Capitolo 40

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Prevedo grossi guai. Grandi, enormi, grossissimi guai. Io e Leo eravamo tranquillamente seduti sulle gradinate a chiacchierare, quando Maria ha fatto radunare anche tutti gli altri qui, per dare delle comunicazioni. Nell'ultimo periodo ci siamo esibiti più volte in studio, sia davanti ai professori che davanti a dei giudici esterni, che ci hanno valutati e da queste votazioni sono state tratte delle classifiche. Fortunatamente, le mie sono andate anche abbastanza bene. Il nuovo inedito piace molto alle radio, e anche nelle cover mi sono sempre piazzata abbastanza in alto. Leo, invece, non è andato esattamente benissimo, ma, come al solito, non credo che sia stato valutato il talento quanto altri fattori. Ok, forse sarò di parte perchè parliamo della persona che in questo momento mi sta circondando il braccio con le spalle e mi sta stringendo a sè per darmi un bacio sulla fronte, prima di andare a sedersi al suo solito posto, ovvero il gradino più basso. Si siede sempre lì, quando ci danno delle comunicazioni, e vederci qualcun altro mi farebbe piuttosto strano, sinceramente. 

"Allora, vi devo far vedere una cosa che riguarda Rudy" annuncia Maria, con un tono che non mi piace affatto. 

Lo schermo si accende e vi compare sopra un video di Rudy, che, come suo solito, sta per leggere uno dei suoi cari monologhi che contengono qualche lampo di genio dei suoi. 

"Ho scritto una cosa, per tutti i cantanti, che vorrei leggervi: da quando siete entrati nella scuola di Amici siete stati messi alla prova e avete avuto la possibilità di confrontarvi con diverse professionalità del mondo della musica. Avete incontrato i produttori, le radio, avete potuto vedere come viene percepito il vostro talento attraverso le classifiche dei discografici, delle radio, degli streaming, di noi professori, e di grandi personalità del mondo della musica. Ho chiesto alla produzione di unire tutte queste classifiche, e di stilare una classifica unica, di cui noi insegnanti non possiamo non tenere conto. Aldilà del nostro parere personale, tutti gli strumenti che ci sono stati dati dalla produzione per valutarvi, non possono essere ignorati. 

Questa classifica generale deve avere un valore, e sappiate che io, personalmente, ne terrò conto, e inviterei le mie due colleghe a fare lo stesso. Noi insegnanti abbiamo molte responsabilità, perchè si parla del vostro futuro e della vostra carriera, ed arrivati a questo punto, a poche settimane dall'inizio del serale, è necessario tirare le somme. 

Pertanto, io propongo alla produzione e alle mie colleghe, di valutare questa classifica e fare in modo che alle persone che occupano le prime tre posizioni, sia concesso l'accesso automatico al serale, mentre le persone che occupano le ultime due, purtroppo, dovranno lasciare il programma. Capisco che sia una realtà difficile da accettare, ma abbiamo il compito di dover essere onesti, per voi in primis". 

Lo schermo ritorna nero, e tutti noi ci guardiamo atterriti. 

"Maria ma le altre professoresse cosa hanno detto?" le domando, cercando di tenere il tono della voce fermo. 

"Non ancora, ma la produzione le informerà. Cosa ne pensate?" 

Nessuno le risponde. La tensione si taglia con il coltello, e ora come ora vorrei solo andare a fumarmi una sigaretta e rimuovere dalla mia mente questi avvenimenti. 

"Io Maria sinceramente non sono d'accordo" salta su Leo ad un tratto, facendomi gelare il sangue nelle vene. Non mi piace il suo tono di voce. Si sta innervosendo, tanto. 

"Perchè?" 

"Perchè per quanto mi riguarda so perfettamente che nelle ultime posizioni potrei esserci benissimo io. E sinceramente non ritengo giusto che si mandi avanti gente che magari stona sempre, ma che per qualche motivo è più in alto di me". 

Oh cazzo. Qui si mette male. Io e Tommaso ci scambiamo un'occhiata preoccupatissima, controllando velocemente le reazioni degli altri. E potrei giurare che sia Esa che Deddy stiano accusando il colpo, a giudicare dalle loro espressioni. 

Leo non è uno che si fa problemi a dire ciò che pensa, a volte anche in modo fin troppo diretto, come in questo caso. E so perfettamente che ora come ora bisogna solo lasciarlo stare, dargli il tempo di sbollire la rabbia. E non gettare benzina sul fuoco, come sta facendo ora Deddy. 

"Ma guarda che fai prima a fare il mio nome Leo" ribatte, e in realtà non riesco a dargli torto. Anche a me sarebbero girate, parecchio. 

"Io credo di averti sempre detto ciò che penso, e questo atteggiamento di ora mi sembra abbastanza immaturo, non c'è bisogno di fare la vittima".

"Dai Leo ma per piacere, ma sei pure andato in giro a dire che io vado avanti solo perchè sto con Rosa!" 

Guardo Leo, che nel frattempo si è alzato in piedi, piuttosto perplessa. Non credo abbia mai potuto dire una cosa del genere. 

"Scusami, e quando l'avrei detta io sta cosa?"

Ecco, appunto. 

Siamo tutti sulle gradinate, in silenzio, a seguire questo scontro spostando lo sguardo da uno all'altro come ad un incontro di tennis. 

"Va bene Leo dai" ride Deddy, con fare strafottente. 

"Ecco bravo, ridi va" sbotta Leo, mandandolo a quel paese con un gesto della mano e voltandosi per andarsene, continuando a borbottare, prima di uscire a fumare. 

"Ah, sti bambini! Attaccatevi alla tetta raga, che c'avete ancora la bocca sporca di latte" esclama, e io mi pietrifico sul posto, sgranando gli occhi. 

Incrocio lo sguardo di Tommaso e cerchiamo entrambi di non scoppiare a ridere. 

Leo è fatto così, quando si arrabbia non ce n'è per nessuno. 

"Vabbè, io...vado" dico, piano, alzandomi per andare fuori. 

"Ehi" sussurro, uscendo e trovandolo seduto alla solita panchina, a fumare per il nervosismo. 

Mi siedo accanto a lui, pescando una sigaretta dal pacchetto che ho in tasca, e la accendo. 

Resto in silenzio, aspettando che sia lui a parlare. L'unica cosa che faccio è mettergli una mano sulla schiena e accarezzarlo ritmicamente, mentre fumo come se niente fosse. In questi mesi, un po' ho imparato a conoscerlo, e se dicessi qualcosa probabilmente ora mangerebbe viva anche me. 

Dopo una mezz'oretta buona, si volta verso di me, e io gli sorrido, cercando di rassicurarlo. 

Mi si avvicina piano e mi abbraccia, posando la testa nell'incavo del mio collo. 

"Mannaggia a te" sussurro, dandogli un bacio sulla guancia. 

"Ho un po' paura Na" confessa, dicendolo a bassa a voce, nel mio orecchio. 

"Lo so Leo. Ma tu non ti devi preoccupare. Ce la farai. Ce la devi fare. Anche perchè sennò io ti meno" scherzo, per tirarlo su, e riuscendo, per fortuna, a strappargli un sorriso. 

"Leo, tu sei tra i migliori qui dentro. E non lo dico solo perchè stiamo insieme, l'ho sempre pensato. Sei tra i migliori, se non il migliore. I tuoi inediti sono scritti in una maniera meravigliosa, dai un senso ad ogni parola che canti, ed ogni tua esibizione è più bella della precedente. Sarebbe assurdo se tu non dovessi farcela, uno scandalo. Credimi" 

Lui alza lo sguardo, mi accarezza la guancia con il pollice e mi stampa un bacio sulle labbra. 

"Se non ci fossi tu..." mormora, ed io sento il cuore stringermisi dalla tenerezza, mentre lui mi stringe di nuovo a sé. 

Dammi modo di amare la tua parte peggiore- Amici 20Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora