CINQUANTACINQUESIMO CAPITOLO

871 37 11
                                    

QUANDO ELARA SI SVEGIO', QUALCUNO STAVA URLANDO.

Le ci volle un minuto per capire che era lei.

C'era dolore dappertutto, minacciando di spaccarle la testa, i suoi polmoni come se fossero stati accoltellati. La sua vista era nera. Poi sentì come una frustata dietro la schiena, e un urlò fu strappato dalla sua gola in agonia. Il suo corpo istintivamente cercava di portarsi su per difendersi dal suo aggressore ma le sue braccia e gambe pesavano come piombo, rendendole impossibile muoversi.

Una risata maniacale le riempì i timpani e il suono le faceva male nella testa, facendola sussultare, la sua bocca asciutta e metallica.

La frusta tornò dietro la sua schiena, e cercò di prendere la sua bacchetta, realizzando che non era nella cinta dei suoi jeans.

"Basta, Bellatrix"

Ne uscì un'altra risata selvaggia. "Oh ma mi sto divertendo così tanto!"

"La ucciderai."

"E? Qual è il problema, mia cara Cissy?"

Elara gemeva per respirare, lottando per girarsi e finalmente riuscirci, per incontrare gli occhi maliziosi di Bellatrix Lestrange.

"Oh, è sveglia!" La Mangiamorte urlò con gioia. "Vuoi provare, Cissy?"

Erano in un salotto ed Elara era distesa di fronte al caminetto, il pavimento macchiato dal suo sangue, appiccicato sulle braccia e inzuppando la sua maglia.

Questo sicuramente non doveva accadere. Non si sarebbe mai dovuta svegliare.

"Oh, non sembra una delizia" canticchiò sottovoce Bellatrix, i suoi capelli selvaggi le coprivano metà faccia mentre alzava di nuovo la frusta su di lei.

Elara si fece indietro, il suo cuore a mille, e si spostò schivando la frusta un secondo dopo.
"Bella, basta." Narcissa Malfoy si fece avanti, le sue labbra una linea sottile. "Stai facendo un casino nel mio salotto."
La mente di Elara era pigra, cercava di processare le parole di Narcissa. Erano in un salotto- erano a Malfoy Manor.

Bellatrix le sorrise vigorosamente, togliendo via la frusta.

"Non possiamo entrare nella sua testa" ringhiò la strega, guardando diritta alla sorella. "Dobbiamo usare altri metodi per tirarle fuori qualche informazione, mh?"
Gli occhi di Narcissa erano fissi su Elara, la esaminava. Elara voleva rimpicciolirsi ma i suoi muscoli erano doloranti, la paura era crescente nel suo stomaco.

Bellatrix alzò la bacchetta.

"Bella..." Narcissa trasalì, avvicinandosi per bloccarle il polso.

"Crucio!"

L'ultima cosa che vide Elara prima che il dolore le lacerasse il corpo era la porta del salotto aprirsi.

Il suo corpo si scagliò a terra, urlando, mentre il dolore si intensificava, afferrandole i muscoli e mandando nette pugnalate di agonia per tutto il corpo.

Sentì Bellatrix ridere, rumorosamente, ed Elara desiderò essere morta sulla Torre di Astronomia.

"E' molto carina, non credi?" ridacchiò la strega riccia. "Guarda, Cissy, guarda come si contorce-"

Elara realizzò che stava urlando, piangendo, le sue guance improvvisamente bagnate e appiccicose per le lacrime, il sudore e il sangue secco. Il dolore si intensificava sempre di più, avvolgendo e tirando nelle viscere di Elara al punto che era sicura sarebbe morta.

Poi- si fermò e la sua vista si attenuò per un minuto. Ansimò per respirare, sentendo che stava per vomitare, ma non c'era niente nel suo stomaco da espellere.

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora