Capitolo 40

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- Non ci credo che siamo finalmente usciti... - Sospiró Sean, sorridendo per la prima volta dopo i mesi terribili che aveva passato rinchiuso come un animale.

- C'è tua nonna, va pure da lei, io me ne andrò a casa per conto mio. - Phil diede una pacca sulla schiena all'amico, e dopo avergli dato un bacino sulla guancia lo guardó andare verso sua nonna, che lo abbracció teneramente.

Lui e Sean si conoscevano da anni, e insieme ne avevano passate davvero tante; aveva visto il suo amico cambiare nel corso degli anni, l'aveva visto diventare un ragazzo alto, muscoloso e forte, relegando in un angolo della sua mente il ragazzino grasso e insicuro, bisognoso d'affetto.

Si schermó gli occhi dalla luce del sole, e si preparó a tornare finalmente a casa sua, se casa si poteva chiamare. Il suo lavoretto di spaccio di droga gli aveva permesso di mantenersi dignitosamente, dato che non aveva nessuno al mondo, oltre a suo padre, in carcere da dieci anni.

Tutti i suoi parenti l'avevano lasciato solo, dopotutto, lui era il figlio della pecora nera della famiglia; nessuno lo aveva voluto accogliere in casa propria, e aveva passato tutta la sua infanzia e adolescenza in casa famiglia, fino a raggiungere l'età di diciotto anni, in cui se ne era finalmente andato.

Arrivó a casa a piedi, e la ritrovó che era uno schifo. C'era polvere ovunque, il cibo in frigo era ormai andato a male, ma per fortuna i soldi che aveva messo parsimoniosamente da parte e che aveva nascosto c'erano ancora; gli avrebbero permesso di mantenersi ancora un po', ma poi doveva trovarsi un lavoro per poter continuare a vivere.

Aveva iniziato a spacciare insieme a Sean per quello, per avere più soldi; Sean aveva bisogno di soldi per lui e per sua nonna, e lui aveva bisogno di soldi per vivere. Quando i due ragazzi avevano conosciuto Derek, si erano stupiti di come quel ragazzo che a malapena conoscevano si era messo in gioco con loro, nello spaccio e nell'illegalità.

Derek l'aveva fatto per fare un dispetto a suo padre, dato che l'uomo non faceva altro che soffocarlo con continue regole e costrizioni; di sicuro Derek non aveva mai avuto bisogno di soldi.

Phil lo chiamó al telefono, ma il biondo non gli rispose; gli mancava terribilmente il suo amico, e non vedeva l'ora di poterlo abbracciare di nuovo.

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- Mi piaci, sei molto simpatico! - Phil si accorse dopo un po' che il ragazzo che lui e Sean avevano conosciuto quella sera in discoteca era Derek Shalk, il ricco figlio di papà che frequentava la prima F, la classe di fronte alla loro.

- Anche voi siete molto simpatici. Vi offro io questo giro! - Sorrise il biondino, mentre i magnifici occhi blu gli luccicavano come due preziosi zaffiri.

Derek non aveva mai conosciuto due ragazzi così disinteressati alla sua ricchezza e alla sua posizione sociale; si erano avvicinati a lui per caso, e gli erano stati subito simpatici. Li adorava già, dopo solo una sera che li conosceva.

Era abituato alla orribile falsità della sua cerchia di amici, ragazzi che non facevano altro che sfruttarsi fra loro per avere privilegi a scuola, voti in più, e per apparire sempre al meglio. Odiava tutti loro, uno per uno.

Ma era certamente una compagnia che suo padre approvava pienamente. Dopotutto, molti di loro erano figli di suoi dipendenti e soci in lavoro; ma a Derek la vita che suo padre gli stava imponendo stava stretta, voleva sfuggire a tutta quell'atmosfera di quotidianità noiosa. Aveva bisogno di qualcuno che dasse una scossa alla sua noiosa vita da ricco ragazzino viziato.

I ragazzi erano tutti e tre ubriachi, ma Sean e Phil sentivano in fondo al loro cuore di aver trovato il terzo amico che mancava al loro gruppo di amici, il tassello mancante; e Derek sentiva nel suo cuore e nel suo cervello di aver trovato gli amici sinceri che aveva sempre desiderato.

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