-Mi dispiace tantissimo tesoro, però è stato proprio impossibile, papà non è riuscito ad organizzarsi con il lavoro.
-Tranquilla ma, ci saranno altre occasioni. Pensate a stare sereni voi due, ci vedremo presto.
-Hai ragione, prestissimo. A domani tesoro, buonanotte.
-Buonanotte mamma.
Riattacco il telefono, cercando di nascondere un po' la delusione. Negli ultimi giorni, a turno, sono stati chiamati più o meno tutti in palestra con una scusa, per ritrovarsi i propri parenti a fare una sorpresa. Peccato che mia mamma mi abbia appena detto che loro sono bloccati a Milano, e che per me non ci sarà nessuno. Cerco di non pensarci, so perfettamente che non dipende da loro e che non posso fargliene una colpa.
Mi siedo sul letto, voltandomi con il viso verso il muro, respirando profondamente per calmarmi.
"Ehi, sei qui. Ti ho cercato per tutta la casa" sento dire da Samuele alle mie spalle.
"Ma che succede?" chiede, preoccupato, quando si accorge del mio umore.
"Niente, niente" dico in fretta, cercando di ricompormi.
Lui di tutta risposta si siede sul letto, e mi obbliga di forza a voltarmi nella sua direzione.
"Dimmi che succede" ordina, guardandomi dritta negli occhi.
"Niente Samu, ho parlato ora con mia madre e mi ha detto che non possono venire. Tutto qua. Ora sono un po' giù, ma mi passa subito, stai tranquillo" lo rassicuro, cercando di mantenere la voce ferma.
Lui rimane in silenzio, alzando la mano per riavviarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio con delicatezza. Non abbiamo bisogno di troppe parole noi.
Resto così, senza dire nulla, con il viso appoggiato alla sua mano, per qualche istante, finchè non gli sorrido e istintivamente lo abbraccio.
"Meno male che ci sei tu" sussurro sopra la sua spalla.
"Ma se non ho fatto nulla" mi fa notare lui, ridendo.
"Appunto".
Lo sento sorridere e mi stringe più forte, facendomi sentire estremamente al sicuro. La mancanza dei miei genitori già fa meno male.
Ci stendiamo sul letto e rimaniamo così, abbracciati, a fissare il soffitto, finchè Giulia non ci viene a chiamare per la cena.
"Tutto bene, si?" si accerta Samuele, chiedendomelo a bassa voce prima di sederci a tavola.
Gli lascio un bacio sulla guancia e gli sorrido, per poi fare finta di nulla e andare a sedermi accanto a Tommaso.
Mi guardo intorno e mi rendo conto solo ora che Leonardo non c'è. Strano.
"Ragazzi, ma Leo dov'è?" chiedo, con tono innocente, evitando lo sguardo di Martina.
"Lo hanno chiamato in palestra prima, credo sia venuto qualcuno per lui" risponde Esa, sedendosi di fronte a me.
"Tanto il cibo c'è anche per lui, male che vada se lo riscalda" propone Luca.
Annuisco, non troppo convinta.
"Forse dovremmo aspettarlo..." provo a dire, ma l'occhiata truce di Sangiovanni e Raffaele mi fa subito lasciar perdere.
"Mi dispiace per Leo, ma io sto morendo di fame" mi spiega Sangiovanni, iniziando a mangiare con foga.
"Va bene, va bene, scusate" rido io, prendendo la forchetta.
La cena passa tranquillamente, e proprio mentre siamo intenti a ridere di Riccardo che ha rubato il cappellino di Sangiovanni, Leonardo rientra come una furia in casa, sbattendo la porta.
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Dammi modo di amare la tua parte peggiore- Amici 20
FanfictionAmici è una di quelle possibilità che non capitano tutti i giorni. E non capitano a chiunque, soprattutto. E quando ci sei dentro, tocchi quella felpa con le tue mani, sai che devi aggrappartici con tutte le tue forze, e tenertela stretta a più non...