·Kook·
Uscito dall'ennesima lezione, mi sono subito ritirato nelle mie stanze per riposarmi un attimo e mettermi finalmente comodo.
Sospiro, massaggiandomi le tempie con gli indici e i medi.
Giornata decisamente stancante, tra corsa a cavallo, filosofia, matematica, storia e suono della lira; ho la testa che non risponde e vorrei solamente rifugiarmi nel mio letto e dormire.
Non mi è possibile perché oggi Sunmi ha insistito per portarmi fuori e "farmi svagare", cosa che, a mio parere, non funzionerà.
Ultimamente io e lei siamo molto amici e passiamo spesso del tempo insieme; appunto per questo, ha imparato a conoscermi e si è accorta di quanto io sia stanco e stressato dopo l'inizio delle lezioni. È tutto così complicato, persino la musica sta diventando pesante da studiare, e in arte non riesco ancora a fare quella maledetta mano e non ho neanche voglia di provarci sul serio; ho troppe cose da fare e più cerco di farle nella maniera che vorrei, meno raggiungo i risultati per cui mi ostino ad impegnarmi.
Il mio maestro insinua che dovrei dormire di più e non ha tutti i torti, dal momento che in questo periodo faccio un sacco di incubi, sempre inerenti allo stesso argomento.
Non so nemmeno perché quella cazzo di storia mi tormenti tanto e non so nemmeno se crederci o meno alle cose che sogno, ogni volta diventano sempre più surreali e sfuocate.
Se prima ne capivo un minimo, adesso non comprendo neanche più se si tratti dello stesso sogno.
Confusione.
Sospiro, buttando le braccia al di sopra della mia testa.
Bussano
«Chi è?»
«Jungkookie»
«Entra pure, Sunmi»
Sunmi entra in stanza e si guarda intorno con una faccia quasi indignata
«Io la sistemo meglio la tua stanza» afferma convinta.
Sorrido divertito
«Non puoi negarlo» fa puntandomi il dito
«Va bene, va bene» dico, nonostante io non faccia particolare attenzione a questo genere di cose
«Ecco - dice in tono fiero, alzando il mento per darsi importanza - allora, andiamo?»
La guardo sdegnato
«Per forza?» domando guadagnandomi un'occhiata storta
«Tu hai bisogno di uscire»
«Il mio insegnante dice che devo dormire, forse è il caso di ascoltarlo» tento
«Kook, no. Stasera noi ci divertiremo, perché da quando tu e Taehyung non vi vedete più, il tuo umore giornaliero si è andato sempre più disperdendosi, giorno dopo giorno»
Storcio il naso.
Mi costa ammetterlo
«Su, andiamo»
Roteo gli occhi, per poi acconsentire alzandomi.
In fondo, era una promessa.
Sunmi batte le mani per l'allegria e si dirige subito verso la porta per controllare dall'interno che nel corridoio non ci sia nessuno.
Si gira dalla mia parte
«Via libera» afferma con occhi vispi.
Usciamo velocemente e di soppiatto, percorrendo tutto il corridoio.
Il brivido del proibito mi accompagna sempre ed è l'unica cosa che tiene vive le mie giornate.
Io e Sunmi andiamo d'accordo in questo ed è stato proprio Taehyung ad insegnarci a viverlo.
È fastidioso il fatto che io lo pensi così spesso.
Eppure non ci siamo visti così tante volte, ma qualcosa di lui è rimasto.
Raggiungiamo l'uscita che dà sul cortile
«Perché da questa parte?» chiedo, non essendo abituato a passare di qui
«L'altra uscita oggi è sorvegliata»
«Oh okay»
Non so nemmeno le cose che accadono all'interno del mio futuro regno, talmente sono impegnato.
Usciamo, sempre facendo attenzione, sul cortile, e percorriamo il perimetro esterno, fino a che non raggiungiamo una via secondaria
«Dove hai intenzione di portarmi?» chiedo continuando a seguirla sulla strada da lei dettata
«Tu seguimi»
«Perché ho un pessimo presentimento?»
«Smettila di farti tutte queste paranoie»
Come se fosse facile.
Il resto del tragitto procede tranquillo, con qualche mio lamento ancora sul luogo, per poi terminare di fronte ad una specie di locanda.
Mi fermo davanti al breve vialetto che precede l'entrata e guardo gli esterni in legno
«Kook?»
«Io non ci voglio entrare» affermo ancora con gli occhi puntati sulla struttura
«E perché mai?» fa con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate
«Perché non ci sono mai andato e come posto non mi attira»
Sbuffa
«Talvolta sei proprio una rottura»
Si avvicina e mi prende per il polso, tirandomi senza risultati.
La guardo con le sopracciglia aggrottate e l'espressione incerta
«Dimmi che non stai facendo sul serio»
«Vieni!» si ostina aggiungendo anche l'altra mano a tirarmi e mettendoci tanta forza da finire in pendenza e strizzare gli occhi
«Ti devo ricordare che sono più forte di te e che, comunque, stai commettendo un reato tentando di forzarmi?»
Riapre gli occhi su di me, guardandomi male.
Molla la presa
«Invece di fare il principino del cazzo, vedi di muovere il tuo culo all'interno del locale» dice in tono minaccioso.
La guardo disgustosamente estasiato.
Mi prende per l'orecchio, facendomi urlecchiare per il male e mi porta dentro, borbottando un "ma come si deve fare con te?"Una volta entrati, il mio orecchio può finalmente tornare a funzionare correttamente.
La prima cosa che percepisco è il tepore del luogo rispetto all'esterno, ormai caratterizzatosi di una temperatura più fredda; poi sento l'odore delle varie pietanze e spezie ed, infine, osservo lo scenario confusionario di fronte ai miei occhi
«Non mi ispira»
«Non mi interessa»
Sunmi mi tira per la manica e mi trascina ad un tavolo
«Siediti e aspetta qui, io vado ad ordinare qualcosa e vedo un po' se c'è qualche bel giovane in giro» dice tutta allegra, facendomi sorridere
«Mi raccomando, fai una buona caccia»
«Sicuramente. Dovresti farlo anche tu»
Scuoto la testa, così lei scrolla le spalle e si allontana letteralmente saltellando.
Per me è già complicato stare in posti del genere, figurarsi cercare qualcuno.

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𝐊𝐢𝐧𝐠 ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fiksyen PeminatInghilterra, X secolo. Per la prima volta nel Medioevo, l'Inghilterra fu unificata in un unico regno dal re Atelstano. · Jungkook è il futuro erede al trono, da sempre vittima delle pretese dei suoi genitori. Taehyung è un umile servo, trasgressivo...