Il mondo dei morti - Capitolo 3

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La macchina ha uno scossone tale da farci sobbalzare, nna nuvola di fumo bianca si alza dal cofano e sono sicura che non sia un buon segno.

«Ricordi quando ti parlavo di surriscaldamento del motore?» Ben non riesce a tenere a freno la lingua mentre Klaus scende dall'auto per controllare il danno.

Alla fine siamo partiti nonostante le proteste di Numero Sei che chissà per quale motivo voleva restare con i folli della setta, Klaus ha urgentemente bisogno di una vacanza da quel gruppo di maniaci e lo avrei trascinato via anche con la forza se necessario.
E pensare che a suo tempo ero convinta di essere io la sua stalker numero uno, fa uno strano effetto constatare che c'è chi sta veramente peggio.

Persa nei pensieri non faccio caso alla lite che si sta scatenando tra i due, Klaus sta camminando da solo per strada mentre Ben sembra sgridarlo riguardo il non saper far nulla senza la sua presenza.

Klaus torna indietro di scatto e iniziano a mettersi le mani addosso. E paradossalmente mi ritrovo a ridere di fronte ad una delle scene più comiche che abbia mai visto, ero abituata alle botte e agli scontri veri quando pattugliavo le strade di notte con Diego, quando calci e pugni facevano veramente male e non erano schiaffetti isterici.

Sbuffando scendo dalla macchina, come una madre che deve separare i figli capricciosi prendo l'orecchio di entrambi facendoli alzare da terra e allontanandoli: «Smettetela!» grido: «Non siete più dei bambini.»

«Deve tornare a San Francisco!» Klaus sorride amaramente mentre indica il fratello usando tutta la mano: «Deve fare le sue cose da fantasma!»

«Sono cose che tu non puoi capire.» risponde Ben con una freddezza impressionante.

«Sei la mia puttanella fantasma, Ben. Vai dove dico io!»

«Klaus! Che modo è di rispondere a tuo fratello?»

Sbuffa congedandomi con un gesto secco di entrambe le mani, iniziando a camminare nel mezzo della strada, deve fare un caldo pazzesco perché sia io che Ben lo seguiamo e lo vediamo ciondolare con la testa buttata verso l'alto, delle perle di sudore scendono dalla fronte al collo e persino le labbra sembrano iniziare a seccarsi.
Non parliamo dallo spiacevole siparietto della macchina ma tutti e tre ci lasciamo andare ad un sospiro di sollievo quando all'orizzonte scorgiamo quella che sembra essere una tavola calda.

Klaus ci si fionda dentro mentre io e Ben restiamo un po' indietro, mi guardo attorno: «Abbiamo trovato delle auto sostitutive!» squittisco entusiasta notando la buona quantità di auto nel parcheggio.

Ben sorride appena scuotendo la testa: «Non ne sarei tanto sicura.»

Non comprendo la risposta di Numero Sei e quando chiedo chiarimenti ovviamente non me li da.
...Ora capisco la tentazione di Klaus nel volergli mettere le mani addosso.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora