·Tae·
«Taehyung, è davvero incredibile! Presto potrai viaggiare anche tu!» esclama Ruben super entusiasta, saltandomi addosso.
Ricambio il suo abbraccio.
Dei commercianti reali hanno richiesto un assistente e, non potendo prendere Jooheon che è già in viaggio, hanno accettato me. Si tratta semplicemente di uno scambio di merce poco più in là rispetto al territorio del regno, ma sono così emozionato ed entusiasmato che non immagino nemmeno orizzonti più lontani, non adesso. Sono sempre stati il mio obiettivo più grande, ciò non toglie che finalmente ho la possibilità di iniziare a esplorare il mondo
«Jooheon sarebbe fiero di me e penso lo sarà anche Jungkook»
Il biondo annuisce, per poi proporre un brindisi. Raggiungiamo il piano di sotto e ci ritroviamo più di un cliente
«Il brindisi aspetterà» deduco.
Mentre Ruben si appresta a preparare la pasta per le focacce, io passo per i tavoli a prendere le ordinazioni.
Raccolgo gli ordini di quasi tutti, manca l'ultimo tavolo, a cui mi reco notando che c'è solo una persona, con viso coperto
«Jungkook? Che ci fai qua?» chiedo a bassa voce
«Ho bisogno di parlarti» dice fissandomi.
Chissà perché, non prevedo nulla di buono
«Aspetto di portare gli ordini e usciamo»
In venti minuti riesco a liberarmi ed entrambi raggiungiamo l'esterno.
Il sole che c'è oggi è veramente anomalo per il luogo in cui viviamo, così ci spostiamo all'ombra di un grande albero, dove un mesetto fa, io, Jooheon e Ruben abbiamo costruito un paio di altalene. Ci sediamo lì
«Come stai?» gli chiedo prima di ogni altra cosa.
È particolarmente coperto, fa un caldo bestia, ha sicuramente ansia che qualcuno lo scopra, più del solito.
Tiene lo sguardo sulle sue mani, ha le spalle chinate e le gambe a penzoloni. Negli ultimi mesi, Jungkook ne sta passando di ogni, spero che questa volta non sia per forza una cosa negativa, probabilmente lo spero invano
«Non so risponderti. So che non dovevo pensarci e non dovevo agire, ma è stato più forte di me andare a parlare con Madame, soprattutto dopo ciò che ho scoperto»
Gli porgo la mano e lui la stringe
«Fatti forza, mio caro compagno di vita» lo incito facendolo sorridere
«Vedi...poco tempo fa ho frugato in alcuni libri sacri collegati all'impero, erano le testimonianze donateci dai monaci e vari ecclesiastici, tipo raccolte di eventi. Ho scoperto che mio padre non ha figli biologici, ma due adottati: io e mio "fratello maggiore". Ho letto del fatto che lui non si è dimostrato degno di ricoprire la carica di re, così è stato spronato a prendere parte nell'esercito»
Lo guardo totalmente scioccato, incredulo di fronte alle parole che mi ha posto
«Ne sei sicuro? Riguardavano proprio te?»
«Te lo giuro: nome e cognome. Parlando con Madame, lei mi ha anche informato su dove si trovasse e sono andato a parlargli. A parte questo...vorrei parlarti di un fatto che ti riguarda e che sono sicuro ti lascerà una profonda cicatrice»
Una lacrima scende sulla morbida guancia di Jungkook, seguita da altre, che si infrangono contro la bandana che il corvino porta sulla bocca. Mi guarda con occhi colmi di tristezza, creando in me una forte preoccupazione.
È così preoccupato da piangere?
«Jungkook, parla.»
«I-i tuoi genitori...sono stati assassinati...sotto ordine del re e della regina perché considerati nemici. Erano vichinghi dall'aspetto orientale e la notte in cui furono uccisi dovevano presentarsi per incontrare i regnanti per un possibile "accordo"; erano di un rango pari a quello dei miei genitori e avevano molti servitori, che sono stati presi dai sovrani e sfruttati. Jooheon, Sunmi, Seokjin...sono sicuramente figli di gente che è morta di stenti a servizio di due reali troppo preoccupati, e che, inizialmente, provenivano da tribù vichinghe. Hai sangue reale dentro di te, Taehyung, mentre io no, tutto ciò è paradossale e sbagliato. Ti hanno sempre illuso del fatto che ti avessero salvato, mentre in realtà sono stati loro a privarti di un'infanzia giusta. Mi sento terribilmente male per tutta questa verità mal scoperta e crudelmente raccontata. Il re e la regina hanno ucciso i tuoi genitori, mentre tu hai salvato me da un rapitore che, probabilmente, voleva solo giustizia; se avesse voluto realmente rapirmi, sarebbe tornato, invece non l'ha mai fatto, perché il suo sarà stato un gesto avventato, frutto di quell'ira che sicuramente starai provando anche tu. Come biasimarlo...»
Sto tremando.
Mi sento improvvisamente male, così disgustato da avvertire la nausea, guardo il ragazzo che amo con freddezza, uno sguardo spezzato dalla truce verità e da uno squarcio al cuore. Non riesco neanche a piangere, i miei sentimenti sono così forti da struggermi e rischiare di implodere, consumando ogni singolo nervo di cui sono dotato.
So che non è colpa sua, ma non riesco a mantenere le nostre mani così vicine. In un attimo, tutte le speranze che nutrivo riguardo la posizione di Jungkook vengono frammentate e distrutte
«Che orrore» riesco solo a commentare, percependo la gola così asciutta da farmi male. Jungkook sta ancora piangendo, silenziosamente e con calma, un silenzio tale che il vento si spaventerebbe a intaccarlo
«Non abbiamo molto tempo» dice guardandomi
«Lo so che, indubbiamente, è la cosa più atroce che tu potessi scoprire, ma rifletti un attimo...vale la pena di vendicarsi?»
L'ha capito immediatamente, Jungkook ha subito inteso cosa avrei potuto pensare pur di trovare sollievo per questo dolore incommensurabile
«Non rovinarti la vita facendoti struggere dalla vendetta. Ti ricordi? Una volta ti ho regalato un libro e parlava proprio di questo, ne vale la pena?»
Si alza e si mette di fronte a me, prendendo il mio viso tra le mani
«L'unica cosa che possiamo fare e che io voglio fare è andarcene, portandogli via l'unica cosa per cui si sono dati da fare»
«Te» pronuncio con assenza, lo stesso tono apatico usato da lui
«Esatto, me»
«Hai un piano?»
Perché io non sarei in grado di elaborare nulla, a malapena controllo le mie emozioni
«Ne ho uno - mi afferra le mani - e l'ho già messo in atto. Mi sono assicurato di ingaggiare un gruppo di mercanti per un carico immediato e penso che, colti alla sprovvista, tra un po' inizieranno a cercare gente e potrei spingerli verso di te»
«Già fatto, mi hanno già preso»
Jungkook mi guarda sorpreso
«A-ah. - prende un gran respiro, chiudendo i occhi - Ti muoverai da qui e starai via per un po'; i mercanti, dopo aver consegnato la merce, si fermeranno in un paesino per qualche mese, in attesa di altre disposizioni, che devo ancora inventarmi. Mentre tu sarai via, io verrò incoronato, il ché cade a pennello, perché mancherebbe ancora un anno e mezzo in realtà. Lo ha proposto mio padre, Madame voleva opporsi, sono stato costretto a minacciarla, usando la sua confessione riguardo il suo passato; mi spiace immensamente sentirmi infame ed egoista nei suoi confronti, ma è l'unico modo che ho per tirarci fuori da questa situazione. Lei non potrebbe nulla contro di me, il paese ha bisogno di un re» spiega tutto sinteticamente, senza fermarsi, sicuro di ogni singola parola.
Non ha niente a che fare con il Jungkook di qualche mese fa, è come se il dolore che ha sofferto lo avesse spinto a trovarsi da solo un modo.
Lo ammiro.
Metto da parte i pensieri, con la mia psiche farò i conti più tardi, adesso devo mantenere lucida la mia mente
«Sembra tutto perfetto, ma...dopo questo? Cosa concludi?»
Mi sorride leggermente
«Il merito non è solo mio, ma anche di mio fratello, abbiamo analizzato il tutto e abbiamo un obiettivo comune. Vedrò di chiarirti le idee»

STAI LEGGENDO
𝐊𝐢𝐧𝐠 ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
FanfictionInghilterra, X secolo. Per la prima volta nel Medioevo, l'Inghilterra fu unificata in un unico regno dal re Atelstano. · Jungkook è il futuro erede al trono, da sempre vittima delle pretese dei suoi genitori. Taehyung è un umile servo, trasgressivo...