• 𝓘𝓷𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽 𝓛𝓸𝓿𝓮.
• 𝓢𝓹𝓲𝓬𝔂.
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• 𝓛𝓖𝓑𝓣𝓠𝓘𝓐+.
Parte 1.
"«Perché io e te siamo così?!»
«Perché non riusciamo ad essere nient'altro che questo, un tentatore e la tentata, sua stessa tentazione, Edith.»"
Dante Aleja...
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Lame di luce filtravano dalle finestre, tagliando la penombra circostante e rilucendo il pulviscolo che volteggiava nel vuoto. Lunghe e candide tende, semitrasparenti, nascondevano in parte le vetrate chiuse, celando il l'orizzonte e il fruscio dei pini al di fuori. Le pareti in legno rendevano la camera da letto rustica, diversa da qualsiasi altra stanza visitata finora e donando un tenue tepore al confortevole arredo. Respirai a pieni polmoni l'aroma legnoso e di pulito, soffermandomi sul bianco delle lenzuola e degli asciugamani, adagiati entrambi sul materasso coperto. Notai persino un accappatoio inamidato, accanto. Meravigliata, ripresi a guardarmi attorno, scorgendo maggiori dettagli a cui non avevo fatto caso nella prima occhiata: l'arredo per quanto pulito e semplice, era pressoché spartano. Il letto matrimoniale era il più ampio che avessi mai visto. Corrugai le sopracciglia.
Cosa se ne facevano due persone di tutto quello spazio?
Il sospiro di Dante attirò la mia attenzione. Fissava il materasso con sguardo allucinato e fermo, come se si fosse ricordato qualcosa che non avrebbe dovuto dimenticare, immobile sull'uscio dell'entrata.
E adesso cosa gli prendeva?
Non sembrava sorpreso, quanto piuttosto... amareggiato. Provai a schiarirmi la gola: «E tu, stai bene, Dante?» chiesi con premura, dopo alcuni attimi di silenzio. Lui spostò le pupille su di me, con una lentezza tale da riuscire a quantificare i secondi, guardandomi come se fosse stata la prima volta. All'interno, vi leggevo un vespaio di emozioni contrastanti e un garbuglio di pensieri che avrebbe voluto comunicarmi, rivelando qualcosa di intimo e profondo, ma alla fine desistette e preferì rimanere in silenzio. Il suo viso si ombrò e scuotendo il capo, imbocò l'uscita, lasciandomi lì, dimenticata in un angolo di mondo. Un girasole che si sciupa non appena il sole tramonta. Eravamo tornati ad essere due astri celesti fin troppo lontani per potersi toccare.
***
Persino la doccia è gigantesca e moderna.
Pensai con una punta di amarezza, provando ad ignorare la delusione che pungolava il cuore e incrinava il respiro. Il bagno, intonato alla camera precedente e munito di ogni confort moderno, era senz'altro la stanza che preferivo di più in assoluto. La porcellana risplendeva di luce propria e le piastrelle, intarsiate da ghirigori fantasiosi, risplendevano del medesimo chiarore. Un velo di lacrime mi appannò la vista. Sarebbe stato tutto perfetto e romantico se non fosse stato che quello era il bagno di un bordello e che presto sarebbe stato affollato.
L'immagine di Dante, circondato da altre donne e uomini, mi ferì profondamente. Anche s'era frutto della mia fervida fantasia, non significava che non sarebbe accaduto.
Forse era proprio questo quello a cui meditava...
Divenne tutto tremendamente ingiusto. Mi rannicchiai in un angolo, portandomi le gambe al petto e poggiando la fronte sulle ginocchia.