Capitolo 2

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- Eccola qua, attendevamo con ansia la nostra migliore amica. - Phil Nolan la prese in giro umiliandola, mentre il suo migliore amico, Derek Shalk, scoppiava a ridere in maniera sguaiata.

Mia li ignoró apertamente, ma Sean Witman le mise un braccio intorno alle spalle, bloccandola all'entrata.

- Ma perché tanta fretta? - Le domandó ironico Sean. - Noi tutte le mattine ti aspettiamo per parlare un po', e tu ci ignori così! Sei così maleducata, sfigata! - Gridó il ragazzo con teatralità. Sean era senza dubbio il più bello del gruppo, con i suoi intensi occhi verdi e la sua folta chioma di capelli ricci neri, e il viso perfetto spruzzato di lentiggini sulle guance. Non c'era una sola ragazza nella scuola di Mia che non anelasse anche solo ad avere un bacio da Sean.

- Sean, lo sai già che la nostra migliore amica è una maleducata, e da maleducata dobbiamo trattarla. - La voce profonda di Phil sovrastó il vociare dei ragazzi che entravano nella scuola; Phil non era bello, ma era molto carismatico, con la sua voce virile e il fisico palestrato. Il ragazzo era talmente alto e grande da sembrare una autentica montagna.

- Diciamo che se le cerca le nostre angherie. - Derek era il ragazzo più intelligente e colto del gruppo, nonché uno dei migliori in tutta la scuola, con i suoi voti e le sue pagelle invidiabili. Autentico figlio di papà, era la persona più viziata che Mia avesse mai " conosciuto. "

Derek la spinse contro il corpo statuario di Phil, che la fece cadere a terra. A quel punto Sean le sfiló dal piede destro la sua Converse bianca, e la gettó lontano nel prato, mentre rideva.

Nessuno faceva caso ai tre ragazzi che facevano così i bulli, ormai ci erano tutti abituati. Mia portava gli occhiali, e i suoi occhiali rossi erano l'oggetto preferito dei tre bulli da rompere; gliene avevano rotti troppi, ma Mia non riusciva mai a ribellarsi. Era troppo timida e debole per farlo.

Phil spezzó gli occhiali della ragazza proprio davanti a lei, e le fece cadere addosso i pezzi di vetrini rotti. Mia cominció a singhiozzare e piangere, ma sempre senza ribellarsi. Sean e Derek ridevano, come dei grossi bambini stupidi, mentre Phil si toglieva dalla mano destra un vetro rotto che si era conficcato sul palmo; il taglietto sulla mano spiccava di un rosso vivo, in contrasto con la carnagione pallida del ragazzo.

- Bro, sta arrivando Patrick Spencer, ci divertiamo ancora prima di entrare? - Sean diede una gomitata a Derek, mentre Phil si ripuliva la mano. I tre bulli lasciarono Mia lacrimante a terra, come dei bambini che si erano stancati del loro giocattolo.

La ragazza guardó l'orario sul suo cellulare, con la vista offuscata dal pianto: le otto meno cinque.

Era arrivata a scuola da circa un quarto d'ora e la sua giornata era già un autentico inferno. Ma era solo l'inizio dell'inferno.

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