·Kook·
Lanterne colorate ovunque, musica folkloristica nell'aria, i bambini che esultano per le caramelle e i giochi, clima di festa.
Ultimamente sto a contatto con situazioni che non mi si addicono per niente e la fiera non fa eccezione: qui c'è troppa gente. L'unico appiglio che ho è la mano di Taehyung stretta nella mia, solo per questo non sono ancora entrato nel panico, ma ho già l'aria limitata dalla mia copertura, in più respiro in modo irregolare per l'ansia ed è pieno di persone. È all'aperto, almeno.
D'altronde, questo posto è infinitamente meglio dello stare a palazzo, che ormai per me è come una prigione. Non so cosa ne sarebbe di me se Madame dovesse scoprire che sono fuori e resterò fuori tutta la notte, senza contare poi che sono con Taehyung.
Tra tutte le preoccupazioni, i dubbi e le delusioni che sto affrontando, mi rendo conto di dover recuperare un po' di lucidità e Taehyung è l'antidoto giusto per il mio stress. Pensavo non avrebbe funzionato e mi ero arreso all'idea di non potergli dedicare tutta la mia attenzione a causa di tutte le preoccupazioni, ma invece me lo sto godendo più del previsto
«Il gioco delle mele! Lo facciamo?» chiede entusiasta il moro indicando uno stand
«Ma sì, scommetto che vi batterò tutti» fa sicura Sunmi facendoci la linguaccia
«Mi sa che non potrò farlo» faccio mentre ci avviciniamo
«Ma no, sei tutto chinato, non se ne accorge nessuno» mi rassicura Jooheon con ancora la sigaretta tra le labbra.
Mi tengo ancora stretto alla mano di Tae, lo faccio fino a quando non ci tocca disporci intorno ad una larga botte con all'interno mele galleggianti. Ci pieghiamo per far si di poter avvicinare maggiormente la bocca al legno bagnato della botte, di modo da poter afferrare con facilità le mele
«Vedremo chi è il migliore» fa Jooheon con tono di sfida e un sorrisetto fastidioso in volto
«Sentitelo come se la sente» lo prende in giro Juliet.
Noto che il rosso distoglie lo sguardo, quasi...imbarazzato? Che cosa strana associare proprio Jooheon all'imbarazzo, Juliet deve avere un particolare effetto.
Che stia nascendo una nuova coppia?
«E...via!»
Subitamente ci fiondiamo tutti sulle mele, cercando si accaparraecene il più possibile. Ci metto un po' per afferrare la prima tra i vari spintoni degli altri, ma, dopo essermi impiastrato tutto il viso, ho finalmente addentato la mia prediletta, ponendola di lato.
Siamo tutti così competitivi e aggressivi per delle semplici mele, abbiamo tutti sentimenti repressi a quanto pare. Jooheon arriva addirittura a frantumare un intero pezzo di mela con la forza, causando una risata generale
«Fine!»
Il gioco si è concluso realmente con la vittoria di Juliet, seguita da Taehyung, che hanno raccolto qualche mela in più.
Anch'io ne ho prese abbastanza, il fatto è che ho la bocca piccola e venivo spintonato ogni due per tre.
Scoppio a ridere, è stato esilarante
«Woo hoo! Che si fa ora?» chiedo impaziente.
Credo di starci prendendo la mano
«Io proporrei delle caramelle!» suggerisce in tono giocoso Sunmi. La sua idea è gettonata da tutti noi, così optiamo per andare a mangiare qualcosa.«Dove andremo ora?» chiedo stufo di camminare.
Oggi mi sono allenato tantissimo e mi hanno tenuto a studiare per tutto il pomeriggio, in cambio mi hanno lasciato saltare la cena. Assurdo
«Tranquillo Kook, stiamo andando a mangiare. Voi reali altezzosi avete mai assaggiato le frittelle di paese?»
Tutti sghignazzano alle parole di Jooheon
«In realtà no, ma il nome mi incuriosisce parecchio» dico impaziente.
Man mano che camminiamo un odore si fa largo nelle mie narici, illuminandomi di gioia.
Il cibo: la mia unica certezza.
E non c'è nemmeno tanta fila, sono in paradiso.
Osservo le frittelle cosparse di sciroppo e mi viene l'acquolina.
Sobbalzo non appena Taehyung mi morde l'orecchio, cacciando un piccolo urlo
«T-tae» lo guardo scioccato, mentre lui mi sorride a trentadue denti
«Scusa, ma non mi calcolavi»
«Scusa, sono un po' assente, è solo che sono stato catturato dalle frittelle, sembrano essere deliziose»
«Non "sembrano", lo sono!» esclama Sunmi con occhi a cuoricino.
Attendiamo qualche minuto dopo l'ordine e, in men che non si dica, ci ritroviamo con le frittelle in mano
«Andiamo vicino alla fontana» propone Ruben.
Gli altri continuano a parlare di lavoro, poi ci sono io perso nei miei pensieri.
Addento la frittella con attenzione per evitare di bruciarmi e rimango colpito dalla sua morbidezza e dal suo sapore
«Ma è strepitosa!» urlo gesticolando
«Che ti avevamo detto?» fanno in coro gli altri
«Queste cose neanche lo chef di corte può cucinarle, mancherebbe quel tocco di burro in più e l'amore popolare»
«Da quando sei un poeta, Honey? Ti assicuro che i dolci di corte sono soffici come nuvole» controbatte Juliet
«Diciamo che questi sono speciali, ma se li mangiassi ogni giorno ti sentiresti male» aggiunge Sunmi
«Facciamo che ci godiamo il momento. Un giorno di questi vi porto quelle del palazzo e facciamo un confronto» rido con la bocca piena
«Ci sto!» fa a gran voce il rosso.
Prima che anch'io riesca a sedermi, Tae mi prende la mano
«Ci facciamo una passeggiata?»
Annuisco
«Ragazzi, tra un po' torniamo» annuncia
«Non fate come l'ultima volta, però» ci riprende Ruben con sguardo contrario
«S-si, tranquilli» rispondo a disagio.
Ci allontaniamo insieme e, non sapendo che dire, mi concentro solo ed esclusivamente sulla mia frittella e sulle persone sorridenti intorno a me.
Il mio sguardo si sofferma su dei bambini che schiamazzano e si rincorrono fra di loro spensierati
«Sono veramente deliziosi»
Mi giro verso Tae
«Lo sono» sorrido.
Lo vedo sereno e felice. Nonostante io gli sia mancato, ha mantenuto la sua capacità di adattamento e si è riambientato facilmente al suo vecchio posto. Sono un po' geloso, le mie giornate si sono tutte spente da quando lui non c'è più.
Pff che palle.
Lo osservo mentre si stiracchia e incrocia le dita dietro il capo
«Nel periodo della fiera tutto qui si accende»
«Di solito com'è?»
Il suo sguardo un po' si spegne e i passi cessano, si sentono gli scoppietti dei fuochi in lontananza prima del sospiro di Tae
«Non si riconosce nemmeno, è come se fosse perennemente spento e arido, tranne quando i bambini frequentano alcune lezioni, ma con la povertà così diffusa è addirittura raro vederli da queste parti»
Abbasso il capo alle sue parole, dispiaciuto, sentendomi in colpa per vivere negli agi e per lamentarmi in una condizione come la mia. Che idiota.
«Eppure...è tutto così allegro e spensierato. Ho passato anni a venire al paese e non me ne sono mai reso conto»
Taehyung alza gli occhi al cielo, le mani posate in tasca e il collo allungato verso dietro«Vedi jungkook...il mondo è bello perché è vario, ma spesso le cose diverse da quello che conosciamo non sono pure come le immaginiamo. Basta osservarsi bene intorno»

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𝐊𝐢𝐧𝐠 ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
FanfictionInghilterra, X secolo. Per la prima volta nel Medioevo, l'Inghilterra fu unificata in un unico regno dal re Atelstano. · Jungkook è il futuro erede al trono, da sempre vittima delle pretese dei suoi genitori. Taehyung è un umile servo, trasgressivo...