Chapter Twenty-Second

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·Tae·

Dopo essere uscito da palazzo, mi sono sistemato su un alberello del cortile per rilassarmi. Non ho esattamente capito cosa sia successo e non comprendo il perché lui sia scappato via.
È come se non riuscissimo a mantenere una situazione normale, c'è sempre qualcosa che non va o non torna quando restiamo soli e l'atteggiamento di Gguk è davvero schivo nei miei  confronti; vorrei capire perché, chissà se sono io quello che sbaglia, ad esempio con Sunmi non fa così...devo ancora capire cosa c'è tra loro
«Kim Taehyung che fa l'asociale? In quale universo?» sento richiamarmi dal basso. Sporgo lo sguardo e vedo che sotto il mio ramo c'è Jooheon, il quale si sta coprendo gli occhi con la mano per colpa del sole e mi sta osservando con l'altra mano sul fianco
«Ehi» faccio poco entusiasta
«Che cosa ci fai lì? E soprattutto...quand'è che hai fatto tutto il tuo lavoro? Stamattina mi sono alzato e il tuo lato era tutto coltivato»
Scrollo le spalle
«Mi sono alzato più presto del solito»
«Presto quanto?»
«Verso l'alba circa»
Mi guarda un po' incredulo
«Sei fuori di testa» sentenzia
«Volevo solo passare del tempo con Gguk»
«Ed è già terminato questo tempo?»
Distolgo lo sguardo e sospiro
«Ho capito va» fa quasi scocciato, per poi aggrapparsi al primo ramo dell'albero ed arrampicarsi fino al ramo su cui sono io.
Si siede di fronte a me, con le gambe a penzoloni e subito mi saltano agli occhi i suoi muscoli guizzanti, enfatizzati dalla canottiera mezza distrutta che sta indossando
«Hai dei muscoli enormi» commento.
Lui sorride fiero e li mette in mostra con una mossa del braccio
«Se lavorerai e ti allenerai ogni giorno quanto me, allora potrai averli anche tu»
Lo guardo un po' in disappunto
«Non voglio averli, mi ci vedresti sul serio con una tale massa muscolare?»
«No, sei sempre stato il mio scricciolo preferito, non riuscirei a vederti come un uomo grande, forte e di stazza»
«Ecco»
Abbasso lo sguardo, puntandolo ad osservare le mie mani unite tra loro
«Ma quindi che è successo?»
«Nulla»
«Taehyung, sono salito su un albero per niente? Davvero? Non fare il bastardo e parlamene; un tempo ti confidavi sempre con me; cos'è, hai perso fiducia?»
«Non dire cazzate, lo sai che sei il mio migliore amico»
«E allora parla»
Lo guardo
«Mi prometti che non mi dirai che ho sbagliato a fidarmi di Gguk?»
Jooheon alza gli occhi al cielo
«Vedrò di trattenermi»
«Sarà bene. È successo stamattina: sono entrato a palazzo e sono stato buona parte del tempo a nascondermi perché c'è davvero tanto, tantissimo personale, moltalo più di quello che avevo calcolato» inizio
«Si, fin qui è tutto normale per uno come te. Vai avanti»
Lo guardo male per un istante, poi continuo
«Ho girato ogni singola sala, posto o cucina e non l'ho trovato, così ho deciso di raggiungere i piani "reali", quelli che stanno più in alto e che sono utilizzati praticamente solo dalla famiglia reale. Non sono entrato nelle stanze, ovviamente non l'avrei mai trovato lì, a meno che non stesse pulendo una di esse; in ogni caso, è severamente punibile»
Il rosso mi guarda con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate
«Perché, giustamente, intrufolarsi in un palazzo e raggiungere i piani reali per perlustrarli, di nascosto, non è severamente punibile»
Lo guardo interdetto, bloccandomi con mani e sguardo a mezz'aria
«Questi sono dettagli - riprendo - diciamo che per le stanze ho un certo riguardo» appunto.
Lui annuisce spazientito dai miei ragionamenti
«Ad un certo punto, ho visto un bagno e, considerando l'ipotesi che Gguk potesse trovarsi lì, dato che so per certo che nessun reale fa il bagno a quell'ora per questioni di impegni e dato che non lo avevo incontrato in nessun'altra zona, sono entrato»
Mi blocco, ritrovandomi a pensare alla figura nuda del corvino.
Basta.
«E...poi?» mi sprona il rosso
«E poi, inaspettatamente...mi sono ritrovato Gguk che stava facendo il bagno»
Jooheon scoppia a ridere
«Stai scherzando?» dice ancora ridendo
«Cosa cazzo ridi? Io non ci trovo niente di divertente» dico prossimo ed essere paonazzo
«Queste cose capitano solo a te!» esclama sbellicandosi.
Lo guardo male e attendo che smetta di ridere, cosa che accade dopo una manciata di secondi.
Resta a guardarmi
«Ma quindi lo hai visto nella sua versione integrale?»
Mi sento scaldare
«Sì...»
«Taehyung? Stai per caso...arrossendo?»
Strizzo gli occhi e gonfio le guance in un'espressione buffa
«Senti, è stata una delle cose più imbarazzanti che io abbia mai vissuto! Abbi un po' di comprensione!»
Honey si passa una mano sul viso, sorridendo divertito
«È davvero esilarante. Nudità di Gguk a parte, poi che è successo?»
«Sono scappato fuori immediatamente, mi sentivo a disagio»
«Hai solamente visto un corpo maschile; ti ricordo che io e te facciamo anche il bagno al lago insieme, quando abbiamo tempo»
«Si, questo è vero, ma noi ci conosciamo da praticamente sempre; con Gguk è diverso, io e lui non abbiamo tutta questa confidenza fraterna, per questo è stato inopportuno»
«Lo posso capire»
«Ecco. Dopo essere scappato, mi sono infilato in uno stanzino, per nascondermi dai nobili che stavano passando. Dopo poco, mi ha raggiunto Gguk all'interno e ci siamo messi a parlare. Mi ha rimproverato perché non dovevo entrare nel castello e bla, bla, bla»
«Ha ragione; non è che sia stata proprio una mossa geniale» puntualizza il rosso
«Avevo voglia di vederlo» mi giustifico, guadagnandomi uno sguardo scontato
«Come dici tu. Perché sei andato via, allora?»
«La cosa è questa: lui è andato via»
«Avete litigato?»
Scuoto la testa
«Abbiamo parlato d'altro, ma ad un certo punto, abbiamo perso l'equilibrio e gli sono quasi finito addosso»
«Quasi?»
«Già, quasi. Non siamo caduti, ma ci siamo ritrovati lui contro il muro ed io dalla parte opposta»
Dopo questa frase, vedo accendersi gli occhi di Jooheon in modo strano
«Continua» fa improvvisamente più interessato
«Mentre cercavo un modo per toglierci senza far cadere la mensola traballante sopra di noi, Gguk, dal che era fermo, mi ha spinto ed è corso via»
E qui, lo sguardo del mio amico si fa interrogativo
«È scappato e basta?»
«Già» sospiro
«Senza motivo?»
«Lo trovo strano anch'io, dato che un attimo prima stavamo tranquillamente discutendo»
«Non è che si è sentito male?» ipotizza il rosso
«Non credo, era semplicemente imbarazzato»
«Perché imbarazzato?»
«Forse perché eravamo praticamente appiccicati e lui non è abituato a queste cose...?»
«Oh forse è perché gli fai un certo effetto» ipotizza enfatizzando quella "o"
Guardo il mio amico come guarderei un ecclesiastico che bestemmia
«Io? Ma che dici? Al massimo lo metto a disagio» dico ancora stranito
«Oppure lo metti in discussione»  fa spallucce.
Mi alzo in piedi sul ramo
«Parlare con te è inutile»
«Vuoi davvero troncare così il discorso»
Lo guardo sempre più incredulo
«Ma certo che sì!»
Dopo ciò, decido di scendere dall'albero e di cambiare posto, stando lontano dalle assurdità del mio amico.

Sono tutti impazziti.

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora