I fantasmi del cuore - Capitolo 13

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Odio i prelievi di sangue ma non son una di quelli che sviene con l'ago ancora infilato nel braccio.
Pogo e Grace sono stati delicatissimi e non ho quasi sentito nulla se non il picco dell'ago che entrava nella pelle, la signora Hargreeves ha avuto anche l'accortezza di prepararmi del cibo nel caso in cui mi fossi sentita mancare, è stata davvero molto dolce.

Mi ritrovo a vagare per la sala principale osservando distrattamente i libri all'interno della biblioteca a parete, Diego e Luther seduti su due divani separati in religioso silenzio. Mi chiedo a cosa stiano pensando, se i dubbi del mio maestro siano anche i miei, se Luther sia arrabbiato con me perché son riuscita a fermarlo.

Come ho fatto? Com'è possibile che una ragazza come me alta meno di un metro e sessanta, sia stata capace di placare la furia di un colosso simile? E perché riesco a vedere i morti? Per quale diavolo di motivo percepisco i coltelli di Diego?
Non ne posso più, se non avrò delle risposte impazzirò male.

Devo camminare, camminare e scaricare la frustrazione nata da questi assurdi e troppi dubbi, salgo le scale centrali per ritrovarmi in un lungo corridoio, stanze aperte e chiuse a destra e a sinistra, da come sono decorate e arredate deduco che siano le camere da letto dei piccoli componenti della Umbrella Academy: quella di Diego sembra una palestra in miniatura, quella di Luther piena di modellini spaziali, quella di Alison con le pareti piene dei poster che la raffigurano, tre porte sono chiuse e credo siano quelle di Ben, Cinque e Vanya.

L'ultima, ovviamente è la sua.

Entro nella cameretta di Klaus facendo piano, come se fosse sul suo letto a dormire e avessi paura di svegliarlo, mi siedo sul morbido materasso osservando quella che sembra essere la cameretta di un normale adolescente: poster di band, libri sparsi, cd mal allineati, una scrivania mezza vuota e un armadio a muro. Non c'è niente di particolare se non un freddo anomalo, come se in camera di Klaus ci fosse un climatizzatore perennemente acceso.

Sento dei passi alle mie spalle, spero sia Diego che mi dica che Pogo ha finito con l'analizzare il mio sangue.
Ma è un ragazzo dai tratti asiatici la cui tomba si trova nel cortile esterno.
Ben mi sorride, le braccia incrociate e la spalla poggiata sullo stipite della porta.

E voilà...La conferma che sono malata.
O che sono ufficialmente impazzita.

«Andrà tutto bene.» dice rassicurante per poi farmi cenno di seguirlo.

Con l'apparizione di Ben tornano le fitte allo stomaco, la nausea e il capogiro, sto così male che devo trattenermi nel lamentarmi e devo poggiare una mano al muro per non cadere. Mi fermo ogni tanto per piegarmi e ricacciare indietro le lacrime.

Nel mio piccolo inizio a capire perché Klaus ha iniziato a drogarsi per non star così male.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora