QUARANTUNESIMO CAPITOLO

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IL CUORE DI ELARA ERA SPEZZATO.

Scivolò contro il muro nella doccia, le sue spalle si alzavano e abbassavano per i singhiozzi pesanti, per quello che doveva fare.

A Draco.

Com'era finita in questo casino? Lei voleva solo lui- doveva essere semplice.

Ma ora doveva usarlo per aiutare i suoi amici- per sconfiggere Voldemort, potenzialmente.

Come poteva scegliere da che parte stare?

I suoi polmoni supplicavano aria, ed Elara seppellì la testa tra le mani, cercando disperatamente di calmarsi e riprendere aria.

In tutto il mondo, io voglio te.

Tutto quello che ho.

Tutta mia.

Sei l'unica ragazza che è restata la notte. E voglio che resti così.

Stava per spezzarlo a metà- sarebbe stata responsabile per aver spezzato Draco Malfoy.

Elara si sforzava di respirare decentemente, lasciando andare la testa all'indietro sotto l'acqua calda. Non le importava che era bollente- si meritava di farsi del male per quello che avrebbe fatto.

Un altro singhiozzo violento uscì dalle sue labbra e il dolore al petto la fece ricadere giù, di nuovo con le mani tra la testa.

Non l'avrebbe fatto. Non poteva. Era fisicamente impossibile per lei usarlo così- il modo in cui loro volevano che lo facesse. Aveva bisogno di una via d'uscita.

\\

Draco la stava aspettando.

Gli aveva chiesto di incontrarlo in biblioteca di proposito- non voleva rovinare il ricordo di loro due sulla Torre di Astronomia.

Ma in ogni caso non rese le cose più semplici mentre entrava, il suo cuore era lacerato. Si odiava con una passione indescrivibile.

Era quasi mezzanotte e la luna fuori dalla finestra faceva sembrare Draco quasi angelico.

"Un po' tardi, non pensi?" chiese Draco, calmo, mentre lei si fermava di fronte a lui.

Lo stomaco di Elara si ribellò alla sua voce. Sembrava stanco e lei non voleva che collassare nelle sue braccia. Sembrò notarlo per un secondo nei suoi occhi, e si avvicinò a lei immediatamente, la sua mano si allungava verso la sua vita. Se l'avesse lasciato fare, avrebbe pianto. Potrebbe piangere e farsi consolare da lui con i suoi baci morbidi e le mani dietro alla schiena che l'accarezzavano dolcemente.

Ma l'avrebbe ferito ancora di più.

Elara si fece indietro prima che lui la potesse toccare.

Vide la confusione nei suoi occhi.
"Che c'è?" domandò. La guardò, i suoi occhi cercavano una spiegazione sul suo viso.

La gola di Elara si strinse. Dillo, implorò a se stessa. Per favore. Fallo per lui.

"Elara."
Oh Merlino, non il suo nome. Quasi sbatté a terra solo per il suono della sua voce- supplichevole.

"Hey" Alzò la mano prendendole il mento, e il suo pollice l'accarezzava la guancia prima che lei si distaccasse, facendosi indietro fino a che la sua schiena si stoppò contro lo scaffale dietro di lei. "tu sei-"

"Non possiamo farlo più."

Le parole sembravano pietre sul suo petto. Draco la fissò per un momento, a bocca aperta. "Cosa?"
"Non possiamo- io non posso stare" Ora che aveva iniziato, le parole le uscivano come una cascata d'acqua. "Con te."

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora