Chapter Seventy-First

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·Kook·

Mi sento scosso, anche stamattina ero scosso e faccio fatica a concentrarmi. Stanotte mi sono addormentato tra le braccia di Taehyung e stamattina mi sono svegliato senza di lui. Alla fine gli ho spiegato in linea generale il mio atteggiamento e sembra avermi compreso. Ieri ero così euforico che mi sono lasciato andare a pensieri esagerati, quali: "e se perdessi la verginità stanotte?". Ovviamente tutte fantasie di Jungkook; sono stato così pervaso dalle emozioni che adesso sento di non provarne nessuna in particolare, per questo appaio vuoto. Oggi dovrei anche stare più fuori del previsto per questo stupido convegno e poi all'ora del tè.

«Quindi sapete già andare a cavallo? Mio figlio si sta allenando tanto, sapete?» si esprime la donna dai pochi capelli raccolti in uno chignon, sorseggiando poi un altro po' di té
«Jungkook sa ben apprendere le arti, un po' meno le buone maniere» commenta Madame, provocandomi
«Tks» faccio in risposta incrociando le braccia, guadagnandomi una stupida risatina da parte di tutte le donne di mezz'età qui presenti. Sto iniziando ad avere gli incubi su questa sala da tè, ora si sono pure messe con i pettegolezzi
«Giungendo al dunque, volevo organizzare una piccola festa nella mia umile reggia, da poco ristrutturata, saranno presenti solo duecento persone circa» fa con nonchalance la donna di prima, dandomi sui nervi.
Invece di prestare attenzione al suo gesticolare, preferirei puntare gli occhi per terra, ma Madame mi ha appena fatto una frecciatina, non posso rifiutare il bon ton
«Sarebbe splendido poter accogliere l'invito, sono più che certa che sua maestà sarà d'accordo - la grigia si sistema il vestito - spero che vi siano coetanei di Jungkook, il principe si annoia facilmente» pronuncia lei con un sorriso.
Vorrei ricordare che è letteralmente una vita che vivo solo e senza coetanei ed è una vita che lei cerca di...cercarmene?
«Sicuramente, molte giovani dame rimarranno estasiate dalla bellezza dei suoi tratti orientali, prima fra le prime, mia nipote» commenta un'altra dai capelli rossi
«Voi stareste offrendo a Jungkook l'opportunità di una futura fidanzata? Ha ancora sedici anni, il suo anno da sedicenne è iniziato da neanche tre mesi, ormai siamo a novembre inoltrato» quasi si oppone la mia tutrice, rendendo tutto molto più divertente.
Trattengo uno schiamazzo
«Non si è mai troppo piccoli per i sentimenti, già dalla nascita potrebbe essere stato coinvolto in un matrimonio combinato, ma sua maestà non ha insistito. Adesso niente matrimonio e patrimonio. Ditemi voi se sbaglio, Jungkook»
A disagio, più del solito:

«I-io non mi stanco mai di ascoltare i consigli di Madame - mi sporgo in avanti percependo tutta la stoffa stringersi attorno al mio corpo - ad ogni modo, accetterò con grazia il vostro elegante invito. Le questioni sul matrimonio le vorrei lasciare agli anni successivi»
«Addirittura anni, non mesi? Avete tanto senso del dovere, ecco perché tutte quelle attività»
Il loro parlare mi sta veramente dando fastidio.
Per fortuna, conclusosi l'argomento, ricominciano a ciarlare come se nulla fosse. Come faccia una persona acculturata e intelligente, nonché interessante, come Madame, a sopravvivere all'interno di una conversazione colma di superficialità, mi è un mistero.
Loro con i loro abiti, le perle e gli ori, loro che sarebbero in grado di sorseggiare una tazza di tè per otto ore.
Palloso.
La donna dai capelli grigi, incorruttibile e intoccabile, circondata dal proprio mistero, frequenta seriamente gente del genere. La vita non termina mai di stupirmi.
Parlo poco e niente per il resto dell'incontro e, quando tutte ormai se ne sono andate, io e Madame ci apprestiamo ad uscire dalla stanza degli incubi.
Ho sudato freddo, lo giuro
«Avete un'aria distrutta, giovane principe» esonera sciogliendosi la treccia.
Arrossisco a tale gesto e a tali parole
«Se posso permettermi, questo genere di incontri non fanno altro che testare e scalfire la mia pazienza e il mio scarso adattamento alle persone» dico schietto.
Entrambi passeggiamo lungo il corridoio in pietra, illuminato dalle varie torce
«Quando siete in preda alle emozioni negative non riuscite proprio a moderarvi, non è così?»
«È la verità, ma il vostro atteggiamento altezzoso non contribuisce ad alleggerire la mia tensione» sbuffo irritato
«La verità è che voi non siete tollerante e l'atteggiamento altezzoso di cui parlate dovreste farlo vostro, Altezza»
Mi strofino il capo, tirandomi con forza una ciocca di capelli
«E in merito al vostro problema di integrazione, sono certa che sia una conseguenza del fatto che non state in mezzo ai vostri coetanei»
Interrompe i propri passi e si volge a me con sguardo gelido, mentre il mio risulta avverso e concavo nelle palpebre raggrinzite, a causa delle sopracciglia tese e acute
«E se così non fosse, adeguatevi a costo di cambiare, non potete rintanarvi per sempre»
Evito di grugnire, percepisco il nervosismo bloccato all'altezza del petto, giurerei di star sentendo le costole vibrare
«Io non ho intenzione di trovare una lady, tantomeno di andarci da solo e rimanere tale» mi ostino
«Nessuno sta obiettando»
«Allora mi porto dietro Taehyung»
Il silenzio.
La dama di ghiaccio ha smesso di rispondere, lasciando spazio ad un'espressione stupita
«Come desiderate. Vi affido il compito di insegnare l'arte della danza al vostro umile servo e, se non doveste trovare il tempo, egli non potrà conseguire tale invito»
«Sono sicuro che entrambi saremo pronti in vista dell'evento»
Senza dire altro, con un ultimo scambio di sguardi, i nostri corridoi si dividono ed io torno verso la mia camera con un umore nero.
Dopotutto, Taehyung è un contadino super elegante, sono sicuro che saprà ballare.
Entro tra le quattro mura e trovo l'interessato intento a sistemare la mia cena sul comodino.
Mi guarda.
Tutto d'un fiato, affermo:
«Tae, dovrai ballare»

«Aspetta...che?»

***
io al posto di taehyung scapperei.

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora