Capitolo 52

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Mia non aveva idea di cosa mettere per l'appuntamento con Derek; era agitata, quasi terrorizzata all'idea di vedere il suo bullo faccia a faccia, loro due soli, per un intero, interminabile pomeriggio.

Sarebbe stato imbarazzante? Sarebbe stato terribile? La ragazza continuava a farsi cento e più paranoie sull'uscita pomeridiana che l'attendeva, paranoie che risultavano però inutili, dato che non aveva la minima idea di cosa la aspettasse.

Mia decise di indossare un paio di jeans stretti, e una semplice maglietta nera aderente; si guardó allo specchio, e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Si trovava a dir poco orrenda, i suoi capelli erano troppo fini, sembrava ne avesse troppo pochi rispetto alle altre ragazze, dalle belle e lunghe chiome fluenti.

Il suo viso era un disastro, perché nonostante avesse messo il fondotinta si notavano lo stesso i brufoli che le punteggiavano le guance e la fronte. Perse la voglia di uscire con Derek, e avrebbe solo voluto ritirarsi nella sua camera a piangere, rannicchiata sul letto in posizione fetale.

Ma non poteva, ormai aveva detto a Derek che sarebbe uscita con lui. Non poteva tirarsi indietro così, all'ultimo secondo.

Era già praticamente in ritardo, e aveva una paura folle di fare arrabbiare quello splendido ragazzo che per anni era stato il suo bullo.

Uscì di casa, strascicando per terra le sue bianche e pulitissime sneakers.

****

Derek era agitatissimo all'idea di vedere Mia, anche se non riusciva a capirne il motivo. Si lisciava nervosamente con le dita della mano destra i profondi tagli che aveva sul braccio sinistro, che si stavano ormai cicatrizzando lentamente.

Alcune volte gli facevano ancora male, ma Derek era convinto che gli facessero male a causa dei ricordi dolorosi che gli procuravano.

Ma erano le ferite al cuore a fargli più male, a dolergli più dei tagli sul corpo.

Alzó i suoi occhi freddi come il ghiaccio, per puntarli sulla ragazza che stava arrivando verso di lui, verso il luogo dei loro mutui appuntamenti di ogni settimana, cioè davanti al palazzo della signora Leinch.

Non appena Mia si avvicinó di più il suo cuore prese a battere fortissimo, mentre la mangiava con gli occhi, con la curiosità di un esploratore che osserva una nuova specie animale. Era bella.

Anche se era innaturalmente magra, lui la trovava bella. Sentì l'impulso di correrle incontro e baciarla, ma si trattenne, perché si vergognava.

- Ciao. - Il freddo saluto che Mia gli rivolse rimase sospeso a mezz'aria, mentre lui non riusciva ad articolare una sola lettera per risponderle.

- Ciao Mia. - L'imbarazzo che si era creato tra loro era palpabile, e Derek si ritrovó a pensare a quanto avesse sbagliato ad invitare quella ragazza ad uscire.

Era orribile, era imbarazzante, non aveva idea di cosa dirle.

- Come va? - Mia ci stava provando ad abbattere il muro di ghiaccio che si era creato tra loro due, ma anche lei si vergognava terribilmente. Sentiva di essere tutta rossa in viso, e anche lei stava desiderando nella sua mente di non essere lì, di non essere davanti a Derek.

- Bene grazie, tu? - Era una conversazione talmente preimpostata da fare pena, ed era lenta, e carica di tensione.

- Bene... - Mia si strinse nelle spalle, mentre pensava a quanto bello fosse Derek. Lei non sarebbe mai stata bella come lui, non si sentiva alla sua altezza.

Derek non riusciva a trovare altro da dire, non riusciva a trovare altri argomenti. Le parole gli vennero fuori da sole, come un fiume in piena.

- Mia, io non so davvero perché ti ho invitata ad uscire. - I tratti del suo bel viso perfetto si indurirono, si affilarono, diventando crudeli. - Siediti accanto a me. -

La ragazza si sedette, mentre il suo cuore iniziava a soffrire.

- Io mi sento tremendamente in colpa per tutto quello che ti ho fatto, sento un peso sul cuore, di cui non riesco a liberarmi. Pensavo che l'unico modo per liberarmene sarebbe stato quello di conoscerti meglio, frequentarti, provare a renderti felice, però ora come ora credo proprio che uscire con te sia imbarazzante. -

Il cuore di Mia si spezzò, sempre di più, mentre sentiva però la rabbia montarle dentro; si alzó in piedi di scatto.

- Non ho nessuna intenzione di stare dietro ai tuoi capricci. Mi hai rotto il cazzo Derek, prima fai tutto il carino con me, e ora ti comporti così? Vattene all'inferno, bastardo. - Mia strinse i pugni, e corse via, mentre le lacrime le sferzavano il viso.

Perché tutti la facevano sempre e solo soffrire?

Lo sapeva che uscire con quel bastardo di un bullo sarebbe stato un grave e fatale errore. Aveva sbagliato, e ora la sofferenza del suo cuore ne stava pagando le conseguenze.

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