VENTICINQUESIMO CAPITOLO

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(la scena della gif di apertura è finalmente arrivata.)

ELARA NON AVREBBE MAI PENSATO DI VEDER DRACO PIANGERE

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ELARA NON AVREBBE MAI PENSATO DI VEDER DRACO PIANGERE.

Francamente, non pensava che lui fosse capace di piangere. A malapena mostrava emozioni-

Ma vederlo chinato sul lavandino, il suo respiro raspante mentre le sue spalle si sollevavano per respirare, la sua faccia piena di lacrime- non si era mai sentita peggio in tutta la sua vita.

"Draco."

Cercò di dimenticare che l'ultima volta che erano stati, quasi, nella stessa situazione, iniziò a duellare con lei e poi iniziarono a scopare.

Draco non si voltò ma le sue nocche erano bianche mentre stringeva la mano intorno al lavandino.

"Vai via." La sua voce era rotta, rauca.

Gli e l'aveva già detto.

"No" replicò Elara, dolcemente, attraversando il bagno, piano. Poteva vedere che i suoi capelli erano bagnati- non sapeva se si fosse lavato la faccia o era sudore.

La sua veste era per terra, gettata lì come se l'avesse strappata da dosso. Era abbastanza sicuro che l'avesse fatto.

"Va tutto bene." Continuò Elara, arrivando ad un passo da lui. Il suo cuore martellava nel petto e mise una mano vicino alla bacchetta. "Sono qui ora."

Con cautela, gli mise una mano sulla spalla. Si voltò, senza guardarla, con la testa chinata a guardare il pavimento. I suoi occhi chiusi.

"Sono qui." Ripeté, gentilmente, sentì come se stesse trattando con un animale messo alle strette. I suoi occhi si aprirono, guardandola dallo specchio. Sembrava combattuto- distrutto. Fece un altro minuscolo passo verso di lui così il suo petto ora sfiorava la sua schiena.

Sussultò e poteva vedere le parole sulla punta della sua lingua.

Vai via.

Ma lei gli mise le braccia intorno al dorso, abbracciandolo da dietro. "Sono qui." Sussurrò. "Sono qui."

Draco diventò rigido contro di lei. Non poteva vedere la sua faccia ma sapeva dai suoi respiri smorzati che stava piangendo. La sua mano non si mosse dal lavandino.

Restò così per parecchi minuti, sentendo le sue spalle sollevarsi mentre piangeva. Le faceva male il cuore a sentirlo così.

Ma poi il suo respiro diventò più calmo, lento. Notò che la sua mano non stringeva forte come prima, le nocche ripreso il loro colore. Lentamente, staccò la testa dalla sua schiena, scivolando sotto le sue braccia e mettendosi avanti, tra il lavandino e lui.

Sono stati una posizione molto simile l'ultima volta.

"Draco." Mormorò, incontrando i suoi occhi. Il suo petto quasi cedette. I suoi occhi erano tormentati, tragici.

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora