Derek ogni giorno che andava a scuola si rendeva piano piano conto che non aveva mai avuto altri amici oltre a Sean e Phil; dopotutto, tutti avevano sempre avuto una folle paura di lui, e della sua incontrollabile rabbia. Nessuno voleva stare vicino a lui, era rimasto sostanzialmente solo.
- Nonostante quello che hai fatto, continui ad avere ottimi voti, Shalk; continua a studiare e sarai ammesso nelle migliori università. - La professoressa di italiano lanció uno sguardo piuttosto freddo a Derek, a fine interrogazione, mentre gli inseriva un altro ennesimo dieci sul registro elettronico.
Derek era uno studente brillante, geniale e immediato, e la professoressa Gislaw non aveva mai avuto uno studente del genere nelle sue classi. L'unica pecca era il suo comportamento, inadatto, osceno e maleducato.
- La ringrazio prof. - Il ragazzo lanció alla professoressa uno sguardo altrettanto freddo, mentre si alzava per tornare al suo posto, nel silenzio generale della classe.
Voleva piangere, ma non doveva piangere. Voleva sfogarsi, ne sentiva lo stimolante bisogno, ma non poteva più fare atti di bullismo contro i ragazzini della scuola. O sì? Quei ragazzini codardi sarebbero stati zitti?
- Posso andare in bagno? - Domandó Derek, con voce straordinariamente educata, e con una pacatezza che nemmeno lui sapeva di avere.
- Certo, vai pure. - La signora Gislaw si stava occupando di interrogare un'altra ragazza, e fece un veloce e infastidito cenno della mano a Derek, che si alzó di nuovo, passandosi una mano tra i folti e lunghi capelli, e socchiudendo gli occhi blu ghiaccio si avvió fuori dalla classe.
Attese qualche minuto in bagno, e finalmente la vide arrivare: una ragazza, forse della sua età, piccola, magra, con corti capelli neri. La sua vittima perfetta.
Si precipitò, con un'indole animale che gli si agitava nel corpo, e fu addosso alla sua preda, che tentó di gridare, anche se non c'era nessuno a sentirla.
Derek odiava quella scuola, ma la amava, non c'era mai l'ombra di un bidello o di un professore nei corridoi durante lezione.
- Grida e ti spacco la faccia, chiaro? Dillo a qualcuno, e ti faccio passare l'inferno, stronza. - Il ragazzo le sussurró quelle parole all'orecchio, e alla piccola ragazzina si accapponó la pelle, mentre tratteneva le lacrime, che minacciavano di scendere.
Derek le sferró un calcio sulle gambe, e la fece cadere a terra. La vide, che piangeva, mentre si teneva il polpaccio dolorante con le mani, sdraiata a terra, indifesa, sembrava una bambina.
Si era sfogato abbastanza, la sua rabbia scendeva e scemava nel frattempo, e si allontanó da quella ragazza che nemmeno conosceva, barcollando su entrambe le gambe, e con uno strano senso di disagio addosso.
Entró in bagno, e non appena si vide riflesso nello specchio vomitó anche l'anima, mentre mille lacrime gli scendevano copiose e calde lungo le guance pallide e fredde. Il vomito si pulì con l'acqua del lavandino, ma ormai Derek sentiva solamente lo schifo verso se stesso.
Era un mostro. Tutto quello che gli era capitato in carcere se lo era meritato, e si sarebbe meritato molto di peggio. Il ragazzo si sedette a terra, e nascose la testa tra le gambe, tremando e singhiozzando, e sussurrando a sè stesso che mostro di ragazzo era.
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Alone
RomanceChe cosa succede quando la ragazza timida e sempre presa di mira reagisce alle umiliazioni degli altri? ⚠️storia ricca di linguaggio volgare e scene violente, e tratta di argomenti delicati. Sconsiglio la lettura di questa storia a chi è minore di 1...