·Tae·
Il ragazzino che ho urtato sembra avere una brutta cera. Poverino, gli avrò fatto davvero male.
Mi avvicino con cautela alla sua figura, mentre lui ha un'espressione fissa in viso...sarà che deve riprendersi
«Ehm...dove ti fa male?» chiedo spostandogli gentilmente la mano dalla cute.
Sono vicino al suo viso abbassato a controllare che la sua testa stia bene.
Osservo.
Nessun bernoccolo.
Mi allontano molto più sereno, emanando un sospiro di sollievo e gli sorrido timidamente
«Scusa tanto, non avrei mai potuto immaginare che ci fosse qualcuno. Oh e...scusa per l'informalità» concludo rialzandomi.
Mi giro verso la finestra e controllo di sottecchi dove sia Sumni: mi sta ancora cercando.
Non posso rientrare lì.
Devo assolutamente spostarmi da questo posto.
Do un'occhiata al ragazzo ancora per terra e gli porgo la mano
«Siccome l'idea di stare solo non mi entusiasma, ti andrebbe di fare una passeggiata?»·Kook·
Dopo aver guardato attentamente il ragazzo che mi era piombato addosso, mi sono reso conto che qualcuno mi avesse visto prima della presentazione ufficiale.
E lì, dopo essermi salito il panico, ho pensato che non fosse così grave, in fondo era solo una persona.
Ma, poi ecco: di nuovo panico
«Ti andrebbe di fare una passeggiata?»
È matto? Non mi conosce nemmeno, chi chiederebbe una cosa del genere ad uno sconosciuto? E se fosse un maniaco?
Il mio buonsenso sta urlando di tornare dentro e prepararsi alla svelta, ma la mia curiosità sta prendendo il controllo delle mie decisioni; un ragazzo così, dal nulla, è apparso per caso da una finestra, un ragazzo davvero bello e strano, perché nel parlare dimostra una certa cultura, ma non dà del voi...e poi, un ragazzo che mi ha semplicemente invitato a fare una passeggiata, una cosa per cui solitamente devo chiedere il permesso.
Lui non sa chi sono
«Amico, ti sei incantato?»
Risvegliato dalla sua voce, sbatto le palpebre ripetutamente e fisso la sua mano a mezz'aria
«Mh...okay»
Decisione decisamente sbagliata, lo so per certo. Ma l'adrenalina che ti procura uno sgarro del genere può rendere eccitante anche solo una passeggiata.
Afferro la mano del ragazzo e mi tiro su.
Sarà un nobile? Ha una mano così morbida...no, impossibile, un nobile non si comporterebbe così.
Allora perché lo sto facendo?
E dovrei smettere di osservarlo.
Seguo il bruno, spingendomi verso gli estremi del cortile.
Non parliamo, non avremmo lo stesso degli argomenti.
Che situazione strana, mi sento a disagio, ma non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
Continuiamo a camminare fino alla fine del cortile e lì il principe che c'è in me, mi blocca.
Rimango fermo davanti al limite segnato dal cancelletto in ferro basso e a questa mia azione, l'altro si volta verso di me, guardandomi stranito
«Hai intenzione di rimanere lì?» mi fa.
Gli rivolgo uno sguardo rimproverante, incrocio le braccia, aggrotto le sopracciglia
«Non possiamo andare oltre» dico fermo.
Wow, ho appena infranto la regola della formalità.
Il bruno corruga la fronte
«E perché mai?» chiede spontaneo.
Schiudo leggermente la bocca alle sue parole, sopreso
«Perché siamo qui per stare ad una festa» dico in tono ovvio.
Lui sposta i suoi occhi dalla mia testa fino ai piedi, per poi guardarmi con sguardo scettico
«Mi prendi in giro? Sei qui per la festa? Cioè...sei in intimo praticamente»
Mi sento arrossire
«N-non è intimo» mi difendo.
L'altro alza gli occhi al cielo
«Senti, come lo vuoi chiamare lo chiami, ma io vorrei andare in un posto. Hai deciso di venire con me, non dovresti fare tutte queste storie» fa un po' irritato.
Deglutisco.
Che faccio?
Prendo un gran respiro, per poi avanzare di un passo e ritrovarmi fuori dal cancello.
Beh, non mi ha ucciso nessuno
«Ti sei incantato?» domanda nuovamente il moro divertito.
Lo guardo storto ed insieme iniziamo a camminare verso il posto a me sconosciuto.
Camminiamo in silenzio, udendo i rumori della notte e sentendo sempre meno quelli legati alla festa; giungiamo all'inizio del bosco e svoltiamo a sinistra.
Il ragazzo si addentra tra alcuni alberi, ma prima che io possa chiedergli dove stiamo realmente andando e perché ci stiamo allontanando tanto, lui si ferma e si gira verso di me. Mi blocco e vedo un sorriso farsi largo sul suo volto.
Che sorriso particolare
«Eccoci!» esclama contento.
Mi prende la mano e la ritraggo con uno scatto, diffidente.
Lui aggrotta le sopracciglia confuso, mentre io lo guardo storto
«Ti dà fastidio che qualcuno ti prenda per mano?» chiede in tono sorpreso e mezzo confuso.
Mi sento improvvisamente stupido e spalanco gli occhi.
Perché ho ritratto la mano?
Forse perché nessuno mi ha mai preso per mano, tranne che per insegnarmi a camminare.
Lo guardo imbarazzato e, senza dir nulla, gliela riporgo.
Lui sorride senza mostrare i denti - mi troverà buffo?
Riafferra la mia mano, facendomi ulteriormente sentire a disagio, e si mette a correre verso il punto da lui desiderato.
Sono costretto a tenere il passo per non cadere.
Ora che ci penso: chi me l'ha fatto fare? È uno sconosciuto squilibrato che mi sta portando chissà dove lontano da casa; magari è un maniaco. Mi sento davvero un idiota.
Dovrei fermarmi?
Ormai è tardi.
Continuiamo a correre e riemergiamo dagli alberi, ritrovandoci in un punto dove il bosco si ritira di qualche metro verso l'interno.
Il ragazzo si ferma di colpo, sbilanciandomi e facendomi quasi cadere in avanti.
Prima che la mia faccia si schianti al suolo, lui mi afferra per il petto, sostenendomi.
Me lo ritrovo vicinissimo mentre mi osserva con sguardo intenso.
Sento del calore pervadermi il viso...imbarazzo?
Ristabilito l'equilibrio, si allontana da me e la sua espressione seria svanisce, lasciando spazio a quella di prima, serena e allegra
«Benvenuto all'albero saggio!» esclama indicando con braccia spalancate il sommo albero che si innalza di fronte a noi.
Osservando la sua altezza, mi sento un essere minuscolo, è davvero altissimo.
Mentre sono occupato a guardare l'albero, il bruno sale aggrappandosi ai vari rami, ritrovandosi a qualche metro d'altezza.
Sgrano gli occhi sorpreso: come ha fatto a salirci così in fretta?
Lui mi guarda annoiato dal ramo su cui sta
«Ti sbrighi?»

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𝐊𝐢𝐧𝐠 ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fiksi PenggemarInghilterra, X secolo. Per la prima volta nel Medioevo, l'Inghilterra fu unificata in un unico regno dal re Atelstano. · Jungkook è il futuro erede al trono, da sempre vittima delle pretese dei suoi genitori. Taehyung è un umile servo, trasgressivo...