Capitolo 20

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Picchietto pigramente la matita contro il quaderno, rileggendo i pochi versi che ho scritto. 

Oggi abbiamo la mattinata libera, quindi ne ho approfittato per stendermi sul divano con il mio blocchetto degli appunti e buttare giù qualche riga. 

"Ehi" mi saluta Leo, parandomisi davanti. 

Rispondo al saluto con un cenno del capo, fingendomi improvvisamente concentratissima a leggere ciò che ho scritto. 

"Che fai, scrivi?" continua, stendendosi accanto a me. 

"Più che altro penso" dico solamente, senza distaccare gli occhi dal foglio e cercando di ignorare il fatto che siamo letteralmente appiccicati e che lui ha iniziato a giocare con una ciocca dei miei capelli come se nulla fosse. 

"E a che pensi?" insiste. 

'Ma perchè non vai a telefonare alla tua ragazza imparanoiata, invece di tormentare me' vorrei urlargli, ma mi limito a cancellare una frase che non mi piace e ad alzare le spalle. 

"Na, mi dici che c'è?" proprio non mi vuole mollare. 

"Niente Leo, sono un po' sovrappensiero e quindi ho deciso di buttare giù qualcosa, nulla di preoccupante" rispondo evasiva, sempre senza guardarlo. 

"Sicura? Sembri un po' cupa"

"Sicurissima" affermo, voltandomi verso di lui con un sorriso forzatissimo. Mi rendo conto solo ora che praticamente siamo vicinissimi, e inizio a sentire un certo disagio. 

Lui mi guarda fisso negli occhi per qualche istante, e sento letteralmente le guance infuocarmisi, mentre sono lì, in trance, senza riuscire a spostarmi e a riprendere in mano la mia dignità. 

"Fammi scrivere va, mi distrai!" esclamo, rimproverandolo per scherzo, facendolo scoppiare a ridere. 

"Ma se non sto facendo niente" ribatte infatti, con tono canzonatorio. 

"Appunto, renditi utile e portami un caffè" gli ordino fintamente, giocando con la matita. 

"Vado vado, non sia mai che facciamo attendere la contessina" mi sfotte, alzandosi e dirigendosi per davvero verso la cucina. 

"Sei scemo, ma io scherzavo" provo a fermarlo, tirandogli istintivamente il lembo della maglietta. 

Lui arretra e si volta verso di me, con un sorrisetto furbo. 

"E io te lo faccio lo stesso, dove sta il problema? Intanto lo faccio pure a me e lo prendiamo insieme" risponde, alzando le spalle e mettendosi le mani in tasca. Resto a fissarlo per qualche istante come un'idiota, finchè non mi riscuoto e mi rimetto a scrivere.

Un paio di minuti dopo Leo torna da me, porgendomi il caffè e, facendo attenzione a non rovesciare il suo, si risiede accanto a me. 

"Ragazzi buongiorno" sentiamo dire da uno dei ragazzi della produzione attraverso gli speakers. 

"Buongiorno" rispondiamo. 

"Venite tutti di là, nella sala con il pianoforte?".

Mentre ci alziamo dal divano, ci raggiungono pian piano anche gli altri, chi dalla cucina, chi dalle camere da letto. 

Noto Samuele seduto sul pouf davanti allo specchio e, senza pensarci due volte, mi fiondo accanto a lui. 

"Che fai tutto solo qui?" sussurro, per non farci sentire dagli altri. 

"Stavo mettendo in ordine le idee per alcune coreografie" mi spiega, mentre io inizio a tormentare i lembi della manica della sua felpa. 

"Devi dirmi niente?" salta su all'improvviso lui, spiazzandomi. 

"Eh?" 

"Ti ho vista prima con Leo. In realtà è un po' di tempo che vi vedo più vicini" rivela, raggelandomi. 

"Ma no Samu, semplicemente abbiamo chiarito e con il duetto abbiamo avuto più modo di stare insieme, tutto qua" cerco di spiegargli, ma tutto ciò che ottengo è un suo sorrisetto che proprio non mi convince.

"Allora ragazzi, sono qui per comunicarvi che, nei prossimi giorni, registrerete uno speciale che andrà in onda il giorno di Natale su Canale 5" esclama la voce, facendoci esultare tutti. 

"Che figata!" mi rivolgo a Samuele. Sono troppo felice. 

"Dovrete preparare due esibizioni a testa, per i cantanti una delle due può essere anche un inedito, e, se volete, potreste anche fare delle esibizioni insieme, anche un cantante e un ballerino". 

Wow. Guardo Samu cercando di non farmi notare. Di duettare con un cantante non ho tanta voglia, ma con un ballerino sarebbe figo. Noto già che Leo e Giulia si lanciano uno sguardo d'intesa, e sicuramente Martina ballerà con Luca. 

I ragazzi si sparpagliano, iniziando a parlare tra di loro e accordarsi, mentre io resto ferma per qualche minuto, indecisa sul da farsi. E quest'indecisione mi costa non cara, di più, perchè proprio mentre sto per aprire bocca, salta fuori Luca. 

"Oh Samu, ma che tu balleresti con Martina mentre io canto?" propone.

"Si si, certo! Sarebbe bellissimo" acconsente subito il ballerino, con uno dei suoi sorrisi talmente teneri da farmi dimenticare la delusione e mi spingono ad abbracciarlo. 

Sono sicura che a Samuele lo chiederanno altre persone, e non mi sembra giusto oberarlo di tanto lavoro, perchè sono certa che lui non dirà di no a nessuno. Quindi decido di lasciar stare, e di cantare da sola. Non fa tanta differenza, alla fine. 


"Te hai deciso che portare Na?" mi domanda Evandro, mentre, come al solito, percorriamo la strada che dalla casetta ci porta agli studi. 

"Sono un po' indecisa in realtà. Voglio portare di sicuro Somewhere, ma per la seconda ho dei dubbi" spiego, spingendo la porta per entrare. 

"Fatti consigliare da Raffaella, magari" suggerisce lui, prima di farmi un cenno con la mano e dirigersi verso la sua sala prove. 

'In effetti ha ragione' penso, mentre entro in saletta e poso borsa e giubbotto sul divano. 

Mi siedo sul pouf aspettando Raffaella, mentre scorro mentalmente la lista delle papabili canzoni da eseguire. 

All'improvviso me ne viene in mente una che ho sentito l'altro giorno per caso in radio. Sarà uscita da pochissimo, e parla del Natale, quindi sarebbe perfetta. 

"Buongiorno! Beh, che hai deciso di preparare?" chiede Raffaella, entrando e sedendosi alla sua postazione. 

"Allora, sta settimana mi voglio rovinare. Canto al piano" annuncio, con fare teatrale. 

"Brava, bravissima, così mi piaci. E cosa cantiamo?" 

"Snowman, di Sia". 

Dammi modo di amare la tua parte peggiore- Amici 20Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora