Capitolo 13

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Erano tutti colpevoli di aver causato il suo disturbo alimentare, tutti colpevoli del suo malessere, e tutti colpevoli dell'eccessiva tristezza da cui era condannata da anni.

Quanto li odiava. Mia rimase al centro dell'attenzione per circa un quarto d'ora, poi tutti si dimenticarono di lei, come era sempre successo.

Tutti ripresero la loro normale routine, tutti i compagni parlavano solo con i propri amici preferiti, e tutti i professori andavano avanti come schegge a spiegare il loro programma scolastico. Nessuno badava più a lei, ed era di nuovo, come lo era sempre stata, sola.

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Finalmente la campanella della fine delle lezioni della giornata squillava insistente in tutta la scuola, e Mia non aspettava altro. Ritiró velocemente i suoi libri, e si avvió velocemente verso l'uscita, da sola, mentre sentiva i passi e gli urli dei suoi compagni dietro di lei, che chiacchieravano e scherzavano divisi a due a due o a gruppetti.

La sua classe era uscita in ritardo quel giorno, e nel piazzale della scuola non c'era quasi più nessuno; ma l'attenzione di Mia si concentró subito sulle losche figure di tre ragazzi, che trafficavano in un vicolo accanto alla scuola con una signora di mezza età.

Mia riconobbe subito l'identità dei tre, e sentì subito il cuore che le finiva in gola violentemente: erano Sean, Derek e Phil. Aguzzó la vista, e potè vedere chiaramente Phil passare una piccola bustina piena di una polverina bianca alla signora, che la prese in mano, dando al ragazzo un mazzetto di banconote.

La ragazza capì al volo cosa stava succedendo; la prima cosa che pensó fu di andarsene prima che i tre bulli la vedessero, ma poi si fece lentamente strada nella sua mente una strisciante e viscida idea.

Poteva essere la sua vendetta perfetta per tutto quello che le avevano sempre fatto quei tre maledetti bastardi.

Mia afferró il suo vecchio iPhone, e compose senza pensarci troppo il numero della polizia; scambió poche semplici parole con l'agente che le rispose, che la rassicurò che una pattuglia sarebbe immediatamente intervenuta sul posto.

A quel punto, la piccola ragazzina si sedette su una panchina poco lontano da lì per godersi la scena. La signora di mezza età che aveva acquistato probabilmente una sostanza illegale si era già avviata verso la sua auto, mentre Derek, Phil e Sean si sedevano su un muretto seminascosto nell'ombra del vicoletto in cui erano. Stavano contando i soldi che avevano ricevuto dalla signora.

Ed ecco finalmente il rumore di un'auto che arrivava: l'auto della tanto attesa pattuglia della polizia. I tre ragazzi non capirono subito che cosa stava succedendo, e rimasero fermi lì, bloccati dalla loro stessa paura e dal loro stesso panico.

Mia si alzó, e se ne andó dal parcheggio del suo odiato liceo scientifico con una certa indifferenza, mentre un sorriso di vendetta le si dipingeva sul volto pieno di brufoli e scavato dalla sua bulimia.

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