Mi torturo le mani nervosamente, mentre Leo cammina fino al centro del palco, per cantare. L'ho sentito provare questo brano, e gli riesce perfettamente, e si, forse sarò di parte, ma per me Leo potrebbe cantare anche una ricevuta di ritorno, e farmi comunque venire i brividi.
E mi maledico mentalmente, perchè non dovrei stare qui a fissarlo incantata, mentre la sua voce si espande per lo studio.
Leonardo ha questo dono di farti percepire ogni parola, è intenso, da impazzire.
Resto immobile per qualche istante, ancora sopraffatta dalla sua esibizione, mentre Tancredi si prepara a cantare Serenata Rap, di Jovanotti, sedendosi per terra, al centro del palco.
Adoro anche Tancredi, ovviamente. Ha uno stile inconfondibile, è unico, autentico, e sul palco da sempre tutto se stesso.
Inizia a cantare e, istintivamente, canticchio anche io le parole, muovendo la gamba a ritmo di musica.
Peccato che, verso la fine della seconda strofa, Tancredi alzi lo sguardo, puntandolo precisamente su di me, e canti così, guardandomi dritto in faccia:
"Mi piace come mi guardi, mi piace come sei con me. Mi piace quel tuo naso, che si intona con il mondo, mi piace il tuo sedere, così rotondo da rendere satellite ogni essere vivente, mi piaci perchè sei intelligente".
Per poi distogliere lo sguardo e vagare sul palco, cantando come se nulla fosse.
Rimango pietrificata, gli occhi sgranati, il volto rosso dall'imbarazzo, ancora scossa da quanto è appena successo.
Mi volto verso Luca, trovandolo a ridacchiare, divertito.
"Te l'avevo detto io" esclama, mentre io mi passo nervosamente la mano sul viso, guardando istintivamente Leo, seduto sulla sua panca, a fissarmi in cagnesco.
'Questa cosa non porterà a nulla di buono'.
Sembra ormai una tradizione che dopo ogni puntata io mi debba rinchiudere in bagno, in preda all'ansia e all'imbarazzo. Abbiamo salutato Raffaele da poco, e io ho fatto il possibile per evitare di parlare con chiunque se non con Serena, la quale, dal canto suo, si è limitata a lanciarsi un'occhiata d'intesa con Luca e dirmi "Ma stai tranquilla, la stai facendo più grave di quello che in realtà è". Mi ci sono voluti tre secondi netti, per capire che si, lo sapeva anche lei.
Esco dal bagno dopo aver infilato un paio di pantaloncini e una delle t-shirt che ho rubato ad Ale, nella speranza di non incontrare nessuno. Se non fosse che io non faccia in tempo ad aprire la porta che mi ritrovi di fronte proprio Tancredi, che gironzola per la stanza grattandosi la testa, un po' agitato.
"Ehi" lo saluto, cercando di forzare un tono sereno e per nulla a disagio, mentre corro immediatamente a sedermi sul letto.
"Na senti, io ti volevo spiegare...." balbetta lui, sedendosi di fronte a me."Stai tranquillo Tancre, davvero. Per me è tutto apposto, non è cambiato nulla" mi affretto a dire, per rassicurarlo, e, per qualche istante, lui pare rasserenarsi, tant'è che sul volto gli compare un mezzo sorriso, che si spegne subito dopo.
"Mi dispiace tanto, credimi. Non volevo che lo sapessi così. In realtà, non volevo lo sapessi affatto" continua.
Non riesco a dire nulla, quindi restiamo in silenzio per qualche istante, la tensione che si taglia con il coltello.
"Mi dispiace per stasera. Non so cosa mi sia preso, però era da tutta la settimana che provavo questa canzone pensando a te, appena l'ho letta la prima volta mi ha fatto anche un po' impressione perchè sembrava parlasse esattamente di te, di come ti vedo io. E stasera ti ho vista lì, che canticchiavi, e l'istinto mi ha suggerito che fosse una buona idea farti sapere che stavo cantando pensando a te" confessa. Prendo un profondo respiro, cercando di trovare le parole giuste.
"Tancre io ti adoro, lo sai. Ma penso che tu sappia perfettamente com'è la mia situazione sentimentale al momento. Nella mia testa c'è solo una persona, e non riesco neanche lontanamente a pensare a nessun altro, ora come ora. Non voglio che tu fraintenda i miei atteggiamenti, che sono solo manifestazioni del bene sincero che provo per te. Ma lo stesso bene lo provo per Luca, o Ale" mi spiego, cercando di chiarire ogni possibile dubbio. So di essere magari troppo dura, ma voglio essere sincera e dire le cose come stanno.
"Lo so, anzi, mi dispiace anche che magari questa cosa possa rovinare ancora di più le cose tra di voi" biascica, abbassando la testa.
"Non è vero, di questo non ti dispiace" lo riprendo io con un sorriso, facendo ridere anche lui.
"Vieni qua, cretino" lo incito allargando le braccia, mentre lui si avvicina per abbracciarmi.
"E comunque, non sa quello che si perde" mi sussurra all'orecchio, prima di stamparmi un bacio sulla guancia.
Sorrido, quando ci distacchiamo, mentre lui mi accarezza la guancia. Proprio in quel momento, qualcuno bussa alla porta.
"Nausicaa ti posso parlare?" domanda secco Leo, incupendosi non appena vede Tancredi così vicino a me.
Tancre si volta verso di me, un po' incerto, ma poi si alza, facendomi l'occhiolino.
"Vai vai, io tanto stavo andando via. Buonanotte" saluta, andando, purtroppo, via.
Sono ferma, immobile sul letto, a guardare con decisione il piumone.
Non voglio parlare con Leo. Non voglio vederlo o sentirlo. Fa troppo male.
Lui mi si piazza davanti, al posto che fino a due minuti fa era occupato da Tancredi.
"Mi guardi?" sbotta dopo minuti di silenzio interminabili, mettendomi due dita sotto al mento e forzandomi ad alzarlo.
"Dimmi" ribatto, irritata, distogliendomi subito da quel contatto.
"Possiamo chiarire questa situazione, per favore?"
"Ma l'abbiamo già chiarita da un po' Leo. Non abbiamo nulla da dire"
"Na io non ho ancora capito cosa è successo. Ti prego, parlami. Spiegami. Davvero stai mandando all'aria tutto perchè quella volta ho detto di aver preferito Enula?"
D'istinto, scoppio a ridere. Una risata vuota, che mi mette i brividi. Una risata non da me.
"Ma tu davvero credi che io sia così scema e possa buttare via tutto per una cosa così? Ennesima dimostrazione della considerazione bellissima che hai di me"
"Senti Na io mi sono stancato, con te come la faccio, la sbaglio" urla esasperato, alzandosi dal letto.
"Guarda, al massimo sono io che sono stanca, perchè si, sbagli, ma la cosa grave è che te ne importa talmente poco che non ti dai nemmeno la pena di cercare di capire dov'è che sbagli, ma dai per scontato che sia solo io che sto esagerando. Vattene, per favore" lo caccio via, indicandogli poco elegantemente la porta.
Le lacrime che iniziano a scorrermi sul viso, mentre lui se ne va, chiudendo con rabbia la porta alle sue spalle.
'Vaffanculo'.
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Dammi modo di amare la tua parte peggiore- Amici 20
FanfictionAmici è una di quelle possibilità che non capitano tutti i giorni. E non capitano a chiunque, soprattutto. E quando ci sei dentro, tocchi quella felpa con le tue mani, sai che devi aggrappartici con tutte le tue forze, e tenertela stretta a più non...