Santa Klaus - Capitolo 4

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E adesso che cavolo gli faccio indossare?
Apro l'armadio e ovviamente ci sono per la maggior parte abiti femminili come vestitini, jeans aderenti e magliette scollate, l'unica opzione plausibilmente maschile è una tuta che indosso ogni tanto quando vado a correre al parco, per fortuna Klaus non è un gigante altrimenti son sicura che gli starebbe strettissima.
Prendo una sedia dalla cucina posizionandola davanti la porta del bagno, ci metto sopra gli abiti stirati e puliti...E per un attimo ho voglia di sbirciare dal buco della serratura.

Passerei da maniaca quale sono? Si.

Alt Valery, è un super uomo, se dovesse scoprirti come ti giustificheresti?

Metto a tacere la voce della razionalità in mezzo secondo. Quando ricapiterà Klaus nel mio bagno immerso nella vasca completamente nudo?

Risposta: mai più...E vai col voyeurismo!

Mi accuccio silenziosa come un gatto, un occhio chiuso e uno aperto verso l'interno, riesco a vedere la sua testa buttata all'indietro, una sigaretta accesa e il rigolo di fumo che si unisce al vapore dato dall'acqua calda.
Porca vacca se ho fatto bene a sbirciare! Mi sento avvampare da tutti i pori della pelle, la gola si è seccata e il cuore che batte talmente tanto forte che potrebbe esplodere da un momento all'altro. Klaus sospira, deglutisce, passa una mano tra i capelli e...

«Non lo so cosa vuole.» Dice all'improvviso, non credo mi abbia scoperta altrimenti sono sicura che avrebbe reagito in modo diverso: «Almeno non dormo per strada e anche se fosse che te ne frega? Sei morto, per te un posto vale l'altro.»

Oh mio Dio...Sta veramente parlando con suo fratello!

Il cuore mi esplode di gioia all'idea che possa seriamente parlare con i morti e che la Umbrella Academy non fosse solo una enorme messa in scena del signor Hargreeves per fare soldi. Forse il senso di colpa che mi opprime e non mi fa dormire da anni verrà davvero estirpato come una radice velenosa.

All'improvviso la nudità di Klaus passa in secondo piano e la ragazzina arrapata lascia spazio alla donna che vuole ancora una volta credere nella speranza di poter riuscire nel suo intento. Lentamente mi siedo a terra cercando di calmare i battiti, sapevo che fosse straordinario ma ora che ne ho la conferma è tutto un altro paio di maniche. Non mi sta prendendo in giro, ne sono sicura. Non credo sia capace di farlo.

Mamma...Papà...
Sono così felice che mi viene da piangere.
Ma è un momento di gioia che dura pochissimo perché dal rumore di acqua che si sposta e dai vari passi capisco che Klaus ha appena finito di farsi il bagno.

«Cavolo!» sussurro scattando in piedi, se aprirà la porta scoprirà che son sempre stata qui a vegliare su di lui così in punta di piedi corro verso la cucina, prendo una caraffa con all'interno del caffè e la metto sul fornelletto per scaldarlo un po', sistemo il casino sopra al tavolo con tutti i prodotti che chiedono di esser rimessi nel frigo prima di andare a male...Per farla breve: fingo di essere indaffarata.

«Oh ti ringrazio, sto decisamente meglio.» Klaus appare sulla soglia della porta, indosso ha solo i pantaloni della tuta nonostante gli avessi portato anche la felpa, il corpo chiuso tra le braccia e i capelli bagnati lasciano cadere delle goccioline d'acqua che corrono sul petto fino a sparire: «Allora mio caro rapitore, cosa volevi dirmi?»

Prendo un sorso di caffè caldo per farmi coraggio anche se ci vorrebbe un po' di alcol: «Voglio parlare coi miei genitori un'ultima volta.»

Suona terribilmente egoistico ma finalmente ho avuto occasione per dirlo.
Aspetto la risposta di Klaus con il cuore in gola.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora