Chapter Seventy-Second

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·Tae·

Pensavo che la cosa più assurda dei miei 17 anni potesse essere fare il servo del principe e arrivare a volermi scopare il medesimo senza sensi di colpa nei confronti della religione, non dover imparare a ballare.
Dai, è inutile.
Allora perché diamine sono qui a quest'ora, invece che al mio solito riposino?
«Non voglio ballare, sul serio» mi oppongo debolmente, in un lamento

«Mi dispiace, non volevo coinvolgerti in una cosa simile, sei l'unica persona su cui posso contare» ammette sospirando. Appoggia i palmi sulle ginocchia e chiude gli occhi. Sembra stanco, non tanto fisicamente, ma mentalmente
«Non sembri avere voglia» ammetto avvicinandomi

«Non ce l'ho, infatti. Fosse per me, non ci andrei»
È sconsolato a riguardo.
Gli poggio una mano sulla spalla, nel tentativo di dargli un minimo di conforto. Se non lo conoscessi, probabilmente mi chiederei qual è il problema, ma ho visto come Jungkook sta in mezzo agli altri, ha bisogno di qualcuno che rompa il ghiaccio e di poche persone alla volta. Per questo ha chiesto se potessi venire anch'io
«Lo so, Kook. Ti farò da sostegno, non è per questo che mi vuoi lì?»
Mi guarda con occhi da cucciolo
«Si! E poi...»
Dopo un tono tanto energico, si perde e porta lo sguardo all'opposto della mia posizione
«Mi hanno parlato del fatto che dovrei trovarmi una lady»
«Una che?»
«Buongiorno signorini»
Mi prende un infarto; non credo che l'insegnante abbia bussato, mi sono preso un colpo. L'uomo alto, dai capelli castano scuro a strisce grigie, ci osserva con un sopracciglio alzato.
Ma che ha da guardare questo?
Jungkook si mette in posizione e porge un inchino; goffamente, ripeto le stesse mosse, un po' imbarazzato. Non sapevo che gli inchini fossero una forma di cortesia conosciuta ai principi, anche loro lo fanno
«Oggi ci focalizzeremo sulle basi del movimento fluido ed espanso, non so come farete vestiti in quel modo, ma vediamo di cominciare»
Io e Tae annuiamo e ci apprestiamo a seguire i movimenti del maggiore. Tra l'altro, io non sarò né un genio né tantomeno un intenditore, ma se si chiama "ballo di coppia» ci sarà un motivo, stiamo seguendo il movimento da lontano e da soli. Io e Jungkook non ci guardiamo perché a disagio, ma lo cerco con la coda nell'occhio e guardo quegli occhietti concentrati.
Non è così male dopotutto
«Vedo che apprendete in fretta. Desidererei passare al prossimo passo, per far sì che voi evolviate quanto basta in vista dell'evento»
Penso sia inutile specificare che dopo questa frase, passiamo intere mezzore a migliorare, riprovando i passi in continuazione. L'insegnante non ci lascia neanche il tempo di bere, è un continuo susseguirsi di "5,6,7,8" e "1,2,3,4". Al termine del pomeriggio, lasciato il posto alla serata, io e Jungkook ci ritroviamo col fiatone dell'ultimo otto, nella sala dall'aria divenuta asfissiante. Ci reggiamo in piedi per miracolo
«Mi auguro che la lezione sia stata di vostro gusto, vi concedo di cenare dopo un pomeriggio di tanta pratica» ci "congeda" facendo un inchino e mostrando un sorriso smagliante
«Certo, scommetto che si è divertito un mondo a logorare due allievi modelli come noi» commento una volta uscito, facendo sghignazzare Jungkook
«Certo che per avere la sua età...sento la mia autostima venire meno» fa ridente.
Strizza gli occhi in un'espressione adorabile, che mi fa sorridere.
Sento caldo; quel tipo è riuscito a farmi sudare in procinto dell'inverno, di sera, significa che ha del talento. Già non sopporto questi vestiti da servo ricco, in questo momento vorrei liberarmene.
Esasperato, mi slaccio e tolgo la giacca, rimuovo il colletto, la cintura, il cardigan, il gilè e i polsini. Rimango in camicia, che lascio fuori dai pantaloni, e pantaloni stessi, tengo le scarpe per evitare di uccidere Jungkook con la puzza di sudore.
Lascio ricadere tutto ai miei piedi, rilasciando un sospiro di sollievo, mi porto indietro i capelli, scoprendo la fronte, poi mi rivolgo a Jungkook. Lo colgo in flagrante a fissarmi e gli sorrido maliziosamente. Capendolo, distoglie immediatamente lo sguardo
«Guai a te se commenti» minaccia.
Ridendo, mi siedo per terra
«Dovresti spogliarti anche tu, non senti caldo?» propongo
«Aspetterò»
«Dai Jungkook, hai addosso più roba di quanta ne avevo io»

·Kook·

Il bruno, poggiato a gambe incrociate, per terra, mi guarda dal basso
«Spogliati»
Una cosa talmente indecente proposta così semplicemente, non riesco a non imbarazzarmi
«Tae- TAE»
Il ragazzo mi afferra improvvisamente i pantaloni e tenta di tirarmeli giù, fortunatamente riesco a prenderli prima che mi abbia denudato e a ricompormi. Neanche il tempo di girarmi che Taehyung si alza e in una mossa fugace, mi spoglia della giacca, facendola ricadere a terra. Per rispondergli, gli do una leggera spinta; me scaturisce una fragorosa risata, così continuo a dargli piccoli spintoni, sentendomi sempre più rosso in viso, un po' per il caldo, un po' per l'imbarazzo
«Dai Kookie»
Deve smetterla di usare quel tono maledetto.
All'ennesima spinta, mi afferra i polsi, bloccandomi
«Sei carino quando ti ostini» tenta in tono suadente.
Mi sento bruciare dall'imbarazzo, ma la mia risposta consiste in un ghigno e in sopracciglia addossate alla palpebra
«Io non sono "carino", signor maniaco»
«Tra i due il guardone non sono io» risponde allusivo.
Faccio scivolare le mie dita, cambiando la disposizione dei nostri polsi, ritrovandomi i suoi tra le mani
«I fatti contano più delle parole» ribatto ulteriormente.
Alle mie parole, Tae alza le mani in segno di resa
«Allora dovrei ammettere di essere un maniaco nei vostri confronti»
«Come mai un tale tono formale?» lo riprendo.
Nel frattempo lui si allontana dalla mia finta stretta
«Sono un maniaco che vuole intaccare l'anima del principe, dovrei starvi lontano» blatera aprendo le braccia e facendo qualche passo indietro.
Lo guardo a metà tra l'incredulo e il divertito
«Tu sei fuori di testa e basta»
Si riavvicina e mi poggia le mani sui fianchi, mi tira a sé
«E tu dovresti essere più spogliato in questo momento»
«Così mi si vedrebbe tutto il busto»
Abbasso gli occhi sui suoi pettorali, facendogli intendere che il tessuto di cui è vestito è piuttosto trasparente
«Non mi dispiacerebbe affatto essere esposto a questa vista» dice leccandosi il labbro inferiore e poggiando la mano sul mio pettorale destro
«Questa è un'invasione del mio spazio vitale, sappiatelo» torno alla parlata formale
«Perdonatemi se sono fortemente attratto da voi»
Mi bacia.

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora