I fantasmi del cuore - Capitolo 12

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«Mamma puoi lasciarci soli, per favore?» Luther sorride a Grace e per un attimo da l'impressione di essere un ragazzo dolcissimo in totale contrasto col suo aspetto fisico, ma ho imparato che dagli Hargreeves devo aspettarmi di tutto quindi faccio subito cadere la mia ipotesi sul fatto che Numero Uno sia un orsetto carino e coccoloso.

Resto coi due fratelli che si fissano intensamente, mi sento utile quanto un granello di polvere sotto le loro scarpe.

«Che c'è ragazzone, niente passeggiate sulla luna oggi?» chiede Diego rifilandogli una pacca non troppo amichevole sul braccio.

Ma allora le voci erano vere! Luther vive seriamente sulla luna! Chissà com'è la sensazione di vedere il nostro pianeta dall'alto, osservare le stelle faccia a faccia e poter studiare ogni singolo fenomeno. Deve essere un'esperienza da togliere il fiato.

«Ogni tanto torno.» Taglia corto Luther avvicinandosi minacciosamente con un passo: «E tu, finito di giocare a guardie e ladri?»

Diego abbozza un sorriso, conosco fin troppo bene questa espressione strafottente: «Beh, qualcuno deve pur fare qualcosa di veramente utile per il mondo.»

Ahi ahi.

«E con questa cosa vorresti insinuare?»

«Andiamo hai capito benissimo, o i tuoi neuroni sono volati via con l'assenza di gravità? Vuoi un disegnino?»

Doppio ahi ahi.

Luther stringe i pugni così forte che i guanti che ricoprono le mani scricchiolano sotto il suo peso. Diego è allenatissimo ma dubito che riuscirebbe a rialzarsi se mai dovesse incassare un pugno di quelle dimensioni.

«Vuoi la prova di quanto siano stabili i miei neuroni?» Numero Uno digrigna i denti.

Numero Due non smette di sorridere e si avvicina di un passo al fratello: «Oh, sono terrorizzato.»

Luther alza il pugno destro, Diego arretra con uno scatto.
Ma quel pugno non lo raggiungerà mai.

È vero, mi ha colpita di proposito coi suoi coltelli rischiando di uccidermi, mi ha allenata portandomi allo stremo, risponde male, è acido e spesso vorrei ammazzarlo. Gli ho dato uno schiaffo senza pentirmene.
Ma è anche vero che da quattro mesi a questa parte è stato l'amico più prezioso che avessi potuto desiderare, mi ha insegnato a difendermi, a non avere paura di nessuno, si è preso cura di me anche se a modo suo, non mi ha mandata in galera per l' aggressione che ci ha fatti conoscere e soprattutto ha creduto alle mie visioni.

La verità è che gli voglio bene.

Questi sono i motivi che mi hanno portata a fare un passo avanti verso Luther, la mia piccola mano destra che abbraccia il suo pugno bloccandolo prima che possa raggiungere Diego.

Lo stringo con tutta la forza possibile, con parecchia fatica gli tengo testa e alla fine riesco a respingerlo sbilanciandolo all'indietro.
Luther mi guarda sbalordito e solo ora che osservo il suo sguardo quasi spaventato mi rendo conto di quello che ho fatto.

«Porca vacca.» Bisbiglio guardandomi i palmi delle mani.

Rendendomi conto che ho ufficialmente qualcosa che non va.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora