Mia alzó pigramente lo sguardo dallo schermo del suo cellulare, per osservare il grande edificio che ormai da cinque anni era la sua scuola superiore, il liceo scientifico più rinomato della sua città. Lo odiava.
Odiava profondamente quella scuola, dove c'erano materie che non le piacevano affatto, in cui aveva una difficoltà assurda a capirle, e in cui in tutti e cinque gli anni di scuola non aveva mai avuto voti particolarmente alti. L'altro motivo per cui odiava la sua scuola erano i suoi compagni di classe: aveva una classe orribile, completamente divisa a gruppetti, dove ognuno parlava male alle spalle dell'altro.
E Mia di che gruppetto faceva parte? Nessuno.
Lei non era mai riuscita a fare amicizia con nessuno, e non era mai riuscita ad instaurare un duraturo e intimo legame con nessuno dei suoi compagni, che dal canto loro la escludevano, non calcolandola per l'intera giornata.
Mia si passava tutte e sei le ore in cui era reclusa in quella terribile scuola sola, relegata in un angolo, facendo finta che tutto vada bene con la sua famiglia, quando il suo cuore gridava aiuto da anni.
Cominció a camminare, diretta verso l'entrata principale del liceo, mentre lo zaino le pesava sulle spalle, e mentre ignorava apertamente due delle sue compagne di classe che le erano appena passate accanto, senza ne salutarla ne degnarla di uno sguardo.
Individuó poco davanti a lei la sua unica, e migliore, amica, Dakota Pharell, che camminava accanto a due altre ragazze; Mia si fece coraggio, e si affiancó alla sua unica amica.
Mia e Dakota erano amiche da anni, dai tempi delle elementari, e si erano promesse amicizia eterna. Il problema era che alle medie le due ragazze avevano iniziato a staccarsi, o per lo meno, Dakota aveva iniziato a staccarsi, mentre Mia si ostinava a restarle attaccata, dato che era la sua unica amica.
- Cocca, heii! Come stai? - Per Mia era una grande impresa riuscire a superare la sua storica timidezza, anche per rivolgere parola alla sua migliore amica. Dakota inizialmente non la guardó, ma poi la salutó con finto entusiasmo.
- Mia, tutto bene grazie... - La ragazza non si degnó nemmeno di chiedere all'amica come stava lei, e acceleró il passo, distanziando Mia, che riprese a camminare mesta e lenta, con le lacrime che premevano per uscirle dagli occhi.
Mia si lisció i lunghi capelli castani e lisci, e si preparó ad affrontare l'altro motivo per cui odiava tanto la sua scuola: il gruppetto di bulli di Phil Nolan, che tutte le mattine si piazzava davanti all'entrata della scuola, ad aspettare i ragazzini a cui dare fastidio.
Lei a quanto pare era una delle vittime preferite del gruppetto di bulli, ma dopo cinque anni ci aveva ormai fatto l'abitudine.
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Alone
RomanceChe cosa succede quando la ragazza timida e sempre presa di mira reagisce alle umiliazioni degli altri? ⚠️storia ricca di linguaggio volgare e scene violente, e tratta di argomenti delicati. Sconsiglio la lettura di questa storia a chi è minore di 1...