Capitolo 18

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"Va bene dai, adesso facciamo cinque minuti di pausa, finchè aspettiamo Leo, io vado un attimo di là" dice Raffaella, spegnendo la base del mio inedito con soddisfazione. 

Sono gasatissima, non vedo l'ora di cantarlo in puntata. Vorrei poter dire lo stesso del duetto. In realtà non è che le cose stiano andando malissimo, anzi. Pian piano stiamo ingranando, e la cosa inizia a prendere forma. Strano ma vero, mi diverto anche durante le prove con Leo. Certo, ogni tanto ripenso a ciò che è successo e mi rabbuio un po', ma comunque riesco a mettere da parte il personale e a concentrarmi sull'esibizione. Se voglio essere una professionista, devo riuscirci. 

"Buongiorno! Come va? Sono andate bene queste prove?" mi chiede Leo, entrando in sala e reggendo in mano due bicchierini di caffè. 

"Ginseng macchiato, senza zucchero" recita, porgendomelo. 

"Come hai fatto..?" 

"Lo prendi tutti i giorni dopo pranzo, ormai c'ho fatto l'occhio" rivela, compiaciuto dal mio stupore. 

"Stai attento che potrei denunciarti per stalking" lo minaccio fintamente io, facendogli l'occhiolino. 

"E poi chi te lo porta il caffè?" 

"Ma me lo posso fare benissimo da sola" ribatto, facendolo rimanere lì senza una risposta. 

"Ma perchè mi devi mettere a tacere sempre? Che gusto ci provi?" domanda, deluso dalla sconfitta. 

"Talento innato, spiacente. Comunque basta perdere tempo, iniziamo a provare che oggi abbiamo solo tre ore!" lo riprendo io, mentre lui, di tutta risposta, scatta in piedi a mo' di soldatino. 

"Che cretino" dico a mezzavoce, avvicinandomi al computer per far partire la base. 


"Pensavo, se in puntata ti mettessi davvero una delle tue solite magliette bianche e un paio di jeans, come dice il testo della canzone?" propone Leo, mentre percorriamo la strada per tornare in casetta. 

"Ma se la mettessi tu?" ribatto io, ridendo. 

"Io ce l'ho già oggi, mi dispiace". 

"Eh vabbè, un giorno di più non ti fa male" cerco di rispondere io. 

"A sto giro non ti è venuta così bene eh, ho vinto io" mi prende in giro, facendo finta di esultare. 

"Se se, credici".

Rientriamo in casetta e, con nostra profonda sorpresa, non c'è nessuno in cucina. Sono tutti nella sala più grande, seduti sulle gradinate. 

"Che succede?" chiedo a Luca, seduto sul gradino.

"Ci stanno per dare il risultato dell'ispezione dell'altro giorno" mi spiega lui, mentre mi ci siedo accanto e poggio il gomito sulle ginocchia, trovando l'incastro perfetto del mento sulla mano. 

Dopo nemmeno tre secondi mi raggiunge Leo, sedendosi letteralmente appiccicato a me. Ma che vuole questo ora. 

La voce di una ragazza della produzione inizia a venire trasmessa, e subito ci mettiamo ad ascoltare. 

E così, mentre questa tizia ci dice che si, la casa era in condizioni più umane, ma che no, non è ancora abbastanza, sento il braccio di Leo muoversi e andare a posarsi direttamente sulla mia spalla. 

Resto fermissima, cercando di far finta di nulla, mentre la mia mente lavora febbrile. Sento a malapena la ragazza dire che questo sorteggio non ci sarà più, ma che dobbiamo essere noi, a decidere tre persone da mandare in sfida. Perfetto direi. In questo momento vorrei solo fuggire, come faccio a fare tre nomi?

Dammi modo di amare la tua parte peggiore- Amici 20Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora