Capitolo 47

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Non credevo che cercare di dire ad una persona che la ami, fosse così doloroso e umiliante.

Sento la musica che parte, e, all'improvviso, il mio corpo e la mia mente si svuotano. Sento solo la mia voce, che viaggia libera, sale, senza difficoltà. Non ho barriere, sto praticamente urlando a tutti il mio dolore, e finalmente mi è chiaro il motivo per cui Anna abbia scelto di farmi fare questo pezzo proprio ora.

Sento le lacrime scendermi sulle guance, ma non ci faccio caso, e continuo a cantare, senza risparmiarmi. Al diavolo la discrezione, la riservatezza. Sono ferita, e lo sto urlando al mondo. 

La canzone è finita, e io resto così, immobile davanti all'asta, per qualche istante, finchè l'applauso del pubblico non mi fa riscuotere. Vado dritta a sedermi, tenendo lo sguardo basso, onde evitare di incrociare il SUO. Ancora non posso credere che tutto questo stia succedendo davvero. 

"Nausicaa, tutto bene?" mi domanda Maria, mentre cerco con nonchalance di asciugare le lacrime. 

"Si si...ero un po' agitata" mento, mentre Deddy va al centro del palco per esibirsi. 

"Sicura?" insiste lei, guardandomi con fare apprensivo. Sa perfettamente cosa mi abbia fatto tanto male, ma non ho intenzione di parlarne. Tantomeno di dare soddisfazioni di alcun tipo. 

"Certo Maria" ribatto, con sicurezza, mentre Luca mi accarezza dolcemente la spalla. 

"Nausicaa" mi chiama Anna, mentre Deddy si esibisce. 

"Sono proprio fiera di te" afferma, sorridendomi. Provo a ricambiarle il sorriso, ottenendo come risultato solo una smorfia storta. 

"Ragazzi venite qui tutti quanti" ci ordina Maria, facendoci radunare tutti al centro per il verdetto definitivo. 

Vedo che Leo mi si avvicina, e istintivamente mi sposto, mettendomi tra Giulia e Sam. Non voglio vederlo neanche in cartolina, ora. 

"Emanuele?" 

"Maria, io credo di essermi innamorato di questa ragazza. Mi hai proprio ribaltato, quella disperazione di cui parlava Anna, io l'ho percepita in una maniera talmente forte da esserne quasi turbato. Non era come se stessi cantando, ma come se stessi urlando una sofferenza veramente grande. Complimenti Nausicaa, davvero" afferma, rincuorandomi un po'. 

"Stefano?"

"A me ha colpito l'esibizione di Nausicaa. Ti ho sentita tantissimo, e mi è arrivata molto, quindi il mio voto va a lei".

"Si!" urla Luca, venendo ad abbracciarmi con talmente tanta foga da sollevarmi da terra. 

"Sei una forza, sei una forza" ripete, stringendomi a sé, e so perfettamente che non lo sta facendo affatto per la vittoria. 



Esco dal bagno appena in tempo per salutare Deddy, il secondo eliminato di questa sera. Dopo la puntata mi sono precipitata qui dentro, chiudendomici a chiave e rifiutandomi di aprire a chicchessia. Ho perso anche l'annuncio del verdetto, ma, sinceramente, ora come ora vorrei solo sparire. Non mi interessa più di nulla. 

Lo osservo in silenzio uscire dalla casetta, finchè non sento una mano posarmisi sulla spalla. 

"Ehi" la voce di Leo mi entra nelle orecchie, e istintivamente gli occhi mi si riempiono di lacrime, le sue parole bruciano ancora, ben stampate nella mia mente. 

Scrollo via con decisione la sua mano dalla spalla, e mi volto, ritornando spedita in camera mia. Sento che mi sta seguendo, quindi mi affretto a chiudermi a chiave in bagno. 

Cosa vuole ora da me? Se ne tornasse da Enula, visto che lo emoziona così tanto. 

"Na? Vieni qui fuori un attimo?" la sua voce attraversa la porta e mi arriva alle orecchie, accompagnata dal suono delle sue nocche che bussano piano. 

Prendo un profondo respiro, raccogliendo quel briciolo di amor proprio che mi è rimasto, e apro, ritrovandomelo di fronte con un'espressione confusa. 

"Mi vuoi spiegare cosa sta succedendo? Stai così per il guanto di sfida? Mi dispiace se ci sei rimasta male, ma io ho detto solo quello che pensavo...non è che credo che tu non sia brava, semplicemente quel brano è più nelle sue corde che nelle tue, e lei era più convincente. Tutto qui" spiega, trapassandomi di nuovo il cuore da parte a parte con un coltello. 

Questo non ha capito proprio un cazzo. Non solo non gli è arrivata l'esibizione, ma non gli passa per l'anticamera del cervello che io potessi pensare a lui con una canzone del genere. 

"Va bene. Ti ringrazio. Ora puoi lasciarmi sola? Vorrei andare a dormire, sono stanca" ribatto, indicandogli in maniera molto poco galante la porta. 

"Vorresti per cortesia dirmi perchè stai così?" insiste, parandomisi davanti. Lo guardo negli occhi per qualche istante, la rabbia accumulata che mi monta nel petto. 

"Perchè mi hai fatto sentire una cogliona Leo. Va bene il pubblico, va bene i prof, va bene i giudici, ma Maria, i nostri compagni, lo sanno tutti che stiamo insieme. E tu, davanti a milioni di persone vai a sputtanarmi, per la seconda volta!" sbotto, e sento distintamente il vociare proveniente dalla cucina interrompersi di colpo. 

"Ma perchè, mica ti ho sputtanato Na, ho semplicemente espresso un'opinione" ribadisce lui. 

"Leo, ma tu ti ascolti quando parli? Hai detto che io sono più carnale, mentre lei è più intensa e ti riesce a trasmettere le emozioni, giusto?" 

"Si. Cosa c'è di male?"

"Cosa c'è di male? C'è di male che, tradotto in parole povere, io sono solo la bella ragazza che trasmette sensualità quando canta, per il resto posso anche andarmene perchè tanto, ogni volta, ciò che arriva, ciò che TI arriva, è che sono solo sesso. E quello che mi fa più male, Leo, è che questo vuol dire che tu in questi mesi, di me, non hai percepito nulla. Solo che sono un bel corpo. Il resto per te non conta nulla" affermo, convintissima di ciò che dico. 

Lo osservo cambiare totalmente espressione, e sbiancare improvvisamente. 

"No no, non è così, mi sono espresso male, io..." farfuglia, mentre io scuoto la testa, con decisione. 

"No invece. Ti sei espresso benissimo. E mi dispiace, ma a me non interessa piacerti solo perchè sono bella. Speravo che tutto ciò che è successo tra di noi ti fosse arrivato in un determinato modo, ma evidentemente, non ha significato poi così tanto, per te. Adesso, se non ti dispiace, vorrei che tu uscissi dalla mia stanza. Sono stanca, e ho bisogno di dormire" esclamo, cercando di mantenere la voce ferma, anche se percepisco chiaramente l'incrinatura causata dal groppo che ho in gola. 

"Ti stai sbagliando Nausicaa. Io..." prova a dire, ma io lo fermo. 

"Vai via Leo, per favore. Non ho voglia di sentire le tue patetiche giustificazioni. Quello che è successo stasera, basta e avanza". 

Lui si passa la mano sul viso, stravolto, e fa per andarsene, prima di bloccarsi sulla porta e voltarsi a guardarmi. 

"Credimi Na, hai capito male. Ma proprio assai" mormora, prima di andarsene e chiudere la porta alle sue spalle. 

'No Leo. Sei tu, che non hai capito proprio niente'. 

Dammi modo di amare la tua parte peggiore- Amici 20Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora