Chapter Sixty-Eighth

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·Tae·

«Quindi, racconta, che hai combinato tu, invece?»
Il rosso prende un sorso del suo vino caldo, sospira al vedere che fuori non c'è ancora la neve, so che aspetta solo quella. Mi ha raccontato molto di ciò che hanno fatto lui e Ruben in questo periodo, dai lavori di rinforzo ai tetti alla rimozione delle sterpaglie; ha detto che con questo freddo le locande si riempiono più facilmente, la legna scarseggia se non la si raccoglie giornalmente, infatti io e Kook avremmo dovuto aiutarli, ma ormai parliamo da un'ora, il tempo fuori si sta oscurando e sinceramente, sia io che lui stiamo benissimo in questa sorta di salotto. Ora che ha la locanda, dorme e vive qui insieme a Ruben, mi ha anche esteso l'invito per quando ritornerò. E con questo, giusto mentre Ruben e Kook si sono fatti ancora più lontani per iniziare a servire nel locale, si è aperto proprio l'argomento a cui il mio amico puntava
«Su dai, non tenermi sulle spine e raccontami: com'è Jungkook in veste reale?» ammicca sorseggiando.
Poggio i gomiti sul tavolo
«Fa davvero un sacco di cose, non ha un minuto libero, non ho idea di cosa abbia fatto oggi per essere qui. I suoi lo obbligano alla sala da tè con le dame, alla chiesa, le lezioni, persino il ballo tra un po'. Deve sviluppare un'arte marziale, il disegno, il suono della lira e il canto. Io imparo da lui un po' di tutto, ma se dovessi essere costretto, non riuscirei a vivere senza ansia» sbuffo
«Ho capito, ragazzo impegnato, ma io mi riferivo più alla vostra relazione»
Il suo parlare per poi sorseggiare sta diventando insostenibile
«Non chiamarla così, suona strano. Diciamo che ultimamente mi sono riavvicinato, mi mancava e addirittura tu sostieni che le persone necessitino di una seconda opportunità, quindi mi sono lasciato andare nell'ultima settimana, ci siamo baciati, è successa qualcosina, poi stamattina era freddo ed ora sono con te, aspetto di parlargli o baciarlo ancora. È incoerente, tra ciò che dice e ciò che fa» racconto a raffica, con lo sguardo rivolto ad un punto indefinito del muro.
Sposto lo sguardo sul rosso e vedo che è sbalordito
«Sono successe così tante cose? Sono confuso, non lo detestavi?»
«A quanto pare, non così tanto da poter resistere all'idea di riprendere i rapporti»
«Io ti lascio fare, in merito non ho opinioni, solo...»
Poggia la tazza sul tavolino di fronte, mi guarda serio
«Voglio tutti i particolari sessuali. Tutti. Inclusi pompini, seghe, penetrazione con o senza le dita, succhiott-»
«Frena, frena, frena! Non capisco la metà di ciò che stai dicendo!» esclamo paonazzo.
Che vergogna, che imbarazzo
«Come puoi chiedermi così a caso le cose?» chiedo incredulo
«Non ho saputo nulla! In più ho solo oggi per vederti, chissà quando tornerai, voglio conoscere i dettagli più piccantelli» fa con sguardo birichino.
Scoppio a ridere, mi copro il viso con la mano, facendogli intendere che è un caso perso
«Veramente...un altro al posto tuo mi avrebbe minacciato di morte» affermo riferendomi al fatto che i miei gusti propensi al genere maschile siano punibili con la morte
«Amico, io viaggio in giro per il mondo da sempre, so come vanno le cose in altri posti, nulla mi scandalizza, a parte la velocità con cui ti sei espresso poco fa»
Si fa avanti, mi poggia una mano sulla spalla
«E poi conosco te» mi sorride ed io ricambio timidamente
«Quindi me le racconti?» chiede con occhi luccicanti.
Roteo lo sguardo
«E va bene...»
«SÌ»
«Ma tu devi darmi dei consigli...»
«Jooheon è qui per aiutarvi e servirvi»
Gli do un colpetto sul braccio
«Questo dovresti dirlo a Jungkook»
«O forse è proprio lui che dovrebbe dirlo a te»
«Dire cosa?» spunta Jungkook, sorpreso e con un dolce in bocca
«Nulla, a dopo» lo allontano ed io e Jooheon ci avviciniamo per concludere il discorso
«Era da tanto che aspettavo una storia sessuale raccontata da te» fa più emozionato di una ragazzina.

·Kook·

«Davvero non potete fermarvi per cena?» chiede Ruben con tanto di labbruccio
«Ci piacerebbe tanto, ma abbiamo un coprifuoco da rispettare e con esso, le regole che abbiamo già infranto» spiega Tae ciondolando da un gradino all'altro della scaletta sull'uscio della locanda
«Purtroppo sono sottoposto a molteplici attività» faccio sconsolato
«Tae me l'ha detto» afferma il rosso - noto l'interessato guardarlo male
«Mi raccomando, tienila tutto il tempo quella sorta di maschera, i banditi sono ovunque» mi avvisa il biondo indicando la bandana che ho utilizzato per coprirmi il viso quasi interamente
«Lo farò!»
Ci salutiamo e in due ci rimettiamo in cammino per il palazzo, con piedi svelti e gelo della notte. Anche senza maschera, con tutto il pelo di questo cappotto, scorgere il mio viso è già un'impresa.
In silenzio, arriviamo a palazzo ed io richiedo una cena a letto, sostenendo di non sentirmi bene, poi dico a Taehyung di cambiarsi e raggiungermi, una frase semplice e intuitiva, facile da comprendere e schietta. Un ordine, in pratica. In risposta solo uno sguardo un po' glaciale, oltre che scocciato.
Sorseggio il brodo di carne, in attesa che Taehyung arrivi; è delizioso ed è la combinazione perfetta tra la tenuta da notte e il mio umore da romantico delle stelle. Mi piacciono le stelle, ma non mi definirei un ragazzo romantico, probabilmente se non conoscessi Taehyung sarei in grado di affermare che i sentimenti sono frutto della nostra immaginazione e dei nostri desideri
«Jungkook?»

***
ho notato che metà dei capitoli di questa storia sono troncati ;-;

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora