EDITH
Una volta, quando frequentavo il liceo, la mia insegnante di lettere enunciò che era l'amore a far girare il mondo. La guerra di Troia iniziò a causa di Paride, innamorato di Elena, una donna già sposata. Didone, la regina fenicia, maledisse Enea e tutto il suo popolo per l'amore ferito. Cleopatra, l'ultima di una grande stirpe egizia, si tolse la vita per aver perduto il suo amato, Antonio. La storia era costellata di grandi imprese e ridondanti gesta compiute per amore. Ma si sbagliava. Non era l'amore, non era mai stato l'amore il motore di ogni cosa. Era il desiderio. La letteratura stessa nasceva dal bramare e dalla sete di conoscenza: ascoltare storie, vivere altre vite, inventare e abitare infinite realtà possibili...
Fu la sete di conoscenza stessa a indirizzarmi alla carriera di insegnante per i più piccini, e fu la voglia di rivederlo a farmi intraprendere un viaggio...
***
«Edith, hanno bussato, vai tu?» mi avvisò Micol dall'altra parte dell'appartamento, chiusa in bagno.
Sì, avevo sentito il campanello... Chi poteva mai essere alle nove di mattina?
In procinto di guarigione, grazie ad un paio di tachipirine, andai ad aprire, trovandovi dinnanzi colui che meno mi sarei aspettata. Il respiro mi si spezzò a metà e lo sguardo si scontrò col suo.
Fabian.
«Hallo, Edith.».
Rimasi impietrita, congelata dalle iridi di ghiaccio, un colore più chiaro del mio, sconvolta. Lui, attese il risveglio catatonico, in cui ero precipitata, fino ad alzare gli occhi al cielo, stufo della lunga attesa: «Posso entrare?» sospirò. Continuai a non dire nulla, ma compii un passo indietro e gli diedi implicitamente il permesso. Pallida quanto un cencio, mi feci da parte. «Dankeschön.». Vestito di tutto punto, con giacca e cravatta scura, egli si accomodò sul divano, slacciandosi i bottoni e in attesa d'essere raggiunto. Allucinata, rimasi ferma, ad impugnare la maniglia della porta, ancora aperta.
«Ida, chi era?» chiese mia sorella dal fondo del corridoio e affacciandosi alla soglia dell'ingresso. Abbigliata ancora con la vestaglia da notte e intenta a sistemare la casa. Mamma e papà sarebbero tornati presto...
«Una mia... conoscenza. Torna pure a riprendere le faccende.» le risposi alquanto disorientata, chiudendo infine l'uscio di casa.
«Accogliente questo posto. Niedlich.» si guardò attorno, compiaciuto. Continuai ad osservarlo stranita e lui tradusse: «Significa: carino.» precisò. Rimasi in silenzio, aspettando un altro commento mentre Micky lo salutava e tornava in bagno. L'orologio correva e i minuti passarono nel mutismo generale. Finché non notai una parvenza di disagio sul suo viso nordico: «Si può avere un bicchier d'acqua?» domandò per colmare il vuoto della conversazione.
Presi un bel respiro: «Dipende.» esalai.
«Da cosa?».
«Ieri sera sei andato a letto con lui, vero?» buttai fuori l'aria dai polmoni.
Adesso anche Fabian era spiazzato. «Vuoi i dettagli?». L'espressione mutò in un connubio di derisione e ironia: «Vuoi sul serio che ti racconti chi sta sopra e chi, sotto? Chi di noi due fa il primo passo? Quante volte me lo succhia? Che vuoi sapere, Edith? Sono a tua disposizione...». Mi veniva da vomitare. Le lacrime tornarono prepotentemente a inumidirmi gli occhi e colare lungo le guance. «Ascolta, non sono qui per farti soffrire...» sospirò esasperato. Almeno a me sembrò in quello stato.
«Ah no? E allora per cosa?» tirai su col naso.
«Sono qui per il bene di Dante. Ieri sera ha avuto una crisi, la quarta da quando ti conosce - ed è solo da un mese -. Prova ad immaginare cosa potrebbe succedere fra un anno...» scosse il capo, adocchiando un punto lontano: «Non può andare avanti in questo modo, Edith. Non potete scappare dai vostri problemi. Se dovete lasciarvi, che sia definitivo. Se dovete stare insieme, almeno provaci sul serio con lui.».
Quelle parole mi colpirono nel profondo. A cosa valeva soffrire se nemmeno ci avevo provato davvero?
«Lui dov'è, dov'è adesso?» domandai col groppo in gola e l'ansia che sfiorava stelle invisibili.
«Eva lo sta accompagnando in aeroporto.» mi confidò e incastonò una sigaretta spenta fra le labbra: «Vuoi un passaggio?».
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Stripper Love | Parte 1
Romance• 𝓘𝓷𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽 𝓛𝓸𝓿𝓮. • 𝓢𝓹𝓲𝓬𝔂. • 𝓟𝓸𝓵𝔂𝓪𝓶𝓸𝓻𝔂. • 𝓛𝓖𝓑𝓣𝓠𝓘𝓐+. Parte 1. "«Perché io e te siamo così?!» «Perché non riusciamo ad essere nient'altro che questo, un tentatore e la tentata, sua stessa tentazione, Edith.»" Dante Aleja...