Capitolo 33

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Mia si aspettava che da un momento all'altro Jered le avrebbe fatto la proposta di fidanzarsi; proposta che però, non arrivava.

Ogni volta che usciva con lui, ogni volta che lo baciava, e ogni volta che andavano oltre il bacio, la ragazza si aspettava sempre la proposta di fidanzamento da parte di Jered.

Perché non le chiedeva mai? Lei non vedeva l'ora...

- Papà, mi trovi migliorata dall'ultima volta che ci siamo visti? - Mia alzó lo sguardo verso il padre, seduto nel soggiorno del suo piccolo appartamento, dove si era trasferito dopo la separazione dalla moglie.

- Piccola mia, ti trovo molto migliorata. Stai diventando una bellissima ragazza, tua madre sarà fiera di te. - Harold si sistemó gli occhiali sul naso, senza alzare lo sguardo dal suo cellulare.

- Perchè dovrebbe essere fiera di me adesso? Prima non lo era? Prima non lo era solo perché ero una cicciona del cazzo? -

- Mia, ti prego, non parlare così. - Il padre le rispose in modo pacato, senza guardarla nemmeno.

- Guardami papà! Guardami! Non mi guardi perché credi di trovarti di fronte la cicciona di un tempo? Sono cambiata, sia mentalmente che fisicamente! - Mia esplose di rabbia contro Harold, contro il suo disinteressamento, contro la sua ipocrisia. - Perchè tu e la mamma siete così con me? Perché? -

Harold non sapeva cosa rispondere, era letteralmente esterrefatto. Guardava la figlia, e non la riconosceva.

Che fine aveva fatto la tranquilla e timida ragazzina che aveva avuto come figlia per anni?

- Mia, ascolta, non ti devi immischiare nelle mie questioni e in quelle di tua madre. Sono cose da adulti. -

Mia non lo ascoltava nemmeno più; corse in camera sua, e sbattendo la porta si rinchiuse dentro. Chiamó Jered al telefono, ma il ragazzo non le rispose.

- Non è possibile che quando ho bisogno realmente di qualcuno non c'è nessuno per me! - Gridó lei arrabbiata, e in un impeto d'ira gettó il telefono dall'altra parte della stanza. Si sedette per terra, e con la testa tra le gambe pianse, pianse fino allo sfinimento, fino ad addormentarsi.

****

- Come è andata la verifica di fisica? - Il padre di Derek guardó distrattamente il figlio, mentre leggeva sul giornale l'andamento della borsa di quel giorno.

Derek si sentì osservato dai padre, ma non si sentì osservato davvero.

- È andata bene come sempre. - Tra padre e figlio c'era un glaciale clima gelido, gelido come i loro toni di voce.

Nessuno dei due disse più nulla, e Jonas non riuscì nemmeno lontanamente a notare i vistosi tagli sulle braccia del figlio, così come non notó il suo sguardo spento, e così come non notó l'infinita tristezza che animava il suo sguardo.

Derek se ne andó, lasciando lì il padre, e si chiuse in camera, con qualche grammo di cocaina in una busta e la voglia di vivere ridotta ad uno zero totale. Sniffó cocaina finché non si addormentó sfinito, finché sentì di non capire più nulla, finché si sentì rilassato, tranquillo e libero da tutto lo schifo che sentiva crescere dentro di sè.

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