TRENTACINQUESIMO CAPITOLO

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ELARA EVITAVA DRACO.

Non perché lo voleva particolarmente, ma perché la tensione tra di loro era così confusa che le faceva venire la nausea.

Le sue parole echeggiavano nella sua testa, anche quando era piena fino al collo dallo studio o in un duello con entrambe le sorelle Patil.

Non importava dove fosse o cosa stesse facendo, Draco sembrava permanentemente inciso nel suo cervello, come un tatuaggio, che lei sperava potesse dissolversi così da poter riuscire a formare un pensiero coerente, razionale su di lui.

Ma tutto quello che riusciva a ricordare erano le sue labbra, le sue mani grandi sul suo corpo, gli anelli freddi che brillavano nella stanza e le sfioravano ogni centimetro, di nuovo, le sue mani aggrappate ai suoi capelli mentre era stesa nel suo letto.

"Hey Mione" Elara si sedette affianco ad Hermione in biblioteca, con Amelia che la seguiva. "Studi?"
Hermione alzò lo sguardo dal suo libro, i capelli tirati in una coda così da non poterle cadere sul viso. "No, non proprio."
"Oh?" chiese Elara, mentre Amelia si sedeva e apriva il libro di Incantesimi. "Cosa succede?"
Hermione guardò Amelia e Elara capì il suggerimento. "Amy, perché non inizi i tuoi compiti? Io ti raggiungo subito per controllarli."

Amelia annuì, imbronciata, non proprio entusiasta di studiare e prese la sua penna.

Hermione ed Elara si spostarono in un banco più tranquillo della biblioteca.

Elara notò l'espressione tesa sul viso di Hermione. "Stai bene? Sembri super stressata."
"Lo sono." Sbuffò Hermione, pesantemente, appoggiando il libro al petto. "Non so come affrontare tutto questo, è tutto così opprimente e non voglio essere responsabile-" si interruppe da sola, inalando pesantemente e guardò in alto il soffitto, come se stesse buttando indietro le lacrime.

"Perché non mi dici cosa succede?" chiese Elara, gentilmente, raggiungendo la mano dell'amica.

Dopo un lungo momento di silenzio, Hermione parlò.

"Harry non vuole riconoscere il fatto che- che se andiamo contro Voldemort, veramente non abbiamo una possibilità di combattimento" disse in un sussurro mentre Elara si appoggiava ad uno scaffale. "Anche con tutti quelli che abbiamo reclutato per il DA. I Mangiamorte saranno sempre superiori a noi- e sono adulti."

Hermione si fermò per un momento, guardando in basso al libro che manteneva. "Siamo tutti solo ragazzi. Non siamo mai stati esposti ad un campo di battaglia. Anche se supereremmo il numero dei seguaci di Voldemort, abbiamo così poca esperienza che perderemo ugualmente."
Elara annuì, lentamente.

"Ed Harry-" Hermione chiuse gli occhi per un momento, respirando profondamente per poi riaprirli. "Harry ne sta passando così tante. Non voglio mettere maggiore peso sulle spalle ma- ma dobbiamo avere un piano di riserva, giusto?"

Elara annuì di nuovo, realizzando che ad Hermione serviva qualcuno che le dicesse che stava facendo la scelta giusta.

"Quindi- stavo leggendo" continuò Hermione, con calma. "come- come- potremmo- forse- eliminare i Mangiamorte in larga scala."

"Intenti- un omicidio di massa?" Elara replicò e Hermione sembrava debolmente vergognata.

"Si- ma non so se funzionerebbe. L'incantesimo non è mai stato usato prima- ma stranamente, fu creato da Helena Corvonero."

Elara trasalì alla menzione del fantasma Corvonero. "Che incantesimo è?"
La strega Grifondoro aprì il libro avanti a lei, cercando la pagina e passandolo all'amica.

"Occidere Tenebris." Mormorò Elara sotto voce. "Ma non c'è nessun movimento di bacchetta."

Hermione sospirò. "E' questo il problema. E' un incantesimo senza bacchetta. E' per questo che c'è bisogno di così tanti ingredienti."
Radice di Asphodel, Sangue di Unicorno, Essenza di Margherita-

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora