Il mondo dei morti - Capitolo 40

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Klaus mi guarda dubbioso aggrottando le sopracciglia: «Aspetta, che intendi per 'piano'?» i miei occhi valgono più di qualsiasi altra spiegazione. L'espressione cambia da curiosa a severa, alza persino un dito indice in puro stile maestra che sgrida l'alunno indisciplinato: «NO.»
Sapevo che Klaus fingeva di fare lo stupido, in realtà è molto, molto più intelligente di quello che vuol far credere perché ha capito benissimo dove voglio andare a parare: «Si.» ribatto con calma.

«Avevamo promesso che non lo avrebbe più rifatto nessuno.»

«Lo so, ma è un'emergenza!»

«E se dovessi perderti com'è successo con Ben? Non voglio! Non posso permettermi di perdere anche te, piuttosto lascerò che quella piccola Terminator ci uccida tutti quanti.»

Oh, Klaus.
Gli prendo il viso tra le mani, faccio toccare le nostre fronti e le nostre labbra si sfiorano in un timido bacio.
Adesso o mai più, ora che ha le difese abbassate. Ora che vuole impedirmi di farlo.
Lo spingo verso di me ed entro dentro il suo corpo.

Il primo respiro è tagliente e lungo, come tornata da una perenne apnea, nell'alzare la testa un timido fiocco di neve si posa sopra la mia fronte. È freddo, un piacevolissimo freddo che avvolge tutto il corpo. Non mi è mai piaciuta la neve ma in questo momento credo sia la cosa più bella di sempre. Chiudo gli occhi sorridendo, dimenticando per un istante dove sono e perché ho appena preso possesso della persona che amo.
Respiro a pieni polmoni l'aria fredda che ci circonda, sarebbe uno splendido momento di pace se non fosse per le urla di Luther che squarciano l'aria. 

Aguzzando la vista vedo che tiene in braccio Allison esanime, la maledetta che sicuramente l'ha messa al tappeto ora si sta dirigendo verso Diego ancora bloccato dal trattore.
La chiama Lila, ha un braccio verso di lei e...santo Dio, sta veramente chiedendo pietà?
Lui, l'uomo che mi ha insegnato a combattere e a vivere contando solo sulle mie forze sta chiedendo pietà? La stessa pietà che lei non ha avuto per Allison.
Sento una tale rabbia ribollire dentro che potrei sciogliere la neve solo toccandola.

Silenziosa come un gatto e ringraziando Klaus per avere un corpo così leggero e agile, mi avvicino ai due dando le spalle a Lila. Ha ucciso Allison, schiantato Vanya contro un fienile, buttato Diego sotto ad un trattore, devastato il cuore di Luther e chissà cos'ha fatto ad un Cinque improvvisamente scomparso. E non credo sia da lui fuggire quando ci sono di mezzo i suoi fratelli.
Credo si sia divertita abbastanza.

«Coraggio Diego alzati.» lo incita dandogli un colpetto col piede sul fiaco: «Alzati e balliamo, lo sai che adoro ballare.»

«Allora sarai pazza di me.»

Lila si gira nello stesso momento in cui il mio pugno destro fa diretta conoscenza con la sua guancia, barcolla per un paio di metri e cade a terra scivolando sulla neve.
Mi metto davanti a Diego assumendo una posizione d'attacco: gamba destra indietro, sinistra in avanti, pugno destro accanto allo stomaco e sinistra davanti al viso.

«Giù le mani dal mio maestro, stronza.»

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora