Capitolo 60

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- Sean, forza su, mangia quel gelato. Non fare quell'espressione schifata. - Fergus rise quando mise davanti a Sean la mega porzione di gelato al cioccolato che aveva appena schiaffato in una ciotolina di plastica recuperata in chissà quale angolo della sua misera credenza.

Era la prima volta da quando era fuori dal carcere che invitava qualcuno nella sua umile casetta, un minuscolo appartamento in un sudicio vicolo della piccola città dove abitava. Era l'unico appartamento di cui poteva permettersi l'affitto dopotutto, un appartamento che gli era stato ceduto dallo stato.

- Sono anni che non tocco un gelato. Non so se posso davvero permettermi di mangiarlo. - Il ragazzo era scettico, mentre fissava la porzione di dolce che aveva davanti.

Era davvero molto tempo che Sean non si concedeva di mangiare un dolce, talmente la sua ossessione per l'aspetto fisico lo aveva divorato.

- Non dire cazzate ragazzo, sei perfetto. Mangia. Sai che ci tengo. - Fergus gli lanció un cucchiaino preso da un minuscolo cassetto, e si sedette di fronte a Sean, nell'unico piccolo tavolino presente in casa sua. - Mi mancavi; mio figlio non vuole assolutamente venire a trovarmi. Sai, credo che Baddy non voglia sentirmi mai più per tutta la sua vita. -

- Mi dispiace tanto. So quanto è difficile non poter avere accanto una persona che ami. - Disse Sean, ricordando sua madre, e il modo in cui lo aveva brutalmente abbandonato quando era solo un bambino.

Prese una cucchiaiata di gelato. Il freddo del dolce gli invase le papille gustative, e una sensazione di benessere e piacere lo pervase in tutto il corpo. Mangió ancora, sotto lo sguardo premuroso di Fergus, che lo osservava come se fosse un figlio. Ma per l'ormai ex carcerato Sean era diventato come un figlio.

Il cellulare del ragazzo prese a squillare in quegli attimi di magico silenzio, interrompendo la tranquillità della scena quasi famigliare.

- Scusami, rispondo. È Phil. - Sean prese in mano il telefono. - Dimmi tutto. -

Era sempre secco con tutti al telefono, migliori amici compresi. Non gli piaceva fare troppi giri di parole a distanza, voleva arrivare immediatamente al punto.

- C'è Mia Orphell. Ho bisogno di te, del tuo aiuto per farla confessare di averci denunciato; vieni subito da Paul's, in centro, lei è qui. È con quello schifoso ragazzino, Jered; fai presto. -

Sean riattaccó sospirando. Il bar più frequentato della loro piccola città, Paul's, distava almeno venti minuti di macchina dall'appartamento di Fergus. Ma non poteva certo dire di no a Phil, quindi si aggiustó la camicia leggera che indossava quel giorno, e si preparó ad uscire.

- Perdonami davvero, ma devo andare; Phil ha bisogno subito di me, scusami. Vengo di nuovo a trovarti appena posso, e ricompra assolutamente questo fantastico gelato. Lo adoro. -

Fergus sorrise.

- Non ti preoccupare Sean, torna quando vuoi qui. Ti aspetteró. -

- Fergus... grazie davvero. Per tutto. Grazie a te sto superando il mio disturbo riguardante il cibo. Sei fondamentale ormai per me; ti voglio bene... - Raramente Sean era dolce, ma quelle parole gli sgorgarono fuori come un ruscello di montagna, limpide e sincere; l'uomo in tutta risposta sorrise ancora, e si grattó la testa.

- Figurati ragazzo; sei il figlio che non ho mai avuto. - I due si abbracciarono per salutarsi, e Sean uscì dirigendosi verso la sua macchina, con quelle parole di affetto che gli risuonavano nel cervello. Stava davvero riuscendo a raddrizzare la sua vita dopotutto.

****

- Ci hai messo un sacco di tempo ad arrivare, cazzo! - Imprecó Phil non appena Sean lo raggiunse da Paul's; lo afferrò per un braccio e lo tiró a sedere. - È lì, a quel tavolo; con un pretesto la allontaniamo da quel verme, e le facciamo sputare tutto quanto. Registreremo tutto con il cellulare, e poi mostreremo le prove a Derek. -

- Dio Phil... non ti sembra di esagerare? Così ti metti tra loro due... -

- E quel verme di Jered? Cosa mi dici di lui? Dobbiamo fare qualcosa! Per Derek cazzo! Vuoi vederlo crollare?! -

- Crollerá lo stesso non appena saprà tutto questo. -

- Ed è per questo che noi saremo lì ad aiutarlo a superare la cosa. -

- Non lo so Phil... credo tu stia perdendo il controllo della tua gelosia. Hai paura di perderlo, ma agire così mi sembra una esagerazione; ma ti aiuterò comunque. Voglio che tu sia felice. Dai, andiamo, la faccio allontanare io con un pretesto. -

Sean sorrise sadicamente. Quella ragazzina voleva tenere il piede in due scarpe? Voleva sia Jered, sia Derek? Gliela avrebbe fatta pagare cara e amara.

- Mia Orphell? Derek vuole vederti, dice che è la quinta volta che gli dai buca per uscire questo mese; ti aspetta dentro la mia macchina, non vorrai farlo aspettare? Dopotutto siete quasi fidanzati, no? - Sean lo disse nella maniera più naturale che gli uscì in quel momento. Dopotutto era risaputo da tutti che Sean possedeva uno splendido e innato talento per la recitazione.

- Che... - Fu l'unico verso strozzato che uscì dalla gola ormai secca e spaventata di Mia. Jered aprì la bocca per dire qualcosa, mentre il suo viso si storceva in una espressione di puro disgusto.

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