DICIOTTESIMO CAPITOLO

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ELARA L'HA FATTO LO STESSO.

Se avesse apprezzato abbastanza la sua vita, non avrebbe dato il suo nome al Professore Flitwick. Ma a quel punto, era così stressata ed esausta che non gli importava nemmeno cosa avrebbero pensato i suoi genitori quando avrebbero scoperto che non sarebbe tornata a casa per le vacanze. Gli avrebbe scritto dopo che il treno sarebbe partito. Così, non avrebbero costretto Freya a portarla con lei in qualche modo. Lo pensava nel momento in cui alzò la mano per dire al Professore che sarebbe restata ad Hogwarts. Ma presto, quei pensieri erano più lontani possibili dalla sua testa, arrivavano gli esami.

Ogni giorno, Elara si trovava in biblioteca, seduta in un banco appartato, studiando libri, articoli e grafici. Nessuno si disturbò ad un unirsi a lei- Stuart per ovvie ragioni, Indigo studiava a malapena, e Tracy non riusciva a concentrarsi in compagnia. I gemelli Weasley passavano a salutarla ogni tanto, accarezzandola e scombinandogli i capelli, e vide anche il Golden Trio appartato ad un tavolo in biblioteca, che sussurravano tra di loro. Ma Elara, iniziò a saltare anche le sessioni nella Stanza delle Necessità, scegliendo di usare quel tempo per prendere appunti e revisionarli. L'unico momento che non aveva tagliato via, erano le sezioni con Draco. Disse a se stessa perché era un bravo insegnante e gli piaceva il combattimento corpo a corpo- su cui si stavano concentrando in questi giorni.

Ma una piccola parte del suo cervello la tormentava dicendole che le piaceva solo perché era con lui.

Forse perché finalmente poteva toccarlo- sentire di nuovo la sua pelle sulla sua- anche se era quando lui le piegava il braccio dietro la schiena e la faceva rotolare a terra. Indipendentemente da tutto, sentiva che era l'unico momento in cui poteva stare più tranquilla, l'unica volta che non si sentiva la pressione e-

"Cosa c'è di sbagliato in te?"
Elara guardò in alto, distogliendo lo sguardo dalle pietre che stava gettando nel lago.

"Cosa fai qui?"  Draco la guardava mentre gettava un'altra pietra. "Ti ho visto dalla Torre di Astronomia. Merlino sa perché sei qui al freddo." Tese la mano. "Tieni."

Elara guardò il cartone che aveva in mano. "Cosa-"

"Cibo." Disse. "Stai diventando debole ogni giorno di più e questa cosa mi infastidisce." Scosse la scatola. "Stai diventando troppo facile da sovrastare."

Elara guardò la sua mano. "Cosa ti fa pensare che non stia mangiando?"
La guardò dall'alto al basso, deridendola. "Guardati"

Si irritò al suo tono offensivo. "Cosa dovrebbe significare?"
"Prendi il fottuto cibo, Jacobs. Ho delle cose da fare." Il suo tono era più freddo dell'aria intorno a loro.

Gli fece un'occhiataccia ma il suo cuore saltò un battito. Raggiungendolo, prese la scatola da lui, assicurandosi di toccargli le dita nel processo. Era caldo.

"Non venire domani sera." Disse, seccatamente, ritirando la mano.

"Riposiamoci. E mangia di più o ti uccido."
Si girò e se ne andò senza altre parole.

\\

La settimana degli esami era finalmente arrivata ed Elara non vide per niente Draco.

Si domandava se anche lui stesse studiando o è riuscito ad arrivare secondo della classe senza nemmeno aprire un libro. Non ne sarebbe sorpresa.

Ma si sforzò di non pensarlo finché non fossero finiti gli esami. I suoi genitori saranno già incazzati abbastanza- non voleva che iniziassero a urlare contro per non aver fatto bene gli esami. Vide Freya un paio di volte, anche lei con il naso nei libri, ma la sorella non fece nessun gesto per avvicinarsi a lei, anche quando Elara l'aveva salutata. Hanno sostenuto esame dopo esame. Elara era stata meticolosa sul suo lavoro- l'aveva controllato più volte. Non si poteva permettere di fare errori. Ogni notte, collassava nel suo letto, esausta, la sua mente ancora piena di informazioni. La settimana dopo passò velocemente, ma l'aria si era fatta ancora più fredda e nel castello si stavano preparando le decorazioni e i ragazzi facevano i bagagli.

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora