Mia frequentava Jered da un paio di settimane, ed erano le settimane più belle di tutta la sua vita.
Si stava innamorando di lui, nessun ragazzo era mai stato così gentile, premuroso e carino con lei; ogni volta che doveva uscire con il ragazzo sentiva il cuore batterle forte nel petto, sentiva i brividi lungo la schiena e si sentiva sudare freddo.
- È bello frequentarsi con un ragazzo Mia? - La signora Leinch si sistemó le spesse lenti sul naso, mentre alzava gli occhi dal suo taccuino verso Mia.
- Non sono mai stata così felice in vita mia. La mia vita sta cambiando in meglio, adesso ho qualcuno con cui confidarmi, qualcuno con cui uscire, qualcuno che mi apprezza davvero per quella che sono. - La ragazza sprizzava gioia da tutti i pori, e la psicologa era felice che Mia avesse preso così tanta confidenza con lei. Adesso Mia le raccontava qualsiasi cosa.
- I tuoi genitori? Come stanno? -
Mia si rabbuió. Non voleva parlare dei suoi.
- Stanno bene. Senza di me. Mia madre è solo una stronza, non accetta la mia passione per lo skateboard, e non vedo mio padre da qualche settimana. Non sanno niente di Jered. - Concluse la ragazza abbassando gli occhi; non sapeva perché, ma le veniva da piangere quando parlava dei suoi maledetti e bastardi genitori.
- Per sentirti meglio devi provare a entrare in sintonia con i tuoi genitori, e loro hanno l'obbligo di starti vicino dopo tutto quello che hai passato. Prova a perdonarli, tutti sbagliano, anche i genitori. - La signora Leinch accennó un debole sorriso. - Come va con i tuoi compagni di classe Mia? -
- Male. Li odio tutti, uno per uno. Quel branco di orrendi opportunisti mi hanno rivolto parola solo nella prima settimana dopo essere uscita dall'ospedale, poi sono di nuovo diventata invisibile, e una sfigata per loro. Vorrei cambiare classe, ma ormai sono in quinta. Sono felice che sia l'ultimo anno, finalmente non vedró mai più quelle facce di merda dei miei compagni.
La psicologa si raggeló; era difficile per una ragazzina non andare d'accordo con nessuno dei suoi compagni di classe e non avere amici. Provava pena per Mia, ma almeno aveva trovato in un certo senso l'amore.
E forse Mia stava riuscendo a emanciparsi dalla sua timidezza grazie al suo lavoro.
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- Perchè esci con quella cazzo di sfigata di Mia? Jered, non ti riconosco. Sei fuori di testa?? - Dakota sbraitava contro il ragazzo che le piaceva praticamente da sempre e che l'aveva scaricata per la sua ex migliore amica. - Non vuoi più me perché ho la gamba ingessata? - La ragazza aveva le lacrime agli occhi. Faceva male essere rifiutata dal ragazzo che amava da sempre.
- Cocca... Sbagli a maltrattare così Mia, lei è una ragazza fantastica. - Disse freddamente Jered, mentre i suoi occhi color scuro mandavano lampi di stizza.
- Sai cosa si dice di te tra tutti quelli della nostra squadra? - Sputó velenosa Dakota. - Che esci con Mia per pena. Ma dai, guardala cazzo, è un cesso a pedali. -
- Smettila Dakota. Stai zitta. - Jered strinse i pugni e si giró dall'altra parte.
- Dopodomani tolgo il gesso, Jered. Non voglio litigare con te, voglio solo dirti quello che si dice di te. - Dakota si sentiva avvilita dal rifiuto di Jered. Lo odiava, ma l'amore che provava per lui non se ne andava.
Era davvero innamorata di quel ragazzo.
- Ci vediamo Cocca. - Jered se ne andò arrabbiato, stringendo i pugni e masticando rabbia tra sè e sè.
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Alone
RomanceChe cosa succede quando la ragazza timida e sempre presa di mira reagisce alle umiliazioni degli altri? ⚠️storia ricca di linguaggio volgare e scene violente, e tratta di argomenti delicati. Sconsiglio la lettura di questa storia a chi è minore di 1...