I fantasmi del cuore - Capitolo 5

479 34 0
                                    

Quando riesco finalmente ad aprire gli occhi e a sbatterli ripetutamente, mi rendo conto di essere nel letto di casa mia, nella mia stanza.
Ho sognato tutto? No, impossibile, ho un male terribile allo stomaco, lividi sulle nocche.
È vero. È successo davvero.
In un flash mi torna in mente quello che è accaduto questa notte: l'aggressione, la mia rabbia finalmente sfogata, gli indizi su Klaus da parte di Lucas Thorn...Diego che mi fa svenire.

«Diego!» ringhio con rabbia alzandomi dal letto resistendo al dolore, lo cerco per tutta casa ma ovviamente non c'è: «Maledetto.»

Più tardi andrò nella sua palestra per prenderlo a pugni in bocca anche se sto a malapena in piedi.
Giuro.

A distrarmi dai miei pensieri vendicativi ci pensa il cellulare che trilla nervosamente per via della vibrazione eccessiva, non appena vedo il nome di Madison, la titolare della caffetteria in cui lavoro, mi sento morire. Ero convinta di avere il turno del pomeriggio, ho sempre il turno pomeridiano quando di notte vado a caccia di criminali. Controllo l'orologio sullo schermo: le undici e mezzo. Deve essere successo qualcosa.

«Pronto?» rispondo allarmata ma costretta a mettermi seduta a causa del dolore allo stomaco, Diego mi ha colpita senza fare troppi complimenti. Come ci vado a lavoro oggi pomeriggio se sto così male?

«Valery!» Madison sembra allarmata come nelle peggiori delle ipotesi: «Tesoro, ho letto il messaggio, stai bene?»

Messaggio, quale messaggio?
Tanto vale cogliere la palla al balzo: non ho né l'umore né il fisico per andare a lavorare.

«Insomma, potrei stare meglio.» Non devo fingere nemmeno troppo.

«Accidenti, la febbre non ci voleva proprio. Chiederò a mio nipote di sostituirti, tu riprenditi al massimo, mi raccomando! Paul non è sveglio come te.»

Febbre, di quale febbre sta parlando?

«Rimettiti, prendi il tempo che ti serve. Se hai bisogno di qualcosa, fammi sapere.»

«Grazie.»

«Ti voglio bene.»

«Anche io.»

Madison mi ha sempre trattata come sua figlia e sinceramente non mi dispiace, con la morte dei miei genitori e la quasi totale assenza delle amiche, è bello avere qualcuno accanto.

Chiudo la comunicazione, scorro i messaggi e solo ora ne vedo uno scritto dal mio pugno proprio verso Madison che dice che son a casa con una febbre alta improvvisa.
Ma è ovvio che non sono stata io a scrivere queste righe.
Diego.
Chi altri sennò? Forse si è reso conto di avermi colpita con troppa violenza e questo è il suo modo per scusarsi.
Però potrei usare questa piccola bugia a mio vantaggio, per una febbre posso prendere anche sei o sette giorni di ferie forzate, magari sono troppe, magari sto approfittando della bontà di Madison.
So di essere in errore ma so anche che non ce la faccio più.

Non sono in forma, non sto bene, cammino male e ogni respiro è una fitta.
Ma cascasse il mondo io stasera vado al Grinde.
Vado a riprendere la mia vita.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora