CINQUANTATREESIMO CAPITOLO

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 AVEVANO GLI STESSI OCCHI.

Era disorientate guardarli- l'argento gelido con cui lei aveva familiarità. I suoi capelli erano dello stesso colore, lunghi sulle spalle.

Ma se Draco aveva quel luccichio mortale nei suoi occhi- quello di Lucius era pericoloso il doppio.

Elara pesò le sue opzioni nel secondo dopo. Correre e prendere la strada più lunga per la Sala Grande, o passare per Lucius.

E anche se sapeva che correre le sarebbe costato il suo prezioso tempo e ogni secondo sprecato era una vita in meno dal loro lato, non era quel pensiero che le fece stringere la bacchetta.

Quell'uomo aveva distrutto Draco. Aveva spezzato il suo unico figlio e l'aveva trasformato in un'arma da usare da Voldemort. Aveva appestato la vita di Draco, l'aveva indotto all'odio verso se stesso che lei vedeva nei suoi occhi, aveva tormentato i suoi sogni.

Quello era l'uomo responsabile per il dolore di Draco- e indirettamente, del suo.

E lo avrebbe ucciso.

Il sorrisetto di Lucius assomigliava a quello di Draco quando si sentiva spietato- ma era più duro, con un bordo mortale che avrebbe dovuto far seccare la gola ad Elara.

Ma tutto quello che aveva fatto era spronarla. Gli e lo avrebbe tolto dal viso.

Lui si aspettava che lei corresse. Quasi sorrise al pensiero.

"Vieni a giocare?" disse, il luccichio selvaggio nei suoi occhi le ricordò un predatore che aveva messo gli occhi su una preda debole.

Il sorriso che si curvò sulle labbra di Elara era quasi crudele quanto il suo. Lui pensava che fosse un'altra studentessa indifesa di Hogwarts, che tremava sui suoi passi. Non sapeva nemmeno lei chi fosse.

Lo avrebbe scoperto alla fine di questo.

"Adoro i giochi." Disse Elara, alzando la bacchetta all'altezza del viso facendo qualche passo avanti. Il sorriso folle di Lucius svanì al suo tono. "Bene? Fatti avanti, Lucius. Non ho il lusso di perdere tempo."
Il ghigno che usci dalle labbra dell'uomo avanti a lei avrebbe fatto scappare tutti dalla paura. Ma Elara era oltre quel punto.

Voleva che scorresse il suo sangue.

"Vieni, gattina" sogghignò Lucius, e lei vide il movimento delle dita strette intorno alla bacchetta, fece lo stesso. "Vieni a morire."
Il rosso le riempiva la vista mentre l'incantesimo lasciava la sua bacchetta ed Elara lo bloccò con il suo, entrambi gli incantesimi si incontrarono nel corridoio deserto, un'esplosione di luce rossa. Lucius avanzò, annoiato, ed Elara bloccò tutti e tre gli incantesimi che le mandò, stringendo i denti per lo sforzo.

Mandò due incantesimi stordenti e lui li schivò entrambi, ancora avvicinandosi, le sue braccia distese mentre le mandava altri due incantesimi. Il battito di Elara le martellava nelle orecchie mentre si abbassava, schivando il primo e bloccando il secondo, indietreggiando.

"Non più così coraggiosa, mh?" ridacchiò Lucius, facendosi avanti, la sua posizione simile ad una pantera in agguato. Un altro incantesimo si alzò su di lei, ed Elara saltò, vendicandosi lanciandone un altro.

Si difese, rivelando i denti in una risata maniacale ed Elara a malapena riuscì a schivare un altro incantesimo che le mandò. "Devo dirlo- sarà divertente ucciderti. Mi piace sempre quando combattono."
Il sudore le scendeva sulla fronte e alzò la bacchetta per difendersi da un altro attacco. Rimbalzò sul suo scudo, infrangendosi nella finestra al suo lato, rompendola in pezzi. Il vetro cadde su entrambi, tagliandoli la pelle, ma Elara ignorò il dolore del vetro che le trafisse il braccio e la spalla già fatta male.

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora