Il mondo dei morti - Capitolo 19

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«Andiamo a trovare tua nonna.»

Klaus stava guidando silenzioso per le strade di Dallas, l'unico rumore era dato dalla musica che usciva dalla vecchia radio. La sua frase ha fatto scattare sia me che Ben in sua direzione.

«È solo una deviazione.» chiarisce verso il fratello prima che possa dire qualsiasi cosa, dopodiché posa gli occhi sui miei: «Almeno potrai vederla prima della sua morte, no?»

Oh, Klaus...

«Sai dove abita?»

Annuisco, nonno mi raccontava sempre della sua giovinezza a Dallas e di come voleva tornare a passarci gli ultimi anni di vita proprio in ricordo della moglie: «Se non è cambiato nulla dovrebbe abitare accanto ad un Superstore, diceva sempre che la costruzione di quel "mostro" aveva rovinato la bella vista sul prato davanti casa.»

«Beh tecnicamente non è cambiato nulla se viviamo nel suo tempo.» fa notare Ben: «E pare che siamo fortunati, guardate lì.» indica un cartellone pubblicitario in cui viene annunciata proprio la creazione del nuovo grande magazzino.

«Non è un po' troppo semplice?» chiedo mentre leggo l'annuncio pubblicitario che promette la creazione di un nuovo Edificio che cambierà per sempre le vostre vite! Certo che negli anni '60 le aspettative erano belle alte...

Klaus rotea gli occhi al cielo: «Sentite, siamo lontani da casa e non sappiamo come tornarci, Kennedy sta per morire e tua nonna pure, ci siamo portati dietro l'apocalisse e io non so come dirlo alla comunità. Veramente stiamo disdegnando un po' di fortuna?»

Detto ciò parte alla volta dell'indirizzo segnato sul cartellone, non so se sappia davvero dove stia andando o sta semplicemente girando a caso nella speranza di trovare il cantiere, so solo che all'improvviso sento battere all'impazzata quello che dovrebbe essere il mio nuovo cuore, le dita si congelano e il respiro diventa più corto.
Ben mi mette una mano sulla spalla per confortarmi, non è facile riprovare tutte queste cose dopo tre anni di blocco, forse è così che si sente un bambino appena nato.

«Riconosci la casa?»

Scuoto la testa a destra e a sinistra: «No, dopo la morte di nonna si è subito trasferito ma mi ha sempre mostrato le foto della casa e di nonna da giovane.»

«Ora dovremo praticamente suonare a tutti i campanelli della zona.» Ben non ha tutti i torti e in effetti ora sembra un'idea veramente stupida anche se era per farmi contenta.

«Posso scendere e controllare le cassette postali, appena vedrò il mio cognome saprò che sarà la casa giusta.»

Klaus e Ben mi guardano come fossi un'aliena: «Che c'è? A volte anche io ho delle buone idee.»

«In effetti è la seconda cosa più sensata che hai detto da quando ti conosco.» Numero Sei si accascia sul sedile posteriore senza nascondere un sorriso divertito.

«Dai Ben non essere così cattivo.» Klaus si gira verso il fratello, il mio cavaliere senza macchia e senza paura: «Non è la seconda cosa più sensata che ha detto, sarà almeno la terza.»

Cavaliere un corno!
Gli rifilo un paio di schiaffetti sul braccio senza fargli male, ovviamente: «Vi preferisco quando litigate!»

I due scoppiano a ridere mentre io scendo dalla macchina, sorrido solo quando do loro le spalle e sono abbastanza per non farmi vedere.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora