La fronte di Diego si poggia delicatamente sulla mia, le mani dalle dita callose sul mio morbido collo, le labbra nuovamente vicine ma non unite.
Ho ancora il suo sapore addosso, il pungente profumo annulla l'olezzo di questa strada dimenticata da Dio, il senso di protezione che emana tutto il suo corpo è uno scudo impenetrabile contro qualsiasi proiettile.«Se non te la senti, non venire.» sussurra cercando il mio sguardo.
Chiudo gli occhi, non so quanto potrei sostenere la sua espressione dolcemente preoccupata senza impazzire: «Me la sento.» Dico con sicurezza per dare coraggio più a me che a lui.
Ancora un abbraccio, non ha mai staccato la mano dalla mia testa.
So che dovrei andare a riprendere Klaus...Ma so anche che in questo momento vorrei poter fermare il tempo o tornare indietro per riviverlo ancora e ancora.«Allora andiamo.»
Diego si avvicina all'edificio.
Con la mano ben salda alla mia.Luther non ha perso tempo: la porta di ingresso sradicata dagli stipiti. Ero così concentrata su Diego che nemmeno mi sono accorta del rumore. Pensavo che si trattasse di un'unica casa invece quello che ci si para davanti è un condominio alto e con all'apparenza due appartamenti per piano.
«Dove sarà finito il ragazzone?»
La risposta alla domanda di Diego non tarda ad arrivare.
Attivo i sensi al massimo giusto in tempo per spingere il mio maestro all'indietro, la porta alla nostra destra è stata dolcemente spalancata dal corpo di un uomo che si schianta sulla porta dell'appartamento parallelo.«Qui non c'è.» Dice Luther con tutta calma apparendo dalla porta da cui ha scagliato quel povero tizio.
«Come pensi di trovare Klaus se metti KO tutti quelli che incontriamo? Dobbiamo interrogarli.» Ribatte Diego avvicinandosi al malcapitato dandogli un calcetto.
«Beh scusa tanto se vi ho spianato la strada.» Luther fa spallucce: «E poi senti da chi viene la predica.»
«Io uso l'intelligenza, non i muscoli.»
«Ah si? Non mi sembrava al Grinde quando hai fatto una strage.»
«Quella era un'altra faccenda.»
Li lascio litigare inoltrandomi nell'appartamento gentilmente aperto da Luther, l'edificio da fuori sembra un delirio fatiscente, dentro è paradossalmente paragonabile ad una reggia. Nonostante il macello causato dall'arrivo funesto di Numero Uno, mi basta osservare i dettagli per capire che l'appartamento sembra tutto fuorché abitato da uno scagnozzo del più noto trafficante della città: mobili pregiati, ninnoli in oro, lampadari in vetro e cristallo, televisori al plasma, bagno e camera da letto perfetti (probabilmente Luther non è riuscito ad entrarci).
Tutto molto bello...Ma sono preoccupata.«C'è qualcosa che non va.» Sussurro guardandomi attorno per poi ricapitare con lo sguardo verso i fratelli Hargreeves: «Ragazzi?» attiro la loro attenzione e si avvicinano con cautela, nel mentre li rendo partecipi del mio ragionamento: «Siamo nel covo di Raiden, giusto? Perché nessuno ha mandato dei rinforzi? Immagino che i rumori si siano sentiti per tutto il palazzo.»
Faccio in tempo a finire la frase che la porta di ingresso dell'appartamento viene chiusa con un colpo violento.
«Oh ma che novità, qualcuno lassù deve avere parecchia fantasia.» Diego prende al volo uno dei suoi pugnali: «Pare proprio che siamo in trappola.»
STAI LEGGENDO
Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -
FanfictionFanfiction basata sulla serie tv Netflix "The Umbrella Academy". LIBRO 1 : Santa Klaus LIBRO 2 : I fantasmi del cuore LIBRO 3 : Il mondo dei morti Ogni libro è presentato ad inizio parte, se siete curiosi leggete il primo capitolo che vi spiega un p...