SETTIMO CAPITOLO

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"L'HO VISTO CON IL SUO GRUPPO vicino alla capanna di Hagrid, ma penso solo per provocare Harry Potter"

Piton sedeva alla scrivania nel suo ufficio, guardandola, stringendo le dita nelle mani.

"Sta andando benissimo in Pozioni, è bravissimo in quello. E lei già sa che in DADA è-"

"è ancora primo nella mia classe" disse Piton. "Ha anche superato la ripugnante Miss Granger."

"Si." Elara ignorò la sensazione di invidia che la logorava sapendo che i suoi genitori l'avrebbero scuoiata viva non sapendola prima della classe.

"Una volta ha menzionato che essendo l'erede dei Malfoy, deve eccellere nel duello meglio degli altri, questo potrebbe spiegare-"

"Ha ragione" la interruppe Piton. "Come unico figlio della famiglia purosangue più potente nella storia, non sarei sorpreso se Draco sapesse duellare come sa danzare"

Elara poteva crederci. Aveva visto Draco a due Yull Ball e non si poteva mai dimenticare di come danzava graziosamente come se lo facesse da tutta la sua vita.

"Bene. Questo è tutto per questa settimana." Si alzò per andarsene.

"E come stanno andando le lezioni di duello private con lui?"

Elara si girò per guardare il suo insegnate. "Bene." Disse attentamente. "A parte il sarcasmo, può essere paziente quando vuole"
Piton non disse niente.

"Insomma, alcune volte-" inalò forte, e provò di nuovo. "A volte, vedo qualcosa in lui. Chi è senza quella stupida maschera che porta ogni giorno, ma è così leggero e lontano-"

"E' abbastanza" le disse Piton, fissandola con quegli occhi maligni. "Considerando che non mostra niente a nessuno. Fa che lui si fidi di te, Jacobs. E' l'unico modo per estorcergli qualcosa."

Più facile a dirsi che a farsi.

"Concentrati, devi mettere tutte le energie. Concentrazione. Metti da parte tutte le preoccupazioni per lo studio, il Quidditch e la tua inesistente vita amorosa"

Elara a stento si contené dal non girare gli occhi al cielo. "Non potevi farti scappare l'opportunità, vero?"

Disse guardando la bacchetta avanti a lei, cercando di passare tutta l'energia in essa.

"Ho detto, concentrati" continuò Draco da dietro di lei. "Incanala tutte le tue emozioni, i sentimenti nella bacchetta"

Elara sospirò e ci riprovò. E' passato quasi un mese da quando Draco la stava aiutando, era migliorata con gli incantesimi difensivi, ma quelli non verbali sembravano proprio non riuscirle.

"Non c'è la faccio" sbuffò. "Non accade nulla!"

"Questo è perché non ti concentri" ringhiò, facendo un passo avanti ed aggiustandole la bacchetta. Lei ignorò i brividi che le percorsero il corpo. "Immagini che tutte le tue emozioni passino per le tue spalle, poi per le braccia e per le tue dita. Immagina la tua mente che si libera di tutto"

Elara scosse la testa. "Non posso"

Draco buttò la testa all'indietro, guardando il cielo, quasi per chiedere aiuto. "Tra tutti quelli a cui poteva servire il mio aiuto, dovevi essere tu!?"
"Sei tu che ti sei offerto di aiutarmi" urlò lei, freddamente.

"Una scelta di cui mi pento ogni giorno." Rispose, ugualmente di ghiaccio.

"Ora, di nuovo in posizione."

"Non posso." Ripeté, scuotendo la testa. "Sto bruciata-"

"Ci stiamo esercitando da appena un'ora"
"Si ma è tardi e ho studiato tutto il giorno, e ho quindici pagine di saggio da dover consegnare, a parte il fatto che ci sto lavorando da una settimana." Elara si sforzò di espirare e ispirare, accorgendosi che i suoi occhi stavano diventando umidi.

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora