Prologo

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Prologo

DANTE

L'unico limite sarà il tuo pudore.
La libertà è immorale...
oltre che costosa.”

Amavo le maschere. Sia che queste fossero figurative, o letterarie, poco m’importava. D’altronde i travestimenti che indossavo - e con cui mi trovavo a proprio agio - facevano parte del mestiere. Il mio mestiere. L’unico che avessi mai avuto l’ardire di intraprendere a testa alta.

Pompiere, meccanico o poliziotto, non importava se venivo ben pagato per fingere d’essere qualcuno che non ero e che non sarei mai stato. Ogni notte, una moltitudine di donne urlanti e febbricitate acclamava il mio nome, dibattendosi nella vana speranza di potersi avvicinare a me, intanto che la musica assordante del Dj inondava il Bianco, assopendo la razionalità diurna della gente milanese. Gli sguardi di tutte, me li sentivo addosso come se fossero state mani vogliose e curiose al tempo stesso, provocandomi l’effetto adrenalinico di cui avevo bisogno per esibirmi dal vivo. Ebbi una reazione diversa solo quando incrociai il suo: gli occhi blu oltremare di una fastidiosissima maestrina delle materne. Lei, chissà come e perché, riuscì a vedere oltre la maschera che mi ostinavo a portare. A guardarmi sul serio. E questo mi terrorizzò più di ogni altra cosa.

La conoscenza era potere, e non avrei lasciato che qualcuno ne avesse su di me.

La prima volta che la vidi, lavoravo - come sempre - sul palco del famoso night club del centro. Mi trovavo d’innanzi a una folla mista e sessualmente attiva, pronto ad alimentare le loro perverse fantasie sul mio conto. La performance sfacciata e la coreografia di ballo, studiata per soddisfare la maggior parte di loro, non furono sufficienti a impressionarla. Ero un ballerino esotico, a luci rosse, che suscitava nelle donne - e in alcuni uomini - un certo edonismo, approfittando per svolgere al meglio ciò che sapevo fare meglio: lo spogliarello. Eppure sembrò non bastare.

Lei era lì, in mezzo a un mucchio di sconosciuti urlanti, immersa nella semipenombra della sala e schiarita solo in parte da fasci di luce bluastra. L’unica ombra a essere immobile in un mare di braccia alzate e urla sguaiate, fissandomi col suo sguardo limpido.

Tutto cominciò con uno stupido gioco e non essendo io una persona che credeva nel destino, non diedi il giusto peso al nostro incontro. Del resto non sai mai quanto un istante sia stato importante finché non è troppo tardi. Gli inizi non sono mai idilliaci, come neanche i finali. Quello che rende una storia, tale, è il viaggio fra l’uno e l’altro, legati da quegli istanti importanti, non credi anche tu, Edith?

 Quello che rende una storia, tale, è il viaggio fra l’uno e l’altro, legati da quegli istanti importanti, non credi anche tu, Edith?

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*Angolino dell'Autrice*

Io e il tragico ormai siamo vecchi amici.

Ho tolto momentaneamente "L'Antagonista della mia vita" per inserirlo in questa nuova saga che sarà composta da tre libri:

(S) Stripper Love
(E) Erotic Lady
(X) XXX

Le iniziali dei titoli comporranno il nome della trilogia. Sì, sono una persona malvagia muahahahahah... ah... Coff coff*

Stripper Love | Parte 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora