TRENTANOVESIMO CAPITOLO

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ELARA NON POTEVA IMMAGINARE UNA VISTA MIGLIORE DI QUELLA.

Dormiva ancora, i suoi lineamenti liberi dalla maschera di ghiaccio che indossava sempre, la luce del sole ce entrava dalle tende- abbastanza da farlo sembrare divino. I suoi capelli platino erano morbidi e spettinati, allungò la mano per toccarli, non volendolo svegliare ma comunque accarezzandolo.

Era disteso, il suo viso rivolto verso di lei, il suo respiro usciva a piccoli sbuffi mentre dormiva, il naso perfetto e la mascella tagliente. Elara lo invidiava per essere così bello.

Fece scivolare le dita per il suo viso, curvandole intorno alla mascella, prima di trascinarle lungo la sua gola, fermandosi per sentirlo respirare.

Mia.

Aveva ragione- era sua in ogni sua forma. Da molto tempo, ormai, era stata solo sua.

L'avevano avvertita- l'intera scuola l'aveva avvertita inconsapevolmente che non era qualcuno con cui stare. Il Golden Trio lo disprezzava, i suoi amici Corvonero erano diffidenti quando si parlava di lui per il suo cognome e l'intera scuola sussurrava di come Lucius era devoto al Signore Oscuro quando Draco passava.

Draco Malfoy era un drago dormiente ma Elara era pronta a bruciarsi se significava poter dormire con lui.

"Hai finito di memorizzare la mia faccia?"
Elara si tirò fuori dai suoi pensieri e sbatté le palpebre per la sua voce- oh, per la barba di Merlino, la sua voce- era il suono più bello del mondo. Era rauca dal sonno, un rantolo che non aveva mai sentito prima, stanco e senza il solito margine arrabbiato.

"Come fai a essere così..." la sua voce si fermò in soggezione mentre lui la guardava.

"Assomigli a tutto quello che per me è attraente- ma non ho mai saputo che era così."
Draco alzò un sopracciglio, i suoi occhi ancora socchiusi per il sonno. "Stai dicendo che sono bellissimo?"

"E' un eufemismo." Mormorò mentre i suoi occhi si concentravano sulle sue labbra con precisione sull'arco di cupido. "Dovrei disegnarti."

Gli occhi di Draco sembrarono pulirsi dal sonno, e le prese il mento, forzandola a guardarlo negli occhi. "Cosa ne pensi di un ritratto nudo?" disse, rude, la sua voce piena di desiderio improvvisamente. "Pensaci entrambi nudi e io dentro di te e nessun ritratto involto."
Elara sorrise nonostante i brividi lungo il corpo alle sue parole. "Ti dovrò accontentare più tardi."
Si lamentò con un suono, mentre lei si alzava e si stiracchiava le braccia dietro alla testa, la camicia che le saliva sui fianchi.

"Fanculo-" grugnì, mentre alzava la testa appoggiandola al gomito, una ciocca di capelli gli ricadeva sulla fronte. "Torna qui e lascia che ti scopi."
Elara ridacchiò, girandosi per guardare la parte del letto vuota, il fatto che i suoi occhi erano ancora sui suoi fianchi non lasciandoli nemmeno un secondo. "Prima la doccia."
Draco gemette, muovendosi per sedersi sul letto. "Qual e il punto se poi ci sporcheremo di nuovo-"

Lo silenziò tirandolo per la mano, facendolo alzare dal letto, ed emise un suono irritato simile a un brontolare prima che le sue braccia si aggrapparono al dietro delle sue gambe, alzandola e portandola nel bagno.

"E' impossibile vivere con te." Disse e lei lo guardò male, tirandogli i capelli, e stringendo le gambe attorno alla sua vita.
"E se continui a fare così, non esiterò a buttarti sul pavimento e farti urlare."
"Smettila di parlare così" rimproverò ma i brividi erano su tutto il suo corpo.

Scosse la testa e alzò gli occhi al cielo mentre passava per la porta del bagno. La appoggiò al pavimento, il freddo contatto con il pavimento la fece trasalire.

"E' così' ingiusto." Si lamentò Elara mentre entrava e guardava il grande marmo nero del lavandino. "Hai il tuo fottuto bagno ed è anche così?"

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora