·Tae·
Ho appena terminato di imbottigliare l'ultimo litro d'acqua e dire che sono sfinito sarebbe sminuire di tanto il modo in cui il mio corpo sta realmente.
Devo fermarmi un attimo per prendere fiato.
Mi siedo su una panchina in legno sotto il tettuccio esterno della stalla, da qui arriva molto meno sole.
Mi sento svenire, eppure faccio sforzi anche peggiori di solito.
Una serva mi si piazza davanti; tiene un cesto di panni caricato sul fianco ed il suo sguardo non premette nulla di buono.
Osservo la sua figura con la faccia di uno che si aspetta una strigliata
«È la terza volta che ti fermi» fa in tono duro.
Sbuffo sonoramente
«Perché tutto questo gran casino per una festa? Chi l'ha mai visto per i suoi 15 anni? O gli anni passati?»
La signora rotea gli occhi al cielo, si asciuga del sudore dalla fronte e sospira
«I sedici anni sono-»
«Si, sono importanti, un rito di iniziazione...bla, bla, bla. Non sono i 18 quelli più importanti? Vi è l'inconorazione a quell'età» faccio incrociando le braccia infastidito
«Taehyung, come te lo dovrei spiegare? I diciotto sono importanti per l'inconorazione, i sedici per la presentazione ufficiale della figura del principe, i diciassette rappresentano l'anno di pausa e riflessione prima di giungere allo stato di re. Eppure hai studiato questo genere di cose»
Ridacchio
«Si, beh, ma sono robe che non ricorderò mai, tipo le forchette da portata. Che importanza ha mangiare la carne e l'insalata con due forchette di diverse dimensioni? Ma soprattutto: perché dovrei saperlo se tanto mi occupo dei lavori legati alla terra?»
«Attento a come parli, che i tuoi lavori sono molto meno pesanti rispetto a molti di noi che davvero hanno a che fare con la terra in confronto a te»
Riduco le labbra ad una linea, riflettendoci. In effetti, non posso lamentarmi se mi confronto con dei miei coetanei
«Su questo non ci piove. Hai perfettamente ragione e stimo chiunque riesca a stare sotto il sole per così tanto tempo»
Il discorso viene interrotto dal nitrire dei cavalli all'interno della stalla stante dietro di me
«Okay, ora, invece di continuare a parlare, vedi di andare a dare da mangiare ai cavalli, direi che aspettano solo te»
Gonfio una guancia in disapprovazione, ma poi annuisco e mi rialzo con l'intento di terminare il prima possibile questo duro lavoro.---
·Kook·
Terminato il bagno caldo (durato più del previsto), mi reco alle lezioni mattutine di storia ed arte.
Devo affinare anche la mia tecnica nel canto e nelle arti marziali, poi dovrei anche passare alle lezioni di portamento...portamento in riunione, ai party, con gli ufficiali e perfino a tavola...ma davvero i reali prestano attenzione a quale forchetta usare in base alla portata?
Che roba inutile, io voglio fare cose più divertenti. Voglio uscire all'aperto, correre, andare a cavallo oltre il cortile reale, intonare melodie popolari invece che liriche, allenarmi sull'erba verde estiva, sotto il sole, non alla luce di tutte quelle candele poste sui lampadari.
Voglio viaggiare, incontrare gente nuova ed essere libero di mangiare ciò che mi va, nel modo in cui voglio
«Vostra altezza, prestate più attenzione al disegno della mano, è difficile, ma seguendo i consigli che vi ho rivolto, sono sicuro che imparerete in fretta»,
La voce dell'artista di corte riporta la mia attenzione sul quadro a cui sto lavorando da giorni.
Ah, questa stupida mano...
Non riesco mai a farla come vorrei, mi ha stufato; solitamente riesco in tutto ciò che faccio ed è scocciante il fatto che stavolta non mi riesca, anche perché l'arte è un qualcosa che devo coltivare. O questo o l'arpa e credo di essere più portato per questo.
Tento di rimediare con qualche pennellata di rosa carne antico, migliorando non di molto la situazione.
Poso il pennello e guardo con noia il mio quadro, facendo una smorfia.
Noto con la coda dell'occhio il mio insegnante alzare gli occhi al cielo
«Vostra Altezza, non temete, riuscite sempre in ogni tecnica pittorica, non saranno di certo le mani ad impedirvi di creare delle opere meravigliose»
«Mh...»
«E raddrizzate quella schiena, vi ricordo che le lezioni di portamento stanno per iniziare»
Tiro su le spalle, alzo la testa, rivolgo il mio sguardo all'uomo
«Vi ringrazio per la lezione di oggi, vi prometto che riuscirò a dipingere le mani più belle che abbiate mai visto»
Il maggiore fa un piccolo inchino, accompagnato da un sorriso accennato appena
«Confido nelle vostre straordinarie capacità, sarò felice di rivedervi alla vostra festa tanto attesa. Buona giornata vostra Altezza, con permesso»
«Altrettanto a voi»
E così, esce dalla stanza.
Pff ora arriverà quella perfettina che mi insegna portamento. Non sopporto l'idea, come non sopporto questa dannata mano.
Resto un attimo ad osservare il quadro dal mio sgabello.
La mano diamine.
Prima o poi ci riuscirò, sono pur sempre il principe Jungkook!
Mi alzo, inizio a girovagare per l'enorme biblioteca del palazzo in cerca di qualcosa di interessante da leggere, ma nulla, solo robe pallose sulla storia, sul palazzo e altro.
Che noia.
L'enorme porta in legno si apre e da lì entra la donna che mi insegna portamento: una donna sulla trentina, capelli grigi raccolti in uno chignon pressoché impeccabile, abiti di prima qualità fatti su misura, sempre decorosi e sui colori scuri. Anzi, oggi si è superata, noto che indossa del viola scuro«Buongiorno principino, state come al solito guardando ogni libro della biblioteca? Dovreste piuttosto sceglierne uno e leggerlo» saluta avvicinandosi al quadro di prima.
Le rivolgo un sorriso montato per non apparire scortese
«Scusatemi, avete ragione, ma il fatto è che sono molto indeciso» affermo allontanandomi dalla libreria e prendendo posizione vicino al lungo tavolo della biblioteca.
Lei fa un cenno con la testa, mostrandomi un'espressione soddisfatta
«Vedo con piacere che avete appreso l'arte del fingere, molto cortese da parte vostra, siete migliorato rispetto all'altra volta, quasi vi darei un 8. Purtroppo siete migliorato solo in portamento, in arte siete ancora arretrato da questa mano»
Lo fa apposta per irritarmi e mettermi alla prova, lei mi conosce forse di più rispetto a chiunque altro, è consapevole del mio carattere altamente suscettibile e di quanto questo riesca a trasparire.
Mantengo un'espressione cortese forzata
«Sfortunatamente non sono ancora in grado di sorprendere il mio maestro d'arte - dico avvicinandomi alla donna. Le prendo delicatamente la mano sinistra, porto un braccio dietro la schiena e mi chino leggermente - ma sarò in grado di sorprendere voi» dico posando un leggero bacio sul dorso della mano.
Lei la ritrae dolcemente ed io mi rialzo in posizione dritta, sorridendole
«Mi complimento con voi, ma la prossima vi dovete abbassare di meno e dopo aver detto la parte sorprendente della frase» fa con un piccolo sorrisetto
«Aish, c'ero quasi!» esclamo battendo un piede per terra
«Vostra Altezza, che maniere!» mi rimprovera fintamente.
Rido al comportamento della donna e la seguo in sala da pranzo.
Okay, lei non è poi così male.

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𝐊𝐢𝐧𝐠 ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
FanficInghilterra, X secolo. Per la prima volta nel Medioevo, l'Inghilterra fu unificata in un unico regno dal re Atelstano. · Jungkook è il futuro erede al trono, da sempre vittima delle pretese dei suoi genitori. Taehyung è un umile servo, trasgressivo...