VENTESIMO CAPITOLO

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DRACO SI COMPORTAVA COME SE ELARA NON ESISTESSE.

La giovane strega lo trovava assolutamente esasperante. Non la guardava, non l'accettava, non guardava nemmeno nella sua direzione. Sedeva al tavolo dei Serpeverde con Nott, Blaise e Pansy e quando Elara entrava con i suoi amici non alzava nemmeno lo sguardo- anche quando Zabini fece un commento su di lei.

Era tutto davvero irritante e- doloroso. Elara odiava quanto fosse doloroso.

E peggiorò ancora quando anche Piton lo notò.

"Vorresti spiegare perché Malfoy è passata dal sedersi con te al tavolo dei Corvonero al nemmeno accorgersi della tua presenza?"
Elara sospirò, affondando sulla sedia di fronte a Piton. "E' bipolare. Sono sicura."

Piton non era divertito.

"Non scherzo." Disse Elara. "Un minuto mi forza a mangiare perché pensa che sia troppo magra e un minuto dopo mi lancia maledizioni."
Lasciò fuori la parte dove hanno scopato dopo il duello, per ovvie ragioni.

Piton mormorò pensieroso. "Hai mai scoperto cosa cercavano lui e Parkinson la notte che tua sorella li ha beccati?"

Elara scosse la testa. "Ho cercato di chiederglielo un paio di volte ma ha divagato. Non vuole che io sappia."

Piton annuì, ancora pensieroso. "Hmm. Tenterò di curiosare da solo. Il Preside mi ha detto di dirti di 'tenere duro' "

Elara si grattò un punto sul polso. "Si. Bene. Sono già troppo in mezzo per mollare." Si fissò la mano, ricordando le nocche sanguinanti di Draco, lo sguardo devastato. "Sicuramente nasconde qualcosa."

"Non è più, 'solo un ragazzo' hm?" disse, sistemandosi sulla sedia.

Elara guardò l'orologio, alzandosi in piedi. "No. E' ancora solo un ragazzo per me. Penso solo che lui non l'abbia ancora realizzato."

\\

"Scusa Harry, stiamo provando da così tanto"

"Vabene, vabene. I Patronus sono difficili. C'è la farai."

Elara sospirò, abbassando la mano con la bacchetta.

"Non ti stai impegnando abbastanza." Urlò Hermione dall'altra parte della stanza, guardando Elara con qualcosa come lo sdegno sul viso.

"Mione'!" Ron le diede una gomitata, guardandola con uno sguardo pietoso.

"Cosa? Non si sta impegnando!" replicò Hermione, incrociando le mani sul petto. "La sua mente è chiaramente da qualche altra parte."

"Sto facendo del mio meglio." Rispose Elara freddamente.

"Se questo è il tuo meglio-"

"Hermione, basta!" rimproverò Harry.

"Non vedo perché stiamo sprecando tempo ad insegnarle quando chiaramente ha altro per la testa"

Elara scosse la testa. "Me ne vado." Disse dirigendosi alla porta.

"No aspetta Elara-" Ron la stava per inseguire.

"Lasciala, Ron." Quella era Hermione.

Harry raggiunse Elara giusto quando uscì dalla Stanza delle Necessità, fermandola prendendole la mano.

"El, aspetta."

"Non è colpa tua." Replicò Elara, senza fermarsi. "Non gli sono mai piaciuta."
"Solo- aspetta un attimo, okay?" Le tirò la mano per farla fermare.

Elara si girò per guardarlo, era ovviamente irritata.

"Lei-" Harry cercò di trovare le parole, passandosi una mano tra i capelli. "Lei è solo sotto pressione."
"Anche io." Replicò Elara, calma. "Non devi spiegarti Harry, non è colpa tua."

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora