seguì.Andrea ritornò subito a casa. Ignorò le domande insistenti di Maria, e si rifugiò in camera sua.
Maria la seguì a ruota, e si sedette sul letto vicino a lei.
"Che è successo piccola mia? Perché sei arrivata così tardi?" Le chiese accarezzandole i capelli.
"Mi ha trovato....Axel mi ha trovato" rispose sospirando.
"Come ha fatto?" Andrea capì che, forse Maria era più preoccupata di lei.
"Ha tanti amici"
"E adesso come ti senti?"
"Mi ha scosso incontrarlo, ma farò di tutto per non vederlo più" disse sicura.
"Ora ti lascio, devo fare alcune telefonate" e la lasciò da sola, persa nei suoi pensieri.
Dopo solo un'ora, Maria ribussò, e con voce squillante le disse:
"Ho chiamato Logan, e l'ho convinto a invitarti ad uscire. Devo dire che non è stato difficile, era entusiasta"
"Che diavolo hai fatto? " Urlò sorpresa Andrea." Io non uscirò con lui, toglitelo dalla testa!"
"Invece lo farai, e ti divertirai anche, perché sotto sotto lui ci tiene a te " protestó Maria.
"Non uscirò con lui" ribattè Andrea, incrociando le braccia al petto.
"Fallo per me almeno" la supplicò.
"Ok, lo faccio solo per te" sbuffò la ragazza , dopo alcuni minuti.
"Benissimo, avevo già scelto quello che indosserai" la informò raggianta, mentre si accingeva ad aprire l'immensa cabina armadio di Andrea.
"Ecco qui" le disse , porgendole dei pantaloni grigi a sigaretta e una blusa bianca in seta."Come puoi notare non ho scelto niente di stravagante o troppo poco coprente, comunque ti consiglio di abbinarci delle ballerine" continuò la donna.
"Grazie Maria" le sorrise riconoscente.
"Per il trucco vuoi che ti aiuti io?" Le propose.
"No, non voglio truccarmi" alla risposta di Andrea, Maria sbuffò irritata.
"Neanche un pò di mascara?" La supplicò di nuovo" Hai le ciglia chiarissime"
"Ecco da chi ha preso quello sguardo Diana, ho la mamma di Bambi davanti a me. Potreste convincere chiunque a fare ciò che volete" le disse Andrea, scuotendo divertita la testa.
"È un si?" Le chiese speranzosa.
"È un si" Confermò la ragazza.
"Ok, ok non c'è tempo da perdere, mentre tu ti fai una doccia e ti cambi, io vado a prendere i trucchi"
Dopo tre quarti d'ora Andrea era pronta.
"Sei bellissima senhorita" le sussurrò la donna, mentre la guardava sorridendole.
"Maria, io non capisco una cosa, tu sei stata la prima a dirmi di stare lontana da Logan, e ora mi organizzi un appuntamento con lui? " Andrea diede finalmente voce ai suoi dubbi.
"Lo so cosa ti ho detto, ma io rivedo in voi Roberto e me. Forse potrebbe renderti felice questo ragazzo.... forse potrebbe farti innamorare" le risposte.
"Io.." Andrea non fece in tempo a parlare, che suonarono al campanello.
"È qui" annunciò Maria "andiamo giù "
"In ogni modo" aggiunse la donna, mentre scendevano le scale" cerca di divertirti "
Andrea trasalì quando incrociò lo sguardo del ragazzo che l'aspettava.
Pur parlando con Roberto, l'attenzione era rivolta alla figura slanciata che si stava avvicinando.
Logan indossava pantaloni scuri, come la camicia e la giacca pesante. Era innegabile , anche per Andrea, la sua bellezza.
"Ciao Rea" la salutò Logan, quando Roberto smise finalmente di parlare.
Anche in quel momento la guardava in modo strano, quasi di ammirazione , scrutando il suo corpo soffermandosi sui suoi occhi viola magnetici, sulle labbra piene,giù fino alle lunghe gambe.
"Buonasera Logan" gli rispose fredda, volendo fargli capire che non sarebbe mai uscita con lui di sua spontanea volontà.
"Vogliamo andare?" Continuò poi lei.
Lui alzò un sopracciglio, un pò divertito e un pò irritato dal tono scontroso di Andrea. " Su andatevi a divertire voi giovani" intervenne Maria.
"Parli come se fossi vecchia, se non fossi già sposata, ti avrei sposata io" la adulò Logan, riservandole uno dei suoi sorrisi più sensuali.
"Certo certo" lo liquidò lei con un gesto della mano" Noi saremo sicuramente già a letto quando rientrerete, e anche i bambini. Quindi Logan se ti vuoi fermare a bere qualcosa con Andrea..."
"Non credo..." si intromise la ragazza.
"Lascerò tutto pronto" la bloccò Maria"e per Rea non c'è nessun problema, vero?"
"Si, nessun problema" Borbottò roteando gli occhi al cielo.
"Bene, ora andate"
Andrea non preferì parola, fin quando non era saliti in auto, e quest'ultima era partita.
"Dove siamo diretti?" Chiese atona.
"In piccolo ristorante molto carino fuori città " le rispose sorridendo" Ti ho già detto che sei stupenda sta sera?"
"L'hai appena fatto" disse acida.
Dopo una ventina di minuti, passati nel silenzio più totale, l'auto varcò un piccolo cancello e si fermò di fronte a un ristorante che sembrava più un cottage.
Furono accolti all' ingresso e accompagnati in una piccola sala, già piena di persone.
Era tutto molto elegante, ma allo stesso tempo ci si sentiva a casa.
"Non conoscevo questo posto, ma devo dire che mi piace molto" Commentò Andrea, dopo che si erano seduti.
"Piace tanto anche a me, ci vengo spesso, specialmente dopo aver dipinto. Infatti sono sempre affamato dopo" disse divertito.
Logan parlò di arte e dei viaggi d'affari che aveva fatto con suo padre, durante in quali si annoiava molto.
"Però, devo dire che il viaggio in Giappome è stato estremamente divertente. Ho fatto letteralmente impazzire mio padre. Sono scappato dall'albergo in cui alloggiavamo, e ho vagato per le strade di Tokyo per più di quattro ore" anche se non voleva ammetterlo, Andrea si stava rilassando e divertendo nell'ascoltare le avventure di Logan" poi mio padre mi ha trovato e mi ha fatto una bella lavata di testa" concluse il suo racconto con una risata.
"Ma basta parlare di me,sto monopolizzando la conversazione. Voglio sapere qualcosa su di te"
"Su di me?" Ripeté Andrea, muovendosi nervosamente sulla sedia.
"Si, su di te" Annuì convinto" se ci pensi, non so praticamente niente"
"Non c'è molto da dire..." sussurrò Andrea, giocherellando con il tovagliolo che portava sul grembo.
"Non essere sciocca, i tuoi occhi nascondono una storia triste, e io voglio conoscerla" La ragazza alzò lo sguardo per guardarlo in faccia, e fu sopresa dall'espressione che aveva il suo sguardo, era vivace, allegro e anche interessato.
"Io non credo sia il luogo o il momento adatto per raccontarla...ma..."
"Ho capito" le disse comprensivo " non è un problema...che ne dici di ordinare?" Cambiò discorso lui, e Andrea ne fu riconoscente.
"Certo, però lascio a te la scelta"
Mentre Logan ordinava, Rea non prestò attenzione a ciò che diceva,era impegnata a notare, a suo malgrado, molti dettagli che la spaventavano.
Fu turbata dalla pelle pallida delle sue mani, dalle sue lunghe e affusolate dita, ma soprattutto dal suo sguardo, che era ritornato su di lei.
Lottando per conservare il controllo, riaddrizzò le spalle, e ricambiò lo sguardo.
Non gli avrebbe dato lo soddisfazione di vedere la debolezza che le attanagliava lo stomaco.
"Tutto ciò non ha senso" disse ad un tratto Andrea.
"Cosa non ha senso? " le chiese confuso Logan.
"Uscire insieme, questa cena qui, non ha senso...è solo una perdita di tempo, del tuo tempo"
"Il mio tempo?" Ripeté lui" Spero che tu stia scherzando"
"Per l'amor del cielo, sono stanca di tutto ciò " disse Andrea , pronunciò così violentemente quelle parole, che alcune persone dei tavoli vicini , iniziarono a guardarli. Allora la ragazza abbassò la voce, però sempre mantenendo un tono sicuro e fermo.
"Io non ce la faccio , ok?"
Logan fece un cenno ad un cameriere, e prima che se ne accorgesse, era arrivata in macchina.
"Penso che accetterò l'invito di Maria, e poi non siamo riusciti a mangiare il dolce" disse Logan, Andrea si girò a guardarlo. I suoi occhi verdi le sembravano, cupi, minacciosi.
L'auto si fermò di fronte alla casa della ragazza.
"Sembra che tutti stiano dormendo" Commentò il ragazzo, indicando la mancanza di luci nell'abitazione"Non ci saranno interruzioni"
In pochi secondi Andrea si sentì come un uccellino in gabbia, non aveva scampo.
Logan la seguì in cucina, lui rimase appoggiato allo stipide, invece Andrea preparò il tè.
"Non credo sia l'orario adatto per il caffè, credo che si addica meglio il tè " Borbottò la ragazza, mentre versava la bevanda fumante in due tazzine.
"Ora" iniziò a parlare Logan, dopo aver sorseggiato un pò di tè " torniamo alla questione che hai tirato in ballo al ristorante. Secondo te io sto perdendo il mio tempo. Forse adesso ti degnerai di spiegarmi ciò che intendevi"
Andrea scuotè la testa " Ho sbagliato ad esprimermi, non intendevo niente"
"Credi che sia così stupido?" Le chiese ironicamente " se non sbaglio, ti ho detto da subito che io odio le bugie...C'è di più " Rimise la tazzina sul piattino e la fissò assotigliando lo sguardo" credo che tu sia sconvolta , ma non per causa mia"
La ragazza sussultò, Logan aveva centrato il punto della questione , ed aveva pienamente ragione
"Hai ragione, sono sconvolta "
"Perché ? "Chiede lui esasperato.
"Non voglio dirtelo, non sei nessuno per me" disse tagliente.
"Nessuno?" Alzò la voce lui" Nessuno?? Io sono il fottuto coglione che vuole capirti. Sono il cretino che da settimane sta cercando di farsi spazio nel tuo cuore. Io tengo a te, io mi fido di te" disse rabbioso" quindi non dirmi che non sono nessuno "
Andrea gli diede le spalle e si appoggiò al lavabo della cucina.
Dopo svariati secondi, prese un respiro profondo e parlò
" Vediamo solo quello che vogliamo vedere e crediamo solo a quello che vogliamo credere, siamo fatti così . E io voglio credere che tu non sia niente per me, che io non provi nessun tipo di sentimento per te. Ma non funziona" disse Andrea sommessamente, rifiutandosi di guardarlo in faccia" Quindi non è vero che tu non sei niente per me..." sussurrò infine.
"Vorresti dirmi allora il perché di quella scenata? "
"Io ho rivisto Axel questo pomeriggio " gli disse , fissandolo dritto negli occhi.
"Me lo sarei dovuto aspettare... quando gli ho parlato di te, ho capito subito che c'era stato qualcosa tra di voi, e questa ne è la conferma" sospirò sconfitto."Ho capito perché sto perdendo il mio tempo...tu vuoi lui, non me" concluse tristemente, per poi dirigersi verso la porta di ingresso.
"No, non hai capito" ma le sue parole si persero nel vuoto, lui se ne era già andato.
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Black#Wattys2015
Teen FictionIl nero rappresenta il limite assoluto oltre il quale non c'è più nulla. È il "no" contrapposto al "si" . Il nero è la fine. Il nero quindi esprime negazione per la vita futura con conseguente rifiuto a lottare, negazione per la realtà in cui si viv...