Capitolo 35

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- Senti Mia, mi sono accorto che tu ti stai prendendo davvero tanto per me, e non voglio illuderti. Io non cercavo niente di serio con te, non ho mai voluto iniziare una relazione, e non credo nemmeno che noi due siamo fatti l'uno per l'altra... Mia ascolta... credo che dobbiamo smettere di vederci. - Mia e Jered erano usciti quel giorno, un bel pomeriggio caldo di sole, ed avevano preso un caffè al bar.

La ragazza lo aveva capito dal modo in cui Jered l'aveva salutata che c'era qualcosa che non andava, non le aveva nemmeno dato un bacio, le aveva dato solo due baci sulle guance, incredibilmente freddi.

- Cosa...? - Mia riuscì solo a sussurrare quella parola, mentre si sentiva gelare dentro, mentre sentiva il suo cuore già orribilmente ferito rompersi ancora.

- Non sono pronto per impegnarmi seriamente con una ragazza. - Jered non ce la fece a dirle la verità, non ce la fece a dirle che in realtà si era solo stufato di lei, e che voleva provarci con altre ragazze.

Mia si toccó nervosamente le mani, e si sistemó i lunghi capelli scuri con la mano. Sentiva le lacrime spingere per uscire, ma riusciva solo a ripetersi: non qui, non ora. Non voleva piangere in pubblico, non voleva mostrarsi debole come era stata in passato.

Voleva essere forte, ma si sentiva crollare, si sentiva distrutta da quelle parole. Si alzó in piedi, e non disse più nulla; non riusciva nemmeno a parlare, sentiva solo un terribile magone in gola che voleva solo uscire, sentiva solo dolore, dolore al cuore, alla mente, e ovunque nel corpo. Pensó che quando Derek, Phil e Sean la picchiavano le facevano comunque meno male del male che stava provando in quel momento.

Jered disse qualcosa, ma lei non lo sentì nemmeno; non voleva più ascoltare la voce che fino a pochi attimi prima la mandava in paradiso, ma che ora l'avevano fatta precipitare in un inferno di dolore.

Perché lui l'aveva illusa così? Perché prima l'aveva fatta sentire amata, rassicurata, e adesso la lasciava così? Che cosa aveva lei che non andava?

- Potevi evitare di illudermi così. - Mia parló con voce fretta, mentre era in piedi, girata di spalle, con i pugni delle mani serrati. - Ti sembra il modo di trattare una persona? Prima la illudi e poi la lasci così? - Era stufa di stare zitta e subire, doveva reagire in qualche modo.

- Mia, all'inizio mi piacevi molto, volevo avere qualcosa di serio con te. Ma poi... le cose sono cambiate... - Cominciava ad uscire la verità che Jered non aveva avuto il coraggio di dirle.

- Che cosa è cambiato? Ti sei stufato? Ottimo, bastava dirlo subito. Non voglio più sentire altro da te, Jered. - Mia strinse i pugni, e si conficcó le unghie nel palmo della mano dalla rabbia e dalla tristezza.

Cominció a camminare veloce, verso l'uscita del bar, e si accorse subito con la coda dell'occhio che Jered la stava seguendo; non voleva più parlare con lui.

Era un bastardo odioso come tutti gli altri.

Le lacrime cominciarono a uscirle dagli occhi, cominciarono a bagnarle il viso bianco, a sbavare il mascara e la matita che aveva messo quel giorno per uscire. Ora Mia era vittima di un pianto incontrollabile, e Jered continuava a seguirla per parlare con lei.

Le avrebbe fatto solo più male parlare con quel maledetto stronzo, voleva solo evitarlo, voleva solo rimanere da sola, voleva solo guardarsi allo specchio e vomitare ancora per l'aspetto di merda che aveva.

Jered era un bel ragazzo, perché mai si sarebbe dovuto interessare a una cessa come lei?

Era una cessa.

Chi mai l'avrebbe voluta?

Pianse ancora, e si nascose in un vicolo per evitare Jered, che aveva ormai seminato da un po'. Il ragazzo le passó davanti senza nemmeno vederla, e continuó a camminare seguendo una ipotetica direzione in cui poteva essere andata.

Si sedette per terra, e con la testa tra le mani continuó a piangere. Prese a graffiarsi le braccia con le unghie, con odio, odio verso se stessa ed il suo orribile corpo.

Nessuno avrebbe mai voluto stare con lei.

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