I fantasmi del cuore - Capitolo 18

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Ricambia l'abbraccio.
Ed è molto strano, di solito Diego mi da un paio di pacche sulla schiena fin quando non mi stacco, invece adesso è qui, avvolto a me, con la testa sulla mia spalla e le braccia che mi stringono.
Mi sento al sicuro tra le sue braccia, sono uno scudo protettivo indistruttibile contro il mondo.

«Va tutto bene?» chiedo in un sussurro sperando di ottenere risposta.

Non succede, anzi, la mia domanda a fin di bene si trasforma in un rompi-incantesimo, infatti Diego si stacca bruscamente, schiarisce la voce e torna sui fogli fingendo che non ci sia mai stato questo dolce intermezzo.

«Raiden è uno dei maggiori ricercati della città, ecco perché alla fine ho deciso di aiutarti.» Ha lo sguardo vago, le sue mani corrono nervosamente tra le righe scritte, è ovvio che ci sia qualcosa che non va ma preferisco non indagare, non ancora. «La polizia è sulle sue tracce da mesi, non aiuterò solo te ma anche loro e consegneremo alla giustizia un pericoloso criminale. Dopo tutto è il nostro lavoro.»

«Come fai ad avere questi file?» chiedo curiosa.

«Ho un'amica al distretto.»

Sbaglio o è arrossito di nuovo?
Ma ancora una volta preferisco non indagare, ci sarà tempo per le domande futili.

«Se non ci è riuscita la polizia, noi che speranze abbiamo?»

Fa uno sbuffo quasi divertito: «Non paragonarti alle persone normali Valery, non lo sei più.»

In effetti...

Passiamo tutta la mattinata a studiare i componenti della banda nemica: nomi, cognomi, indirizzi, ultimi spostamenti e clienti più assidui.
Quando leggo anche il nome di Klaus cerco di far finta di niente ma un sospiro troppo lungo e prolungato mi tradisce, Diego punta subito gli occhi su di me.

«Mantieni la calma.» Mi ammonisce. «Se è vero quello che hanno detto quei due che abbiamo pestato, Klaus ha comprato della roba due mesi fa, magari poi ha smesso.»

Apprezzo il suo tentativo nel tirarmi su il morale ma nel cuore accetto quello che è successo davvero: Klaus non ha mantenuto la sua promessa ed è tornato a drogarsi.
Stupida io che ci ho creduto.
Stupida, che ho sperato di poterlo cambiare e farlo tornare una persona non tanto normale quanto almeno ripulita.
Stringo i pugni fino a far sbiancare le nocche, sento le unghie perforare la carne e, ora come ora vorrei solo ribaltare il tavolino per sfogare la rabbia.

«Valery.»

Ben è seduto di fianco a me, apparso all'improvviso come sempre: «Klaus ha mantenuto la promessa, era andato in un centro riabilitativo ma i creditori e gli spacciatori son riusciti a rintracciarlo persino lì per via di alcune guardie corrotte.» Numero 6 indica il volto di Raiden senza badare al mio sguardo stupito e senza darmi modo di ribattere: «Vai da lui, mi raccomando non da sola, conquista la sua fiducia e fatti portare da Klaus, è ancora vivo.»

«Come lo sai?» chiedo istintivamente ad alta voce.

«Perché io sono ancora qui.»

Ok, per me è una prova più che sufficiente.
Voglio credergli.
Ancora una volta voglio passare per la stupida che ha speranza.

«Che dice Ben?»

Mi fa davvero piacere che Diego creda alle mie visioni, riesce persino a strapparmi un sorriso nonostante l'assurda situazione: «Klaus aveva un debito con Raiden ma credo non sia mai riuscito a saldarlo, troviamo lui, troviamo le risposte.»

«Bene, si parte allora.»

«No.» Lo fermo prima che possa alzarsi. «Prima dobbiamo fare una cosa.»

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora