Capitolo 6

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Il fatto di non mangiare nulla non migliorava affatto la sua orribile forma fisica, e continuava ad essere la solita grassona di sempre.

- Ma dove sono i tuoi occhialoni? - Gridó Sean, mentre prendeva Mia sottobraccio, durante l'intervallo di metà mattina della scuola.

- E adesso come facciamo a giocare insieme? - Derek si spostò dall'occhio destro l'ingombrante ciuffo di folti capelli biondo cenere che aveva, mentre cominciava a sghignazzare crudelmente.

- Dovremo trovare qualcosa di alternativo per giocare. - Ed ecco che arrivava la voce virile e profonda di Phil, mentre gettava fuori da una finestra aperta la sigaretta che aveva appena finito di fumare. Se ne accese subito un'altra, mentre faceva avidamente entrare il fumo nei suoi polmoni; soffió una buona quantità di fumo in faccia a Mia, che prese a tossire.

- Non ci credo che la nostra amica preferita abbia tolto gli occhiali, lo sapevi benissimo che gli occhiali erano la parte di te che preferivamo! - Gridó Sean, mentre si scostava da addosso con indifferenza una ragazzina che era venuto a salutarlo, con la speranza di avere una piccola attenzione da parte del ragazzo più bello della scuola.

- Credo che per questo la nostra Mia si meriti una punizione. - Phil aveva finito di fumare la sua sigaretta, e la schiacció sulla maglia di Mia, che gridó spaventata mentre la sua felpa nera si bucava sulla manica del braccio sinistro.

Mia scappó spaventata più che mai, ma Derek le fece lo sgambetto, facendola finire a terra, mentre la campanella di fine intervallo suonava, sovrastata dalle risate di molti ragazzi che rientravano in classe in quel momento.

La ragazza si rifugió in bagno e si chiuse a chiave, mentre le lacrime sgorgavano a fiumi dal suo volto chiaro. Rimase lì per un paio di minuti, quando sentì bussare alla porta e la voce della professoressa di scienze che la chiamava.

- Mia, è tutto a posto? Dovresti rientrare in classe, la tua compagna mi ha detto di averti vista entrare in bagno. - Mia non rispose; la professoressa di scienze era una donna dolce, ma che si innervosiva molto facilmente.

- Mi scusi prof, arrivo subito. - Mia si asciugó le lacrime, mentre la signora Lovness rientrava frettolosamente in aula.

La ragazza vomitó ancora, era schifata da tutto e da tutti, ma di più da se stessa. Era una debole, una povera sfigata, nessuno la voleva, e la sua migliore amica Dakota Pharell non la salutava da giorni.

Cercó di nascondere e sistemare il buco causato dalla sigaretta nella sua felpa nera, ma senza successo. Rientró in classe, mentre indossava la maschera dell'indifferenza.

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