Chapter Twenty-Fifth

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·Tae·

Da quando Jooheon si è avvicinato, non ha fatto altro che insistere perché io bevessi o ballassi, così, per farlo finire, ho preso un boccale di birra che non ho nemmeno finito, ma lui sta continuando imperterrito e a me sta facendo venire il mal di testa
«Potresti finirla? Seriamente, proprio stasera non sono d'umore» dico esasperato
«Non sei mai d'umore, ma almeno di solito parli con persone a caso e ti diverti, che cavolo hai stasera?»
Appoggio la testa sul legno del tavolo, portando avanti le braccia su di esso, ritrovandomi col busto praticamente sdraiato
«Io mi arrendo - rialzo il capo su di lui, per quanto possibile dalla posizione - Se non è serata, non è serata, lo vuoi capire?»
«Ciao ragazzi»
Entrambi ci voltiamo verso Sunmi.
Ultimamente con lei non ci vediamo più tanto, a causa del fatto che ci sia il cambio di stagione e quindi: nuove cose da tirare giù dagli armadi e nuove colture da piantare.
Chissà se è ancora in contatto con Gguk
«Una ragazza come te, da sola in una locanda? Tu non me la racconti giusta» ammicca il rosso.
Lei tira fuori la lingua in voce giocosa - lo fa spesso quando scherza - portando le proprie mani unite dietro la testa, con i gomiti in alto
«Beccata. Sono qui con un ragazzo molto carino»
Storcio il naso.
È pur vero che non ci vediamo più tanto, ma pensavo volesse davvero avere una relazione con me; non ho effettivamente capito cosa ci sia tra noi
«Uh uh» le fa Jooheon malizioso, dandole delle piccole e leggere gomitate sulla pancia
«Complimenti alla nostra Sunmi che fa conquiste»
«Aspettate e vedrete. Voglio che lo salutiate» ci invita
«Perché no» risponde il maggiore, per poi avvicinarsi a me
«Vediamo se può lontanamente superarti» sussurra al mio orecchio, suscitando in me una sensazione negativa
«Su, sbrighiamoci che già non è d'umore» aggiunge lei
«Ma guarda un po', conosco un'altra persona che non è d'umore, vero Taetae?»
Sbuffo e mi alzo.
La locanda stasera è piena, quindi risulta complicato passare da un'ala ad un'altra, considerando pure le dimensioni.
Passati tra camerieri, persone che ballano e tavoli, giungiamo all'ala sinistra.
Ho le allucinazioni?
Giurerei che quello al tavolo d'angolo sia Gguk.
No aspetta.
Quello è Gguk.
Ci avviciniamo proprio al tavolo in questione e lo stesso ragazzo sembra sorpreso di vederci.
Sorpreso e terrorizzato direi
«Stasera sono venuta con Gguk» sorride lei
«Ma dai, io mi aspettavo un manzo»
Con questa uscita, il rosso si becca sguardi straniti da tutti noi
«Vorresti dire che Gguk non è un bel ragazzo?»

·Kook·

Disagio, disagio, disagio, sempre più disagiante. Trovarmelo allo stesso tavolo è più imbarazzante di quanto potessi immaginare.
La situazione è questa: Sunmi e Jooheon chiacchierano, mentre io tengo lo sguardo basso e Taehyung a quanto sento, è in silenzio; ed io non aspetto altro che scappare da questo posto e, soprattutto, da questa situazione
«Bella gente, io e Sunmi andiamo a prendere da bere»
Rialzo il capo nel panico, ma neanche il tempo di unirmi a loro, che questi ultimi sono già andati.
Bene.
Sposto lo sguardo e mi ritrovo Taehyung che mi guarda.
Che qualcuno mi salvi...
Rimango fisso a guardarlo, il suo viso è inespressivo, quasi serio
«Hai intenzione di parlarmi o vuoi che restiamo a fissarci?»
Distolgo lo sguardo
«Tenere lo sguardo basso è la tua via di fuga, Gguki?»
Non mi piace per niente questa situazione, mi sento attaccato. E forse ha ragione, ma è complicata la questione, più di quanto immagina; ancora non mi spiego come sia successa quella cosa e forse non è da darci tutto questo peso, ma per me, che non ho mai provato tali sensazioni prima di quel momento, è...importante.
Ho sempre considerato ogni nuova esperienza importante e, da picciolo, le appuntavo su un diario, come se facessi l'elenco delle attività che andranno a completare la mia vita.
Ma perché lui ha fatto parte di una tale esperienza?
«Sto solo perdendo tempo» fa scocciato.
Va per alzarsi, ma lo blocco in un'azione quasi involontaria, guardandolo
«Non mi lasciare solo, non conosco nessuno qui» quasi lo supplico con lo sguardo.
Mi guarda indifferente e si svincola dalla presa
«Vieni con me»
Annuisco e lo seguo; camminiamo verso l'uscita della locanda, riattraversando il tragitto tra tutti gli sconosciuti.
Essendoci molti di loro che stanno ballando, perdo di vista Taehyung, finché lui stesso non mi recupera prendendomi per mano.
Credo che il mio cuore abbia appena fatto un tuffo; mi sento come quando corro, mi manca il fiato ed ho il battito accelerato.
Riusciamo finalmente ad uscire dal posto e, una volta fuori, l'aria gelida della sera si scontra con la mia pelle accaldata dall'ambiente precedente.
Affanno, provando a riempire il mio corpo di ossigeno nuovo
«Togliamoci da qui, c'è troppa gente» fa Taehyung per la seconda volta.
Ci rispostiamo, stavolta su una panchina in una via secondaria, con la sola luce di una lanterna appesa ad un albero.
Mi siedo dal lato destro e lui dal lato sinistro, distanti
«Hai intenzione di spiegarmi, sì o no?» esige.
Resto in silenzio, a fissare le mie mani giunte sul grembo
«Gguk, non ho intenzione di avere pazienza stasera, quindi vedi di spiegare, altrimenti la qualsiasi cosa c'era o c'è tra noi, può andare a quel paese»
Il suo tono si è fatto più scontroso.
Sospiro
«L'ultima volta che ci siamo visti, è successa una cosa»
Lo guardo negli occhi, sperando che non mi chieda i particolari
«Che cosa?»
Cosa che ovviamente accade
«Preferirei non spiegartelo» dico sinceramente, iniziando a muovere la gamba su e giù per il nervosismo
«Come facciamo a recuperare il rapporto che stava per nascere? Se mi spiegassi, sarebbe tutto molto più facile» insiste, alzando un po' il tono
«Capisco il tuo punto di vista, ma...era semplicemente un periodo strano» mento.
O forse è la verità?
Magari è stato solo un periodo un po' così...strano; a pensarci bene, da quella vacanza, ho iniziato a trasgredire le regole, a fingermi un'altra persona...vista così, sono notoriamente peggiorato, anche se ho assaporato un minimo di libertà
«Quindi non mi dirai nulla?»
«Ti ho già detto tutto ciò che c'era da dire»
«Non ti credo»
Distoglie lo sguardo, concentrandosi sugli alberi avanti noi.
Mi avvicino con cautela e gli poggio la mano sulla spalla, attendendo nuovamente il suo sguardo nel mio
«Come posso capire cos'è andato storto se non me lo spieghi?» chiede pacatamente guardandomi.
Siamo così...vicini
«I-io...non so, fidati di me e basta. Mi fa bene stare con te, non voglio perderti»
«Nemmeno io Gguk, ma se vuoi aggiustare le cose, da oggi niente più bugie»
Annuisco, sperando di apparire più convincente possibile.
Restiamo un momento in silenzio a fissarci
«Bene - mi porge la mano - affare fatto»
Gli stringo la mano e gli sorrido, felice di aver sistemato la questione, anche se in maniera solo parziale.
Si alza
«Che ne dici, torniamo?»
Lo guardo supplicante
«Sinceramente io c'ho solo sonno e quel posto non mi ispira per niente» piagnucolo, mettendo su una specie di broncio
«In verità, anch'io sto morendo di sonno, se vuoi ti riaccompagno a palazzo e ci vediamo domani»
Sorrido felice e sollevato
«Volentieri»

𝐊𝐢𝐧𝐠  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora